La pandemia dei non vaccinati è arrivata anche in Italia?

Stefano Rizzuti

5 Novembre 2021 - 09:39

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In Germania si parla di pandemia dei non vaccinati contro il Covid-19. E in Italia cosa sta succedendo? Ecco cosa dicono i dati su contagi, ricoveri, terapie intensive e decessi.

La pandemia dei non vaccinati è arrivata anche in Italia?

I non vaccinati rischiano il contagio sei volte in più di chi è vaccinato tra gli under 40 e quattro volte in più dai 40 anni in su. Basterebbero questi dati per capire come la nuova ondata di Covid-19 possa essere una pandemia dei non vaccinati, così come è stata già definita in Germania.

I dati dell’Istituto superiore di sanità, riportati dal Corriere della Sera, mostrano i calcoli effettuati sull’incidenza dei positivi al Covid ogni 100mila abitanti. Le cifre sono aggiornate al 24 ottobre e non registrano quindi l’ultima risalita della curva di questi giorni. Inoltre dimostrano perché probabilmente si seguirà la strada di Israele che ha deciso di somministrare la terza dose in seguito alla diminuzione della protezione del vaccino. Vediamo cosa dicono i dati.

La pandemia dei non vaccinati

La definizione di pandemia dei non vaccinati è stata coniata in Germania dal ministro della Salute Jens Spahn. Lì i vaccinati con doppia dose sono meno del 67% della popolazione. I dati in Italia sono un po’ diversi e infatti ci sono meno contagi. In Germania, invece, proprio in queste ore si registra il record di nuovi contagi (quasi 40mila).

La protezione del vaccino in Italia

I calcoli effettuati dall’Iss si basano sull’incidenza per 100mila abitanti e permettono di vedere quante persone vaccinate si contagiano, ricoverano o finiscono in terapia intensiva, confrontando poi i dati con i non vaccinati. I dati risalgono al periodo dal 24 settembre al 24 ottobre.

Nella fascia d’età che va dai 12 ai 59 anni nessuna persona vaccinata è finita in rianimazione e anche il tasso di ospedalizzazioni è bassissimo. Dai 60 ai 79 anni si ha una protezione quasi totale dal ricovero in terapia intensiva mentre finisce in area medica chi soffre di altre malattie.

La protezione del vaccino per fasce d’età

Vediamo i dati per fascia d’età. Partiamo da quella tra i 12 e i 39 anni: in un mese si sono registrati 404 nuovi contagiati tra i non vaccinati e 70 tra i vaccinati (parliamo sempre di incidenza). I ricoveri in area medica sono stati 13 contro 0,7, quelli in terapia intensiva 0,75 contro 0.

Dai 40 ai 59 anni i nuovi contagi sono stati 354 tra i non vaccinati e 89 tra i vaccinati. I ricoveri in area medica 28 contro 1,3. In terapia intensiva 3 contro 0. Salendo alla fascia 60-79 anni i contagi sono 300 tra i non vaccinati e 77 tra i vaccinati, i ricoveri 65 contro 5 e le terapie intensive 12 contro 0,5.

Tra gli over 80, infine, l’incidenza dei contagi è di 388 per i non vaccinati e di 95 per i vaccinati. I ricoveri sono 160 per chi non è vaccinato e 21 per chi ha completato il ciclo. Infine i ricoveri in rianimazione sono 8 contro 1.

I decessi: il rapporto tra vaccinati e non vaccinati

I dati dell’Iss riguardano anche il numero di decessi calcolati sulla base dell’incidenza ogni 100mila abitanti. Nella fascia 60-79 anni si registrano 16 morti tra i non vaccinati contro 1 tra i vaccinati. Tra gli over 80 i decessi sono 93 tra i non vaccinati e 8 tra i vaccinati.

Il diverso rischio tra vaccinati e non vaccinati

In conclusione possiamo dire che i non vaccinati si contagiano dalle quattro alle sei volte di più. E che vengono ricoverati fino a 20 volte in più se hanno meno di 60 anni, 12 volte in più se hanno tra i 60 e i 79 anni e 8 volte in più se sono over 80. Il rischio di finire in terapia intensiva è 30 volte superiore per i non vaccinati sotto i 60 anni, 21 volte superiore tra i 60 e i 79 volte e 8 volte superiore oltre gli 80 anni.

Confronto vaccinati-non vaccinati in numeri assoluti

L’ultima analisi riguarda i numeri assoluti. Bisogna partire da un presupposto: la maggioranza degli italiani è vaccinata. Le cifre dicono che in ospedale sono finiti 2.836 non vaccinati contro 1.814 vaccinati, in terapia intensiva 331 non vaccinati e 128 vaccinati.

Gli unici numeri assoluti diversi sono quelli sul contagio. Tra gli over 80 e nella fascia 60-79 la percentuale di vaccinati è altissima (intorno al 90%). In numeri assoluti si registrano 4.033 contagi tra i vaccinati contro i 941 non vaccinati per gli over 80 e 9.175 contagi nella fascia 60-79 tra i vaccinati contro i 4.207 non vaccinati.

Nella fascia 40-59 anni i due dati sono invece molto simili: 12.623 contagi tra i vaccinati e 12.266 tra i non vaccinati. Cifre che da sole, però, dicono poco considerando che la platea di riferimento è ben diversa: parliamo di quasi 42 milioni di vaccinati contro poco più di 9 milioni di non vaccinati. La percentuale dei nuovi contagi è dello 0,37% tra i non vaccinati e dello 0,08% tra i vaccinati.

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