Pensione di reversibilità 2024, beneficiari e importi

Simone Micocci

26 Febbraio 2024 - 19:33

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Pensione di reversibilità, aumenta il limite entro cui può essere cumulata con altri redditi. Ecco la guida completa.

Ai familiari superstiti del pensionato deceduto spetta la cosiddetta pensione di reversibilità, ossia una percentuale dell’assegno che veniva percepito quando era in vita.

La reversibilità solitamente spetta a coniuge e figli, ma in loro assenza possono beneficiarne anche altri familiari come genitori, fratelli o le sorelle. Non ne hanno mai diritto, invece, i nipoti.

La pensione di reversibilità rientra nel più ampio insieme delle cosiddette pensioni ai superstiti, nel quale è compresa anche la pensione indiretta.

La differenza tra le due prestazioni è che nel primo caso il defunto ha già maturato il diritto al trattamento previdenziale, il quale poi viene girato ai familiari superstiti tenendo conto di determinate percentuali, mentre nel secondo stava ancora lavorando ma aveva comunque maturato un’anzianità contributiva sufficiente a farsi riconoscere la cosiddetta pensione indiretta.

Le regole per il calcolo sono sempre le stesse, tuttavia ogni inizio anno viene rivisto il limite entro cui può essere cumulata con altri redditi (ad esempio quelli da lavoro). Chi lavora, infatti, può prendere comunque la pensione di reversibilità, ma rischia di subire una decurtazione dell’importo quando guadagna molti soldi.

Alla luce del tasso di inflazione del 5,4% accertato dall’Inps, quest’anno il suddetto limite è aumentato, il che rappresenta una buona notizia ovviamente. Vediamo di quanto in questa guida completa sulla pensione di reversibilità, dove oltre a elencare i familiari che ne hanno diritto ci soffermeremo su quanto spetta a seconda dei casi.

A quali familiari spetta?

Come visto sopra, la reversibilità è quel trattamento pensionistico riconosciuto in caso di decesso del pensionato in favore dei familiari superstiti. Ma chi sono questi “familiari superstiti”? A seconda delle singole situazioni familiari possono beneficiare della pensione di reversibilità diversi familiari, ecco una piccola disamina.

Coniuge

Ha diritto alla pensione di reversibilità il coniuge (anche dopo un solo giorno di matrimonio) o l’unito civilmente. Spetta anche al coniuge separato, anche in caso di separazione con addebito e senza diritto all’assegno di mantenimento. Tuttavia, in caso di nuove nozze del coniuge superstite, la pensione di reversibilità viene revocata.

Spetta anche all’ex coniuge superstite in caso di divorzio, ma a patto che vengano soddisfatte alcune condizioni:

  • è titolare dell’assegno divorzile;
  • non è passato a nuove nozze;
  • la data d’inizio del rapporto assicurativo del defunto sia anteriore alla data della sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio.

Se è il dante causa a essersi risposato la pensione di reversibilità spetta sia al coniuge divorziato che al coniuge superstite.

Figli

Sempre ai minorenni, così come ai figli inabili a carico del genitore al momento del decesso (indipendentemente dall’età).

Nel caso dei figli maggiorenni, invece, condizione essenziale per avere diritto alla pensione di reversibilità è essere a carico del genitore al momento del decesso e avere un’età non superiore ai 21 anni. È inoltre necessario che siano studenti, o comunque frequentino scuole o corsi di formazione professionali equiparabili ai corsi scolastici, e non prestino attività lavorativa.

Solamente nel caso dei figli che frequentano l’università spetta, al soddisfare delle suddette condizioni, nei limiti dei 26 anni di età.

Altri familiari

Di regola, dunque, ne hanno diritto il coniuge e i figli del dante causa. Ma in assenza di queste due categorie di familiari, o comunque qualora questi non soddisfino le condizioni previste, spetterà a:

  • genitori del dante causa, a patto che questi al momento del decesso abbiano compiuto i 65 anni di età, non siano titolari di pensione e risultavano a carico del dante causa;
  • in assenza dei genitori, o comunque se questi non ne hanno diritto, possono richiedere l’accesso a tale prestazione anche i fratelli e le sorelle purché inabili al lavoro, non sposati, e non titolari di altra pensione. Inoltre, dovevano risultare a carico della persona deceduta.

Calcolo della pensione di reversibilità

Importo della pensione di reversibilità è pari a una certa percentuale della pensione che veniva erogata al dante causa. Ad esempio, in presenza del coniuge e di eventuali figli, viene così distribuita:

Soggetti superstiti Percentuale
Coniuge solo 60%
Coniuge più un figlio 80%
Coniuge e almeno due figli 100%

In assenza del coniuge, ossia quando ad averne diritto sono i figli, oppure i genitori oppure fratelli e sorelle, bisogna fare riferimento alla seguente tabella:

Soggetti superstiti Percentuale
Un figlio 70%
Due figli 80%
Tre o più figli 100%
Un genitore 15%
Due genitori 30%
Un fratello o una sorella 15%
Due fratelli o sorelle 30%

Quando viene tagliata?

Come anticipato, gli importi spettanti sono cumulabili con gli altri redditi del beneficiario solo quando non superano determinati limiti. Al di sopra scattano i tagli alla quota di reversibilità riconosciuta, a eccezione del caso in cui il beneficiario faccia parte di un nucleo familiare con figli minori, studenti o inabili.

La regola generale prevede che il taglio ammonta al:

  • 25% tra le 3 e le 4 volte il trattamento minimo di pensione, ossia entro la soglia che va da 23.345,73 euro a 31.127,64 euro (nel 2024);
  • 40% tra le 4 e le 5 volte il trattamento minimo, quindi sopra i 31.127,64 euro ma entro i 38.909,55 euro;
  • 50% sopra le 5 volte, ossia oltre la soglia di 38.909,55 euro.

Va specificato però che con la sentenza n. 162 del 30 giugno 2022 la Corte Costituzionale ha posto un limite ai tagli della pensione di reversibilità, stabilendo che l’importo non può essere decurtato di una somma che superi l’ammontare complessivo dei redditi aggiuntivi.

Presentazione della domanda

Questa decorre dal primo giorno del mese successivo a quello del decesso del pensionato. Ma serve inviare la domanda in quanto tale diritto non è automatico.

La domanda per la pensione di reversibilità deve essere presentata online all’Inps attraverso il servizio dedicato (clicca qui). In alternativa si può chiedere il supporto degli operatori del contact center Inps (chiamando il numero verde) oppure di un patronato.

Nel caso del coniuge divorziato bisognerà invece rivolgersi al tribunale.

Per quanto riguarda la domanda di pensione di reversibilità spettante al coniuge, da qualche anno è operativo un servizio realizzato dall’Inps al fine di rendere l’intera procedura più semplice.

Conosciuto come “reversibilità precompilata”, con questo servizio il coniuge superstite verrà informato con un Sms della possibilità d’inviare la domanda semplicemente accedendo alla propria area personale MyInps, dove sarà disponibile la domanda già precompilata con tutte le informazioni necessarie ai fini della richiesta.

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