Pensioni: dopo Quota 100 tutele solo per i “fragili”, lo chiede il Presidente dell’Inps

Antonio Cosenza

18 Aprile 2021 - 18:40

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Riforma delle pensioni: secondo Pasquale Tridico (Presidente dell’Inps) dovrà esserci una maggiore attenzione per i lavoratori fragili.

Pensioni: dopo Quota 100 tutele solo per i “fragili”, lo chiede il Presidente dell’Inps

Pensioni, si continua a discutere della prossima riforma delle pensioni: secondo Pasquale Tridico, Presidente dell’Inps, il dopo Quota 100 - con la previsione di una nuova misure di flessibilità - dovrà essere riservato solamente alla categoria dei “lavoratori fragili”.

D’altronde, mai come in questo periodo si è parlato della necessità di mandare i lavoratori fragili in pensione in anticipo, vista la loro maggiore esposizione ai rischi legati al contagio da Covid-19. Ovviamente la speranza di tutti che la pandemia diventi presto un lontano ricordo: tuttavia, questa ci lascia comunque degli spunti di cui riflettere anche nei prossimi anni.

E quello dei lavoratori fragili è un tema di cui sicuramente si parlerà e secondo il Presidente dell’Inps sarebbe opportuno concentrarsi su queste categorie quando si penserà al dopo Quota 100.

Pensione, Quota 100 addio nel 2022: ma è stata un fallimento

C’è chi pensa che la fine di Quota 100 possa portare ad un profondo cambiamento del sistema pensionistico italiano. Effettivamente, dal 1° gennaio 2022 si guarderà solamente ai requisiti introdotti dalla riforma Fornero del 2011 per andare in pensione e questo genererà uno “scalone” di cinque anni.

Per questo motivo si sta pensando ad una soluzione, la quale potrebbe essere Quota 102.

Guardando ai numeri, però, la fine di Quota 100 non sembra avrà chissà quale impatto. Come spiegato dal Presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, infatti, per Quota 100 le “adesioni sono state inferiori al 50% rispetto alle stime iniziali”. Non un particolare successo, dunque, per una misura che avrebbe dovuto sostituire la Legge Fornero. Certo, bisognerà attendere la fine dell’anno per trarre un bilancio definitivo di Quota 100, ma per il momento il tasso delle domande sembra essere in linea con l’andamento del triennio. Nessun incremento, quindi, anche “per merito” - secondo Tridico - “dello smart working”.

Complessivamente, spiega il Presidente dell’Inps, saranno circa 300 mila le adesioni a Quota 100: non un traguardo eccezionale, specialmente se si considera che le stime iniziali erano ben più ottimistiche. I motivi di questo insuccesso potrebbero essere diversi: dalla quota elevata di anni di contributi - che limita l’accesso alle donne - al fatto che andando in pensione in anticipo si rischia di dover rinunciare ad una parte consistente di assegno.

Ad oggi, quindi, Quota 100 sembra sia stata perlopiù una misura spot: per questo motivo il Governo Draghi dovrà pensare al futuro, anche se - come sottolineato dal Ministro Orlando - al momento la riforma delle pensioni non è una priorità.

Pensioni: dopo Quota 100 più tutele per i lavoratori fragili

Se fosse il Presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, a dover dare indicazioni per la riforma delle pensioni, questo non avrebbe alcun dubbio su chi dovrebbero essere le categorie più tutelate.

Nel dettaglio, Tridico ha fatto riferimento ai cosiddetti “lavoratori fragili”, ossia coloro con un’età superiore ai 55 anni “affetti da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita”.

Si tratterebbe d’altronde di una platea circoscritta, che quindi non metterebbe a rischio i conti pubblici: d’altronde, i lavoratori fragili sono “meno rispetto a coloro che ad oggi hanno aderito a Quota 100”. Anziché vedere persone che a 63 anni sono costrette a “stare in NASpI”, per Tridico bisognerebbe pensare ad un percorso ad hoc per l’accesso anticipato alla pensione.

Una richiesta che segue il principio per cui ci sono delle categorie di lavoratori che meritano maggiori tutele in ambito previdenziale: in passato - e ancora oggi - è stato così per disoccupati, precoci e invalidi, come pure per gli addetti ai lavori gravosi e usuranti. Vedremo se tra queste si aggiungeranno anche i cosiddetti lavoratori fragili, come espressamente richiesto da Pasquale Tridico.

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