Variante Lambda Covid, Oms in allerta: ecco perché

Giorgia Bonamoneta

16/06/2021

06/07/2021 - 17:22

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Variante Lambda: una nuova (ma non troppo) variante di coronavirus si sta diffondendo in tutto il mondo. L’OMS l’ha catalogata come variante d’interesse e ne monitora la diffusione.

Variante Lambda Covid, Oms in allerta: ecco perché

La variante Lambda del Covid diventa d’interesse per l’OMS.

Nel report settimanale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) è venuta alla luce una nuova (ma non troppo) variante del SARS-CoV-2. Delle molteplici varianti presenti al mondo, questa è stata catalogata come “di interesse”, che indica una maggiore attenzione da parte degli esperti.

Le percentuali di diffusione non sono ancora allarmanti, ma abbastanza alte da destare l’attenzione internazionale. Se infatti la variante Delta è presente in Francia per un totale del 4% dei casi di positività, in America Latina la media della variante Lambda è del 10-15 per cento.

L’OMS ha suddiviso le varianti in tre gruppi: di interesse, che destano preoccupazione e con conseguenze significative. Per ogni gruppo vi sono una serie di protocolli e consigli da seguire. Il caso della variante Lambda è sotto controllo da almeno un anno e in questi giorni, vista l’alta incidenza, l’OMS ha suggerito una maggiore attenzione.

Cos’è la variante Lambda e da dove arriva?

Al mondo esistono moltissime varianti del SARS-CoV-2 e molte altre continueranno a essere scoperte. Molte di queste non hanno il minimo impatto sulla contagiosità o mortalità, motivo per il quale sono al di fuori del gruppo “di interesse”. Altre invece si sono guadagnate un gradino più alto. Sulle 4 mila varianti scoperte al mondo la Delta (ex indiana) è la più contagiosa, con ben il 40% in più rispetto al ceppo di coronavirus di febbraio 2020.

Lo ha dichiarato l’OMS nel bollettino settimanale che tiene contro degli sviluppi sul coronavirus nel mondo; in questa occasione la variante scoperta in Perù è stata classificata come “di interesse”. Non è una variante nuova, la variante Lambda (il nome dato dall’Organizzazione mondiale della sanità prevede l’uso di lettere greche per non indicare con il nome di un Paese l’origine della variante) era stata già individuata ad agosto dello scorso anno. Oggi la variante Lambda è diffusa in 29 Paesi, con una maggior presenza in America Latina, in particolare in Cile (con una prevalenza del 31%), Perù (9%), Ecuador (8%) e Argentina (3%). L’OMS ha riportato anche il dato per il quale, secondo le autorità peruviane, il ceppo Lambda sarebbe stata la variante più diffusa dello scorso aprile, con l’81% dei casi di positività riconducibili a questa variante.

Differenza tra varianti: oltre 4 mila, ma non tutte pericolose

I virus continuano a mutare anche dopo che l’essere umano ha trovato un vaccino per contrastarli. Se siamo fortunati il vaccino potrebbe funzionare sulla variante, al contrario, come nel caso della variante Delta, potrebbero esserci dei problemi. Per questo l’OMS monitora tutte le variante del virus: attualmente sono più di 4 mila, ma non tutte sono più pericolose dell’attuale in circolazione.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha differenziato le varianti in base al rischio e alla pericolosità che comportano. Vediamo la differenza tra “variante di interesse”, “variante che stano preoccupazione” e quella con “conseguenze significative”.

Le varianti di interesse
Sono chiamate“ varianti di interesse” quelle che sembrano essere alla base di un aumento dei casi. Inoltre sono anche coloro che potrebbe far sì che il virus buchi il sistema immunitario, rendendo meno o del tutto inefficaci i vaccini.

Le varianti che destano preoccupazione
Salendo di un gradino di pericolosità troviamo quelle forme di varianti per cui le ricerche hanno confermato i sospetti di maggiore trasmissibilità o letalità. I rischi in questo caso sono: una minore efficacia di vaccini e terapie, una maggior contagiosità e la possibilità di una seconda infezione.
Tra queste troviamo: la variante cosiddetta inglese, da noi (e in altri paesi) prevalente, la variante brasiliana, la variante sudafricana e le due varianti californiane.

Le varianti con conseguenze significative
Il terzo gruppo è rappresentato da varianti con conseguenze significative. Vuol dire una maggior mutazione, con il rischio che il virus riesca a eludere ogni forma di terapia e diagnosi; e una maggior mortalità, data dal presentarsi di malattie gravi. Fortunatamente non ci sono varianti in questo gruppo.

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