Pensioni più basse causa trattenute sindacali: il taglio va nel cedolino

Antonio Cosenza

16/07/2020

25/10/2022 - 12:00

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Pensioni, più trasparenza nel cedolino: diventa obbligatorio mostrare gli importi delle trattenute sindacali.

Pensioni più basse causa trattenute sindacali: il taglio va nel cedolino

Novità importanti sul fronte pensioni: dopo l’approvazione della legge e del decreto ministeriale che ne stabilisce le modalità, è finalmente arrivata la circolare INPS che dà il via all’obbligo di trasparenza riguardo alla presenza di trattenute sindacali nel cedolino della pensione.

D’ora in avanti, quindi, sarà semplice capire se la pensione è più bassa causa trattenute sindacali, il tutto nell’ottica di una maggiore trasparenza. Vero che solitamente le trattenute sindacali, così come pure le quote associative, sono di poco conto e influiscono in maniera non rilevante sull’importo della pensione; allo stesso tempo, però, è importante che l’interessato sia a conoscenza di tutti i tagli che vengono applicati sull’assegno ed è per questo che la legge stabilisce l’obbligo affinché ogni voce di questo tipo venga indicata nel cedolino.

Ma vediamo nel dettaglio cosa cambia con l’approvazione dell’apposita circolare INPS.

Pensioni: i tagli per le quote sindacali arrivano nel cedolino

D’ora in avanti, il titolare dell’assegno di pensione saprà immediatamente quanto del proprio assegno viene tagliato a causa delle trattenute per quote sindacali. Nel dettaglio, la nuova circolare INPS obbliga tutti gli enti previdenziali, quindi non solamente l’INPS, a fornire le informazioni riguardo alla presenza di eventuali quote associative, indipendentemente dal valore delle stesse (è sufficiente che queste vadano a decurtare l’importo del trattamento pensionistico).

Le informazioni a riguardo dovranno essere indicate in qualsiasi momento: sia all’atto della liquidazione della pensione che nei successivi cedolini mensili, così come pure nella certificazione annuale.

La nuova legge, diventata operativa grazie alla circolare INPS, prevede quindi il rafforzamento degli obblighi informativi. Qualunque ente previdenziale, infatti, sarà obbligato a fornire una comunicazione dettagliata nella quale risultino diverse informazioni chiave, quali:

  • denominazione dell’organizzazione sindacale di iscrizione;
  • decorrenza della trattenuta sindacale;
  • importo.

La comunicazione va inviata sia nel caso dei nuovi titolari di trattamenti pensionistici che nei confronti dei soggetti già pensionati in caso di attivazione di una trattenuta sindacale o di variazione delle precedenti condizioni. La comunicazione verrà inviata per mezzo di email, per coloro che ce l’hanno, o tramite posta ordinaria.

Pensioni: revoca della delega sindacale

Nel caso specifico dell’INPS, qualora la delega venga inviata direttamente per via telematica dall’organizzazione sindacale, l’interessato ne riceverà tempestiva comunicazione tramite una mail inviata automaticamente all’indirizzo di posta elettronica associato al PIN del pensionato.

Nella mail viene data spiegazione su come controllare gli importi previsti dalla delega sindacale e su come fare, eventualmente, per revocarla: tutte le operazioni a riguardo potranno essere effettuate dal servizio “Gestione deleghe sindacali su trattamenti pensionistici”, disponibile nell’area personale del portale INPS.

Il pensionato, quindi, potrà comunicare all’INPS la volontà di revocare la delega per la riscossione della quota associativa in qualsiasi momento. E per chi non lo può fare dal portale INPS vi sono alternative: la comunicazione diretta della revoca, infatti, può anche essere presentata presso la competente struttura territoriale, sia recandosi personalmente presso gli uffici dell’INPS che inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno, nella quale oltre alla revoca andrà allegato anche un documento d’identità valido.

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