Prezzo del gas in calo: focus sul vertice Ue, ci sarà una svolta?

Violetta Silvestri

8 Settembre 2022 - 11:28

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Il prezzo del gas ha evidenziato una frenata, in attesa del vertice straordinario Ue: Bruxelles darà la scossa al mercato energetico, facilitando l’abbassamento dei costi? Come può incidere l’Europa.

Prezzo del gas in calo: focus sul vertice Ue, ci sarà una svolta?

Si muove ancora, ma in deciso ribasso, il prezzo del gas in Europa, sceso ai minimi in quasi un mese mentre i politici valutano come intervenire sui mercati regionali e frenare una crisi energetica senza precedenti che sta minacciando l’economia in generale.

I futures benchmark sono scesi dell’8,3%, quotando sotto i 200 euro per megawattora per la prima volta dall’inizio di agosto.

La pressione è tutta sul vertice straordinario dei ministri dell’Energia Ue che si terrà venerdì 9 settembre. Lo scenario è assai complesso e difficile. Putin ha nuovamente minacciato di fermare completamente tutte le forniture, una mossa che ha lasciato intendere che avrebbe lasciato“ congelare” l’Europa.

Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen mercoledì ha descritto la situazione per il vecchio continente come straordinaria... “perché la Russia è un fornitore inaffidabile e sta manipolando i nostri mercati energetici”.

Per questo, le aspettative sull’incontro di domani sono altissime e qualunque decisione unanime potrebbe dare una svolta al prezzo del gas.

Gas in ribasso: motivi e prospettive

Venerdì 9 settembre l’Unione Europea discuterà i piani per cercare di influire sui mercati e alleviare lo stress crescente causato dall’aumento del prezzo del gas, mentre le aziende chiedono aiuto ai Governi.

I funzionari potrebbero anche prendere seriamente in considerazione la proposta per limitare i prezzi delle importazioni di gas russo - e forse anche del gas naturale liquefatto - e proporranno obiettivi di riduzione della domanda.

La possibilità di un’azione incisiva da Bruxelles ha avuto già il suo effetto: il gas del primo mese olandese, un punto di riferimento per l’Europa, è sceso del 5,1% a 203 euro per megawattora ad Amsterdam, diminuendo per la terza sessione. L’equivalente nel Regno Unito è crollato dell’1,4%.

I prezzi dell’energia di riferimento tedeschi per il prossimo anno scambiano l’1,2% in meno a 515 euro per megawattora.

Qual è la situazione di partenza prima del vertice straordinario Ue sull’energia? Anatol Feygin, chief commercial officer dell’esportatore statunitense di GNL Cheniere Energy ha offerto questa sintesi in una intervista alla conferenza Gastech di Milano:

“Fortunatamente per questo inverno, le scorte sono in buona salute e riempite relativamente bene...Molto dipende dal tempo, ma siamo ottimisti sul fatto che quest’inverno ci sarà sufficiente flessibilità e sufficienti soluzioni.. [Tuttavia], sarà necessaria una certa quantità di gestione della domanda.“

Gli operatori si stanno concentrando anche sull’inverno successivo, quando è probabile che l’Europa abbia nuovamente bisogno di scorte forti in mezzo a cupe prospettive di ripresa dei flussi di gas russo. Inoltre, l’attuale debole domanda cinese di carburante non durerà, il che potrebbe eventualmente allontanare il Gnl dall’Europa.

La sfida del gas e l’atteso vertice Ue

In questa cornice di grande incertezza e di preoccupazione, venerdì 9 settembre va in scena l’incontro straordinario Ue dei ministri dell’Energia: quali risposte verranno date?

Si partirà sicuramente dal discorso di Ursula von der Leyen di ieri, 7 settembre. La presidente della Commissione Ue ha ricordato che stoccaggi comuni all’82%, investimenti nelle rinnovabili e la diversificazione delle forniture in corso stanno dando la giusta direzione.

Tuttavia, per calmare mercati, imprese e consumatori occorrerà offrire qualcosa di più, come indicato dalle sue parole in ben 5 punti:

  • appiattire la curva ed evitare i picchi di domanda: “proporremo un obiettivo obbligatorio per la riduzione del consumo di elettricità nelle ore di punta. E lavoreremo a stretto contatto con gli Stati membri per raggiungere questo obiettivo”;
  • tetto ai ricavi delle aziende che producono energia elettrica a basso costo: “le fonti di energia a basse emissioni di carbonio stanno facendo in questi tempi – perché hanno costi bassi ma hanno prezzi alti sul mercato – enormi ricavi. Proporremo di reindirizzare questi profitti imprevisti agli Stati membri in modo che gli Stati membri possano sostenere le famiglie vulnerabili e le aziende vulnerabili”;
  • tassa sugli extraprofitti: “Anche le compagnie petrolifere e del gas hanno realizzato enormi profitti. Pertanto, proporremo un contributo di solidarietà per le società di combustibili fossili”;
  • “aiuteremo a facilitare il sostegno di liquidità da parte degli Stati membri per le società energetiche”;
  • tetto al prezzo per il gas russo: “dobbiamo tagliare le entrate della Russia, che Putin usa per finanziare la sua atroce guerra in Ucraina”

Il mercato energetico europeo attende risposte concrete e condivise in Europa sulla base di queste proposte: ci sarà una spinta ancora al ribasso per il prezzo del gas?

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