Piano nazionale di riforme: cos’è e cosa prevede

Isabella Policarpio

06/07/2020

17/01/2023 - 10:10

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Il Governo presenta il Piano nazionale di riforme con novità su fisco, evasione e investimenti sulla Scuola, si discute anche di salario minimo e potenziamento della didattica a distanza. Ecco cosa contiene il documento.

Piano nazionale di riforme: cos’è e cosa prevede

Pronto il Piano nazionale di riforma (PNR), il documento che accompagna il DEF, nel quale il Governo elenca i punti e gli obiettivi della politica italiana per il prossimo triennio. Il Piano prevede importanti novità in materia di:

  • lotta all’evasione fiscale;
  • riforma del fisco, con abbattimento delle imposte dirette;
  • salario minimo;
  • rilancio della Scuola, sia con investimenti strutturali che potenziando la didattica a distanza.

Il testo potrebbe approdare in Consiglio dei Ministri tra oggi e domani per la stesura definita. Obiettivo prioritario - come ha dichiarato il Ministro Gualtieri - è “ridurre il tax gap con il miglioramento della qualità dei controlli”, senza condoni.

Le misure previste dal Piano nazionale di riforme saranno sostenute dal Recovery Fund e si racchiudono in tre macro-categorie, che sono poi i “pilastri” del documento: modernizzazione del Paese, attenzione all’ecologia e parità di genere; sulla stessa linea il Governo è al lavoro anche sul Dl Semplificazioni, di cui a breve si avrà la versione definitiva.

Piano nazionale di riforme e DEF

Per l’Italia si prospettano anni di grande attenzione all’economia per favorire la ripresa dopo la gravissima crisi post-coronavirus. Spunta la prima bozza del PNR, un documento che si accompagna al DEF nel quale sono contenute le linee guide da attuare in campo economico nei prossimi anni, in altre parole le strategie economico-politiche da finanziare grazie ai fondi di Bruxelles e da presentare a breve in Commissione europea.

Presto ne avremo la versione definitiva: il Piano nazionale di riforme dovrebbe approdare in Cdm tra lunedì e martedì e in questa sede sarà definita la versione finale. Per Gualtieri il PNR è una questione della massima urgenza.

Stretta all’evasione fiscale, ma senza condoni

Servono norme più severe e rigorose per contrastare l’evasione fiscale, triste fenomeno del nostro Paese che potrebbe acuirsi in vista dei molteplici aiuti economici previsti dopo l’emergenza sanitaria. Per questo uno dei punti del Piano nazionale di riforme è “impedire che i contribuenti fruiscano indebitamente” degli ammortizzatori sociali sanciti nei decreti Cura Italia e Rilancio.

Il Governo punta tutto sull’incremento dell’efficacia della riscossione scartando l’idea di nuovi condoni.

Invece si lavora all’alleggerimento della pressione fiscale; anzi nella bozza del PNR si legge che è in arrivo una riforma organica della tassazione diretta e indiretta: lo scopo è ridurre il cuneo fiscale sul ceto medio e le famiglie numerose.

Salario minimo

Grande novità potrebbe essere l’introduzione del salario minimo “Per rendere più dignitosa la condizione dei lavoratori con salari sotto la soglia di povertà e per aggredire i fenomeni di dumping salariale il governo proporrà, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, una graduale introduzione di un salario minimo orario collegato alla contrattazione collettiva nazionale”.

L’obiettivo è stabilire un salario minimo su base oraria fissato nei CCNL e inderogabile (come è previsto in altri 22 Stati membri dell’Ue).

Scuola: investimenti per 3 miliardi di euro

La Scuola è uno degli argomenti centrali del Piano nazionale riforme, in particolare il testo si concentra sugli investimenti futuri per la messa in sicurezza degli edifici e la creazione di nuovi spazi: 3 miliardi di euro da spendere per adeguamento sismico, nuovi laboratori, manutenzione, efficientamento energetico ed altro.

Forte impulso anche alla informatizzazione degli Istituti: secondo il Piano entro due anni tutte le scuole statali superiori e medie saranno dotate di fibra ottica e quindi adeguate alla didattica online, anche da remoto.

La didattica a distanza

L’emergenza coronavirus ha dimostrato la necessità di prevedere linee guida e strumenti idonei per la didattica a distanza, la quale dovrà essere implementata anche negli prossimi anni, soprattutto perché è necessario prevedere futuri casi emergenziali. In generale il PNR mira a promuovere una profonda innovazione didattica nel segno di una digitalizzazione intelligente.

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