Omicron, l’allarme dei ricercatori: «Nuova ondata all’inizio dell’estate»

Emiliana Costa

18/01/2022

18/01/2022 - 12:41

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Il picco dei contagi è atteso tra qualche giorno. Ma dagli scienziati del Sage arriva l’allarme: «Seconda ondata di Omicron all’inizio dell’estate». Entriamo nel dettaglio.

Omicron, l’allarme dei ricercatori: «Nuova ondata all’inizio dell’estate»

In arrivo una seconda ondata di contagi legati alla variante Omicron all’inizio dell’estate. È l’allarme lanciato dai ricercatori dello Scientists Scientific Advisory Group for Emergencies (Sage), il forum di consulenti che fornisce supporto al governo britannico nella gestione dell’emergenza Covid-19.

Dopo l’impennata di casi che ha investito la Gran Bretagna prima dell’Italia, adesso la curva è tornata a scendere e il paese è sceso sotto i 100mila casi giornalieri per la prima volta dal 21 dicembre. Il 26 gennaio, le attuali misure restrittive potrebbero essere ridotte. Ed è in questo contesto che gli scienziati del Sage lanciano l’allarme. Entriamo nel dettaglio.

Seconda ondata di Omicron in estate, l’allarme

In Gran Bretagna la curva raffredda la sua corsa. Dopo il boom di casi legati alla variante Omicron, il paese è sceso nuovamente sotto i 100mila casi giornalieri. L’ondata dunque avrebbe raggiunto il suo picco. Tra qualche giorno le restrizioni anti Covid verranno ridotte e gli inglesi inizieranno il periodo di "convivenza" con il virus.

Ma dallo Scientists Scientific Advisory Group for Emergencies arriva l’allarme. Gli scienziati del Sage si proiettano già all’estate quando la vita sociale tornerà a «esplodere» e la protezione garantita dalla terza dose potrebbe diminuire. Il "worst case scenario", ovvero l’ipotesi peggiore prevista dai modelli, è quella di toccare i 4mila ricoveri quotidiani. Ma questo sarebbe lo scenario meno probabile. Secondo i ricercatori della University of Warwick, infatti, l’ondata "non può essere prevista con nessuna certezza".

L’altra ipotesi che emerge dai modelli del Sage prevede che una parte delle misure restrittive, attualmente in vigore in Gran Bretagna, resti in essere: in questo caso, i modelli prospettano un numero quotidiano di ricoveri tra i mille e i 2mila. Le stime possono variare in base a una serie di incognite: la presunta minore gravità della malattia provocata da Omicron, i tempi di incubazione, la possibile immunità garantita da infezioni già superate. Il quadro, insomma, non è affatto certo.

I membri del Sage hanno parlato di una possibile pressione persistente sugli ospedali, soprattutto per i ricoveri di persone anziane. Il picco dei ricoveri, in ogni caso, dovrebbe essere stato raggiunto a gennaio.

Secondo i dati dell’Office for National Statistics (ONS), circa 3,73 milioni di persone in Inghilterra - in pratica 1 su 15 - sono state contagiate in una settimana. In Scozia, Galles e Irlanda del Nord l’infezione avrebbe raggiunto una persona su 20. A Londra, il picco sembrerebbe raggiunto, ma nel nord ovest del paese il contagio continua a galoppare.

Seconda ondata di Omicron? La situazione in Italia

In Italia, l’attenzione su quanto sta accadendo in Gran Bretagna resta alta. Anche nel nostro paese, il picco di contagi è atteso tra qualche giorno. «La linea viene dettata da quello che è l’andamento della circolazione virale. In questo momento abbiamo un virus che, probabilmente, creerà molti meno problemi di quelli attesi, nel senso che abbiamo una variante più diffusiva ma molto meno cattiva» ha commentato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.

E continua: «Vediamo che il Regno Unito ha già cominciato un calo dei casi, il che significa che hanno passato la parte più brutta dell’ondata e il numero dei ricoveri non è poi stato così drammatico come poteva essere atteso. E la stessa cosa accadrà anche in Italia, anzi alcuni regioni, come la Lombardia, stanno già vedendo meno contagi. Questo determinerà la necessità di una rimodulazione e, ovviamente, un adattamento delle regole con la nuova situazione».

Secondo il bollettino di ieri, 17 gennaio, in Lombardia i nuovi positivi sono stati 9.883 nelle 24 ore (sul dato influisce il week end), a fronte di 68.733 tamponi effettuati. Per quanto riguarda il dato nazionale, i contagi giornalieri sono stati 83.403. Le vittime ancora alte, 287.

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