Omicron 4 e 5, ecco i sintomi delle nuove varianti: «Non si erano mai visti»

Emiliana Costa

6 Maggio 2022 - 13:09

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In Italia il virus continua a correre e scatta l’allarme nuove varianti Omicron, ancora più contagiose dell’originale. Ma quali sono i sintomi? Entriamo nel dettaglio.

Omicron 4 e 5, ecco i sintomi delle nuove varianti: «Non si erano mai visti»

Allarme Omicron 4 e 5. Ecco i sintomi delle nuove varianti da tenere sotto controllo. Nei giorni scorsi, in un laboratorio di Monza, è stata isolata per la prima volta in Italia la variante Omicron 4. Non solo. La «sorella» BA.5 si starebbe già diffondendo in altri paesi e secondo gli esperti potrebbe arrivare presto anche da noi.

I virologi monitorano la situazione. Al momento i nuovi lignaggi sembrano più contagiosi di BA.2 (la cui contagiosità è pari a quella del morbillo). Non solo. Le subvarianti di Omicron porterebbero con sé anche nuovi sintomi, diversi rispetto a quelli di inizio pandemia come la perdita di gusto e olfatto. Ma quali sono i campanelli d’allarme di Omicron 4 e 5 da tenere presenti? Entriamo nel dettaglio.

Omicron 4 e 5, tutti i sintomi

Allarme Omicron 4 e 5. Le due sottovarianti di Omicron si stanno diffondendo in diversi paesi nel mondo. In Sudafrica sono responsabili dei tre quarti delle infezioni. Al momento in Italia è stata isolata solo BA.4, ma secondo gli esperti presto potrebbe arrivare anche Omicron 5.

Le nuove sottovarianti sono più contagiose di BA.2 ed immunoevasive, ovvero riescono a bucare l’immunità anche di chi è guarito da qualche mese da Omicron 1. Ma quali sono i sintomi di Omicron 4 e 5? Secondo gli esperti, le due nuove varianti causano meno colpi di tosse, ma più naso che cola, meno febbre ma più spossatezza. E ancora, vertigini, dolori a stomaco e addome e male all’orecchio.

In un’intervista a Money.it, Massimo Andreoni, primario di Infettologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, ha spiegato che occorre prestare attenzione perché Omicron e le sue varianti non sono un raffreddore: «Anche queste varianti possono determinare polmoniti. Abbiamo sempre una certa numerosità di decessi, perché nelle persone fragili e negli anziani Omicron può sfociare in malattia severa».

Omicron 4 e 5, ecco da dove vengono e quanto sono contagiose

Come Omicron 1, anche le due nuove varianti arrivano dal Sudafrica. La prima sequenziazione di Omicron 4 risalirebbe a gennaio, mentre quello di Omicron 5 a febbraio. A facilitare i monitoraggi delle autorità sanitarie sudafricane, il fatto che «la maggioranza delle sequenze BA.4 e BA.5 presentano la cosiddetta delezione 69-70, in gran parte non presente nelle sequenze BA.2».

Ma cosa vuol dire? La delezione 69-70 si traduce in un aumento della contagiosità dell’8% (Omicron 4) e del 12% (Omicron 5) rispetto alla precedente Omicron 2. Da marzo ad aprile, i contagi sono passati da mille a 6 mila e le subvarianti 4 e 5 dal 5% al 50% dei casi. Spartendosi la «piazza» a metà fra l’una e l’altra. Ricoveri e decessi, però, in sudafrica sono aumentati in modo lieve.

Nell’intervista a Money.it, Andreoni parlando dei sintomi conclude: «All’inizio della pandemia prevaleva la perdita di gusto e olfatto, mentre Omicron interessa soprattutto le altissime vie respiratorie. Dunque i sintomi più frequenti sono mal di gola e raffreddore. C’è un minor interessamento delle basse vie respiratorie».

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