Perché Fabio Fazio lascia la Rai: i veri motivi e le possibili conseguenze

Stefano Rizzuti

15 Maggio 2023 - 12:22

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Fabio Fazio lascia la Rai e passa a Discovery. Ma cosa è successo davvero? Tutto quello che c’è da sapere dal mancato rinnovo del contratto ai numeri di Che tempo che fa.

Perché Fabio Fazio lascia la Rai: i veri motivi e le possibili conseguenze

Dopo 40 anni Fabio Fazio lascia la Rai. E lo fa dopo 20 edizioni di Che tempo che fa, il suo ormai storico programma partito nel 2003. Mancano solo due puntate: da domenica 28 maggio Fazio non sarà più in Rai e la trasmissione, per la quale ha intervistato grandi personaggi mondiali - dal Papa a Obama, passando per attori e musicisti di fama internazionale - chiuderà.

Fazio passerà a Discovery, sul canale Nove. Insieme a lui ci sarà anche Luciana Littizzetto: i due hanno stretto un accordo quadriennale e i nuovi progetti partiranno già dall’autunno. L’addio di Fazio alla Rai è, però, innanzitutto un caso politico. Lo dimostra il post sui social del vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, che saluta la notizia con un tweet ironico con scritto “Ciao belli”.

Fazio, infatti, non ha deciso di lasciare la Rai per un’offerta migliore, ma lo ha fatto perché il suo contratto non è stato rinnovato. O, quantomeno, non ha ricevuto un’offerta per il rinnovo che sarebbe dovuta arrivare nelle scorse settimane. Ma quali sono i veri motivi che hanno portato all’addio di Fazio alla televisione pubblica?

L’addio di Fazio alla Rai

Fazio ha vissuto 40 anni di carriera in Rai: il suo nome verrà per sempre associato a Quelli che il calcio e Che tempo che fa, ma ha anche condotto - in più edizioni - il Festival di Sanremo. Non sono un uomo per tutte le stagioni, ha detto riferendosi alle stagioni politiche. Parlando ovviamente del governo e della nuova linea della Rai.

Parlando al Tg3 Fazio ha affermato: “Il mio lavoro continuerà altrove, d’altronde non tutti i protagonisti sono adatti per tutte le narrazioni”. In serata, a che Tempo che fa, ha poi espresso la sua gratitudine per la Rai, senza comunque soffermarsi più di tanto sulla polemica politica.

Rai, il contratto di Fazio in scadenza

Il contratto di Fazio con la Rai è in scadenza a fine giugno e a occuparsi del rinnovo sarebbe dovuto essere l’ad Carlo Fuortes, che però si è dimesso. Fuortes, quando ha capito che la situazione in Rai sarebbe presto cambiata con il nuovo governo, ha però lasciato tutto in sospeso e non ha più dato notizie a Fazio sul rinnovo negli ultimi tre mesi.

Perché il contratto di Fazio non è stato rinnovato

Il 5 maggio, alla riunione del cda, Fuortes ha posto il tema del rinnovo di Fazio, spiegando che già il 18 maggio scadeva la prelazione. Poi non se ne è più discusso, viste le dimissioni di Fuortes. Il 5 maggio, quindi, è sembrato troppo tardi, come lamentano anche dal cda.

La Rai, in una nota, ha affermato che il cda non ha permesso a Fuortes di decidere sui progetti per l’autunno, arrivando solo a quelli fino al 31 agosto. Ma secondo la presidente Marinella Soldi è stato lo stesso ad a proporlo. Inoltre avrebbe potuto presentare una proposta sui contratti per i programmi di rilevanza strategica, come quello di Fazio, cosa che invece non avrebbe fatto.

Secondo alcuni Fuortes avrebbe cercato di rinviare la discussione per poter rivendicare con il governo il risultato dell’addio di Fazio alla Rai, magari ottenendo qualcosa in cambio: secondo i suoi avversari puntava alla conferma in Rai o alla direzione della Scala. Obiettivi non raggiunti, però.

Perché il mancato rinnovo di Fazio non è una sorpresa

Fazio si aspettava da tempo che le cose sarebbero andate così. Già la vittoria alle elezioni politiche di settembre di Giorgia Meloni e del centrodestra non facevano presagire nulla di buono per il conduttore. Già da allora confidava di aspettarsi qualcosa.

Nei mesi precedenti ha iniziato a dire che non sarebbe stato mandato via, ma che non avrebbero rinnovato il suo contratto. E in effetti così è andata. D’altronde a confermare le supposizioni di Fazio è arrivato anche il tweet di Salvini che sembra una rivendicazione politica della scelta di non rinnovare il contratto del conduttore.

I numeri di Che tempo che fa e le conseguenze dell’addio

Da anni si era, più volte, detto che la trasmissione di Fazio era a rischio. Ma Che tempo che fa è sempre stata di fatto inattaccabile grazie ai buoni ascolti e alla tanta pubblicità raccolta. La trasmissione “si ripaga da sola”, ha sempre detto Fazio difendendo anche il suo alto compenso. Alto per la Rai, non per il mercato televisivo in generale.

La media dello share, in effetti, è il doppio di quello della rete. Lo stesso Fazio aveva fornito qualche numero, in passato, spiegando che la trasmissione costa 450mila euro a puntata e 15 secondi di pubblicità costano 40mila euro. Considerando i 16 minuti di pubblicità, vorrebbe dire oltre due milioni ricavati.

Secondo quanto emerso di recente, a fronte di una spesa a puntata di 450mila euro la Rai aveva incassi per circa un milione. Che tempo che fa, quindi, ha un saldo nettamente positivo per la tv pubblica. Il compenso di Fazio è leggermente superiore ai 2 milioni l’anno: una cifra che, in effetti, sembra ripagarsi in ben poco tempo con questi dati.

Per la Rai la chiusura della trasmissione (o almeno di come la conosciamo oggi) può essere un duro colpo, se pensiamo ai ricavi che generava. Al momento non circolano nomi di possibili sostituti di Fazio alla conduzione del programma e il rischio è che venga chiuso o comunque ridimensionato. Per chiunque raccogliere la sfida di mantenere la trasmissione sui numeri attuali sembra davvero complicato, se non proibitivo. E a rimetterci, economicamente e non solo, potrebbe essere proprio la Rai.

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