Il Pd chiede lo scioglimento di Forza Nuova e dei partiti neofascisti: chi può applicarlo e come

Stefano Rizzuti

11/10/2021

14/11/2022 - 17:38

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Il Pd ha presentato una mozione in Parlamento per chiedere lo scioglimento di Forza Nuova dopo l’assalto alla sede della Cgil. A chi spetta la decisione e come può essere applicata?

Il Pd chiede lo scioglimento di Forza Nuova e dei partiti neofascisti: chi può applicarlo e come

Dopo le violenze delle manifestazioni di Roma e l’assalto alla sede della Cgil il Pd chiede lo scioglimento di Forza Nuova. Lo fa depositando una mozione attraverso la quale chiede ufficialmente, in Parlamento, di procedere con lo scioglimento del partito di estrema destra. La mozione è stata firmata da tutti i deputati dem e si sono associati anche quelli di Movimento 5 Stelle e Leu. Un’altra mozione simile è stata presentata da Italia Viva.

La mozione del Pd chiede al governo di sciogliere «l’organizzazione neofascista Forza Nuova e tutte le altre formazioni che si richiamano al fascismo». Le capogruppo del Pd alla Camera e al Senato, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, chiedono di calendarizzare al più presto la mozione in entrambi i rami del Parlamento.

La mozione del Pd per lo scioglimento di Forza Nuova

Nella mozione si punta a impegnare il governo a «dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista» e procedere allo scioglimento di tutti i movimenti di ispirazione neofascista. Nella mozione si ricorda come da «alcuni mesi» diversi movimenti di estrema destra abbiano messo in campo una strategia per «strumentalizzare il disagio economico derivante dal contesto emergenziale, al fine di acquisire proseliti e popolarità».

In particolare si fa riferimento a Forza Nuova che da giugno ha partecipato a diverse manifestazioni che «hanno trovato sostegno nell’ambito dei social network più diffusi». La richiesta è quella di applicare la legge Scelba e sciogliere il movimento politico come già avvenuto in tre precedenti nella storia repubblicana.

La richiesta di Letta e l’incontro Landini-Draghi

La richiesta del Pd viene ribadita dal segretario dem Enrico Letta che chiede di procedere con un gesto definito unitario. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha intanto fatto visita alla sede della Cgil per esprimere la sua concreta vicinanza dopo l’assalto del 9 ottobre.

Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, sottolinea che sabato prossimo, in occasione della manifestazione organizzata come risposta alle proteste dei no green pass, chiederà lo scioglimento delle forze che si richiamano al fascismo. Per Landini si tratta di un provvedimento «necessario» su cui Draghi ha assicurato che si discuterà nei prossimi giorni.

La mozione di Iv per sciogliere Forza Nuova

Un’altra mozione simile è stata presentata al Senato da Italia Viva e Psi. Si ricorda, in questo caso, come Forza Nuova sia un movimento di estrema destra i cui fondatori sono stati «condannati per associazione sovversiva e banda armata». Faraone e Nencini parlano di «squadrismo armato di cui si avvalse il fascismo» e ribadiscono la loro richiesta al governo.

M5s e Leu sostengono la mozione del Pd

Il Movimento 5 Stelle ha firmato la mozione del Pd alla Camera, secondo quanto fa sapere il capogruppo pentastallato Davide Crippa. Anche Leu aderisce: tutti i deputati di Liberi e Uguali hanno sottoscritto la mozione che chiede lo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti di ispirazione neofascista.

Chi può sciogliere Forza Nuova e come

La richiesta delle mozioni è indirizzata al governo che può procedere con lo scioglimento anche senza necessità di una sentenza del giudice che accerti la natura fascista del partito. La possibilità è prevista nei casi di necessità e urgenza e può avvenire per decreto.

La legge Scelba potrebbe essere applicata in seguito a un’istruttoria del ministero dell’Interno. La decisione spetterebbe al Consiglio dei ministri, come viene ricordato nelle mozioni parlamentari. La legge Scelba prevede che si parli di riorganizzazione del partito fascista in caso di un’associazione o un partito che persegua «finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica».

Allo scioglimento è dedicato l’articolo tre della legge: si può applicare sia in caso di sentenza che per decreto. Lo scioglimento e la confisca dei beni possono avvenire dopo una sentenza che accerti la riorganizzazione del partito fascista o in caso di necessità e urgenza. In questa seconda ipotesi il governo può sciogliere il partito attraverso un decreto legge, secondo quanto stabilito dalla legge Scelba.

Lo scioglimento dopo sentenza viene escluso anche in seguito a una decisione del gup del tribunale di Castrovillari del 2005: in quel caso si era stabilito che Forza Nuova non fosse una ricostituzione del partito fascista in quanto non venne ritenuto sufficiente il richiamo a simboli e ideologie del ventennio. La decisione fu presa sulla base del fatto che Forza Nuova si stesse presentando alle elezioni e non applicasse i metodi liberticidi e violenti tipici del fascismo.

I casi di scioglimento di partiti neofascisti

Come si ricorda nella mozione del Pd sono tre i precedenti a cui far riferimento, ovvero i casi di movimenti politici sciolti in applicazione della legge Scialba. Il primo caso è quello di Ordine Nuovo (sciolto nel 1973). Il secondo è quello di Avanguardia Nazionale (risalente al 1976). L’ultimo scioglimento è avvenuto nel 2000 e ha riguardato il Fronte Nazionale.

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