Quanto consuma la stufa elettrica: la guida su come risparmiare in bolletta

Alessandro Nuzzo

22/10/2023

22/10/2023 - 14:57

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La stufetta elettrica è una delle soluzioni più semplici per riscaldare in modo rapido ambienti piccoli. Ma consumano davvero così tanto?

Quanto consuma la stufa elettrica: la guida su come risparmiare in bolletta

Quest’anno il tempo è stato clemente e almeno fino a fine ottobre le temperature resteranno miti con soglie ben al di sopra della media stagionale. Ma non sarà sempre così. Improvvisamente le cose potrebbero cambiare e si assisterà ad un abbassamento repentino delle temperature. È importante non farsi trovare impreparati ed iniziare già a pensare a quale soluzione adottare per riscaldarsi in inverno.

Uno dei mezzi più usati, soprattutto per riscaldare ambienti piccoli, sono le stufe elettriche. Questi dispositivi sono molto comodi perché permettono di aumentare in poco tempo la temperatura dell’ambiente circostante e molto spesso rappresentano la soluzione migliore soprattutto in locali piccoli come uffici e bagni.

Una soluzione molto adottata ma al tempo stesso anche molto criticata. In molti infatti ritengono che la stufa elettrica consumi parecchia energia e in questo periodo storico particolare con tariffe al rialzo, si tratta di un dato da tenere in considerazione. Ma sarà davvero così?

Ad oggi esistono tantissime tipologie di stufa elettrica. Molte rispetto a prima sono a risparmio energetico e permettono di ottenere un ottimo rapporto qualità-prezzo.

Le tipologie di stufe elettriche

Di stufe elettriche ne esistono davvero tante in commercio. Ci sono quelle che trasmettono calore all’ambiente circostante per convezione e quelle per irraggiamento. Quelle per convenzione di solito sono composte da un conduttore che si scalda quando viene percorso da corrente finendo per riscaldare l’ambiente circostante. Queste in genere producono calore istantaneo molto forte che però non si distribuisce a dovere all’ambiente. Ecco perché bisogna tenerle vicino per non sentire freddo. Quelle invece dotate di ventole possono distribuire il calore verso tutta la stanza per irraggiamento apparendo più efficaci.

Non c’è un modello migliore dell’altro. Ciò che serve è capire qual è il modello migliore più adatto alle nostre esigenze. Vediamo nel dettaglio i vari modelli di stufa elettrica:

  • La stufa radiatore a olio: si tratta di un semplice radiatore riempito ad olio che si riscalda attraverso una resistenza emanando calore in tutta la stanza. Presenta di solito anche un termostato per regolare i vari livelli. Adatto per un uso prolungato e costante nel tempo perché genera calore confortevole e il rischio di bruciature è limitato. Impiega però più tempo a scaldarsi;
  • Stufa alogena, infrarossi o al quarzo: si tratta di modelli diversi ma con prestazioni molto simili. Il calore è generato da lampade al cui interno è contenuto un gas che, se riscaldato, raggiunge elevate temperature espandendo calore nelle zone circostanti con molta efficacia. Il modello al quarzo, è quello con potere calorifico ma consumi maggiori. Tutti i modelli consentono di raggiungere elevate temperature in poco tempo, ma tuttavia, la mancanza di una ventola fa sì che per godere del tepore emanato sia necessario posizionarsi vicino all’apparecchio. In commercio ne esistono tantissime anche a costi molto contenuti. Lo svantaggio maggiore è rappresentato dai consumi abbastanza elevati;
  • Termoventilatori e termoconvettori: i primi sono dotati in genere di una resistenza elettrica anche se i modelli più recenti stanno usando anche resistenze in ceramica e hanno un ventilatore che aiuta ad emanare calore in tutta la stanza. Sono spesso usati nei piccoli locali per poco tempo, ad esempio per riscaldare un bagno prima di fare la doccia. I termoconvettori sono molto simili ma con la differenza che all’interno non hanno una ventola ma si basano sul meccanismo della convenzione per la diffusione del calore nell’ambiente circostante. Sono molto più silenziosi.

Quanto consumano le stufe elettriche

Quando si pensa ad una stufa elettrica l’immaginario collettivo porta a pensare che consumano tantissimo. In realtà non sempre è così. Grazie alle moderne tecnologie esistono modelli ad alta efficienza energetica. In genere si può dire che una stufa elettrica consuma tra i 300 e i 2.500 W. A questo punto per capire il consumo giornaliero basterà moltiplicare la potenza per le ore di utilizzo.

Se ad esempio avete acquistato una stufa elettrica la cui potenza massima è di 1.000 W e la tenete in funzione per 4 ore (4h x 1000W = 4000Wh), il consumo in bolletta imputabile alla stufa elettrica sarà di 4 kWh.

Stando alle quotazioni attuali dell’energia elettrica ad una media di 0,15 euro/kWh, 4 ore al giorno di accensione di una stufa dalla potenza massima di 1.000 W significa consumare circa 0,60 centesimi al giorno, più o meno 20 euro al mese. Una cifra davvero irrisoria e ben sotto a quanto si spenderebbe per altre soluzioni.

Consigli per per risparmiare sulla bolletta

Abbiamo detto che le moderne stufe elettriche a risparmio energetico non hanno un consumo eccessivo ma ci sono modi per risparmiare ulteriormente? Ovviamente si, esistono alcuni semplici accorgimenti che se usati possono far risparmiare ancora di più sul costo della bolletta elettrica.

Se abbiamo in casa una stufa elettrica è importante imparare ad usarla in modo intelligente. Innanzitutto occhio ai tempi di utilizzo. È impensabile tenerla accesa dalla mattina alla sera. Una stufa elettrica conviene tenerla in funzione nelle ore più fredde della giornata, ad esempio di sera.

Inoltre ogni stufa ha un regolatore di potenza in grado di abbassare il calore emanato. Meno calore significa anche meno consumi. Stiamo attenti quindi ad usare il calore corretto senza mai strafare.

Occhio alle stufe a convenzione che non riscaldano l’ambiente. Inutile tenerle accese per parecchio tempo con l’obiettivo di riscaldare la stanza. Teniamole accese soltanto al bisogno avendo cura di tenerla il più vicino possibile al nostro corpo.

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