Partite Iva, tutti gli aiuti e i bonus per le imprese nel nuovo decreto

Rosaria Imparato

3 Maggio 2022 - 13:08

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Il nuovo decreto Aiuti contiene una serie di bonus, crediti d’imposta e agevolazioni fiscali per partite Iva e imprese: vediamo in cosa consistono.

Partite Iva, tutti gli aiuti e i bonus per le imprese nel nuovo decreto

Nuovi aiuti in arrivo per le partite Iva e le imprese nel decreto appena approvato dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento contiene una serie di agevolazioni fiscali, crediti d’imposta e bonus per pmi e grandi imprese sia come sostegno visto l’aumento dei costi delle bollette, sia un aiuto per chi si trova in crisi a causa della guerra in Ucraina.

Oltre a nuove misure, è previsto il rafforzamento di alcuni crediti d’imposta già esistenti, per esempio per gli investimenti in beni immateriali 4.0 e per la formazione 4.0. Si attendono maggiori chiarimenti circa il bonus 200 euro previsto per i lavoratori autonomi.

In attesa della pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, il comunicato stampa del Cdm del 2 maggio contiene novità e anticipazioni delle misure in arrivo.

Bonus per le bollette di luce e gas

Partiamo dalle misure previste per le imprese energivore e gasivore, cioè quelle che per svolgere le proprie attività consumano grandi quantità di energia elettrica o gas, e che quindi sono particolarmente colpite dall’aumento dei prezzi delle bollette degli ultimi mesi. Il decreto Aiuti prevede il rafforzamento dei crediti d’imposta per energia elettrica e gas. Nello specifico:

  • viene riconosciuto un credito d’imposta per il secondo trimestre 2022 alle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale per l’acquisto di gas naturale (decreto-legge n. 21/2022) con un aumento dal 20 al 25%;
  • il credito d’imposta riconosciuto per il secondo trimestre 2022 alle imprese a forte consumo di gas naturale (decreti-legge nn. 4 e 17/2022) viene aumentato dal 20 al 25%;
  • il credito d’imposta riconosciuto per il secondo trimestre 2022 alle imprese dotate di contatori di potenza disponibile pari a superiore a 16,5 kW, diverse da quelle a forte consumo di energia elettrica (decreto-legge n. 21/2022) è incrementato dal 12 al 15%;
  • il credito di imposta riconosciuto per il primo trimestre 2022 alle imprese a forte consumo di gas naturale rimane al 10%.

Beni immateriali, formazione e cinema: il Governo rafforza i crediti d’imposta

Alla luce del quadro temporaneo europeo sugli Aiuti di Stato il nuovo decreto prevede il rafforzamento dei crediti d’imposta per:

  • investimenti in beni immateriali 4.0: l’aliquota del credito d’imposta previsto dalla legge n. 178/2020 è aumentata, sino 31 dicembre 2022 o 30 giugno 2023 se è stato effettuato un pagamento in acconto pari almeno al 20% del valore dei beni, dal 20 al 50%;
  • formazione 4.0: le aliquote del credito d’imposta previsto dalla legge di Bilancio 2020 per le spese di formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze tecnologiche sono aumentate dal 50 al 70% (per le piccole imprese) e dal 40 al 50% (per le medie imprese);
  • il cinema: è potenziato il tax credit sale cinematografiche. Si modifica la misura del credito d’imposta e il suo ambito oggettivo di applicazione, sostituendo il vigente tetto massimo del 20% degli introiti derivanti dalla programmazione di opere audiovisive con il tetto massimo del 40% dei costi di funzionamento delle sale cinematografiche.

Fondo perduto per le imprese danneggiate dalla guerra in Ucraina

Il decreto Aiuti va in soccorso delle imprese colpite dalla crisi ucraina con misure per assicurare liquidità. Sono stati stanziati 200 milioni di euro per il 2022 per l’erogazione di contributi a fondo perduto in favore delle imprese che:

  • abbiano perduto fatturato a causa dalla contrazione della domanda a seguito della crisi ucraina;
  • abbiano registrato l’interruzione di contratti e progetti esistenti;
  • siano state coinvolte nella crisi delle catene di approvvigionamento.

I dettagli operativi dovranno essere definiti con un decreto del Ministro dello sviluppo economico.

Garanzia Sace per le imprese con sede in Italia

Per quanto riguarda le imprese con sede in Italia, il nuovo decreto (previa autorizzazione della Commissione europea) prevede la Garanzia Sace Spa sino al 31 dicembre 2022, ovvero garanzie in favore di banche e altri soggetti abilitati all’esercizio del credito per finanziamenti sotto qualsiasi forma concessi alle imprese che debbano fronteggiare esigenze di liquidità riconducibili alle conseguenze economiche negative derivanti dalla crisi ucraina, compresa la necessità di aprire credito a supporto delle importazioni di materie prime o fattori di produzione la cui catena di approvvigionamento sia stata interrotta o abbia subito rincari.

Inoltre, con norma autoapplicativa, è disciplinato il sistema di garanzie concedibili da Sace a condizioni di mercato per supportare la crescita dimensionale e la patrimonializzazione delle imprese. La garanzia del Fondo centrale di garanzia, nella misura massima del 90%, potrà essere concessa in relazione a finanziamenti che realizzino obiettivi di efficientamento o diversificazione della produzione o del consumo energetici.

Finanziamenti alle Pmi

Il Governo prevede anche una misura specifica per le Pmi agricole e della pesca e dell’acquacoltura. Sempre previa autorizzazione della Commissione europea, potrà essere concessa la garanzia diretta dell’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) pari al 100% dell’importo del finanziamento a beneficio delle piccole e medie imprese che abbiano registrato, nel 2022, un incremento dei costi per l’energia, i carburanti o per le materie prime.

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