Quanto pesa l’inflazione sui consumi di Natale? L’allarme Confcommercio

Violetta Silvestri

8 Novembre 2021 - 13:16

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Inflazione in aumento anche in Italia, con scenari non ottimisti sugli effetti per i consumi: quanto può perdere l’economia a Natale con un balzo inflazionistico? I dati Confcommercio.

Quanto pesa l’inflazione sui consumi di Natale? L’allarme Confcommercio

L’inflazione in Italia è cresciuta del 2,9% annuale negli ultimi dati aggiornati a ottobre: cosa accadrà negli ultimi mesi dell’anno?

Con la crisi energetica in corso, i prezzi del gas in aumento, le catene di approvvigionamento stressate lo scenario non è buono.

L’allarme lo ha lanciato Confcommercio con nuove stime e ipotesi in vista delle spese del Natale: quale impatto sui consumi con l’inflazione in crescita? Ecco quanto può perdere l’economia italiana.

Natale con prezzi in aumento: quanti miliardi di consumi si perdono?

Il conto lo ha fatto Confcommercio, con numeri per ora solo stimati in un quadro ipotizzato di prezzi in continua crescita.

In un nuovo documento del suo ufficio studi è emerso che un aumento medio dei prezzi del 3% nel quarto trimestre 2021 si tradurrebbe in circa 2,7 miliardi di euro di consumi in meno.

Bilancio ancora più amaro con un’inflazione media al 4%: le spese si contrarrebbero di 5,3 miliardi di euro.

Il colpo sarebbe pesante considerando l’arrivo del Natale, quando le famiglie spendono di più per regali e altri acquisti non obbligati.

Il rilancio economico del 2022 ne risulterebbe compromesse. Nella nota di Confcommercio si evidenzia che:

“in entrambi i casi, quasi i tre quarti della perdita deriverebbero da un’immediata riduzione del potere d’acquisto del reddito disponibile, il resto dall’erosione della ricchezza finanziaria detenuta in forma liquida; su questa riduzione dei consumi pesa, peraltro, anche l’aumento delle spese obbligate per il rincaro dei prezzi dell’energia che si è già trasferito sulle bollette di luce e gas.”

Circa il 70% delle spese in diminuzione sarebbero dovute a un reddito eroso dai prezzi in crescita, mentre dovrebbero salire gli esborsi destinati ai consumi obbligati.

In allarme, quindi, è nuovamente il settore dei consumi commercializzabili (spese non obbligate), che hanno già subito un ridimensionamento con il lockdown. Per questo, gli scenari - per ora solo ipotesi - di Confcommercio hanno assunto i toni di una messa in allerta.

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