Nuovo Risparmiometro e Superanagrafe: gli strumenti del Fisco per scovare gli evasori

Rosaria Imparato - Claudia Cervi

21/07/2022

22/07/2022 - 09:45

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Si chiama Vera il nuovo Risparmiometro dell’Agenzia delle Entrate per scovare gli evasori incrociando le banche dati disponibili tra cui la Superanagrafe dei conti correnti. Ecco come funziona.

Nuovo Risparmiometro e Superanagrafe: gli strumenti del Fisco per scovare gli evasori

Il Risparmiometro si evolve: il nuovo algoritmo anti-evasione si chiama Vera e controlla tutti gli accrediti e i versamenti in contanti, sui conti correnti postali o bancari incrociando i dati della Superanagrafe. Ecco gli strumenti con cui il Fisco darà la caccia agli evasori.

Da anni la lotta all’evasione fiscale è una delle priorità dei Governi. Nell’ultimo anno il quadro normativo si è arricchito, prima con l’approvazione del decreto Anti-frodi (dl n.157/2021) finalizzato a monitorare le cessioni e fruizioni dei crediti relativi a Superbonus, bonus edilizi e aiuti di Stato erogati dopo l’emergenza pandemica, poi con la legge di Bilancio 2022. Da ultimo, a fine giugno il decreto Pnrr 2 (n.36/2022), a firma del ministro dell’Economia Daniele Franco, ha introdotto novità sulla trasmissione dei dati delle carte di credito all’Agenzia delle Entrate.

Vera, acronimo di “Verifica dei Rapporti Finanziari”, è il super algoritmo che analizza i dati presenti nell’Archivio dei rapporti finanziari ed esegue velocemente controlli e analisi del rischio di evasione.

In pratica, ha preso il posto del Risparmiometro, che dal 2018 verificava la coerenza dei risparmi accumulati con i redditi dichiarati, appoggiandosi alla Superanagrafe, un database costituito dai dati sia dell’Agenzia delle Entrate che dalla Guardia di Finanza.

La Superanagrafe è stata già sperimentata nel 2018 sulle società, e ora è applicata anche ai conti correnti delle persone fisiche.

I controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate scattano nel momento in cui si verifica uno scarto superiore al 20% tra risparmi e spese sul conto corrente.

Superanagrafe, cos’è e come funziona

La Superanagrafe è un database costituito dai dati dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.

Si tratta dunque di un’enorme mole di dati a disposizione del Fisco, con cui diviene molto più semplice controllare gli scostamenti tra entrate e uscite sui conti correnti.

In un primo momento, nel 2018, la Superanagrafe è stata utilizzata in via sperimentale sulle società, e dal 2019 lo stesso meccanismo è stato applicato ai conti correnti delle persone fisiche.

Le informazioni contenute nel database della Superanagrafe sono:

  • saldo del conto corrente a inizio e fine anno;
  • movimenti di entrata e uscita;
  • giacenza media.

Una volta individuati i criteri con cui selezionare i contribuenti evasori totali o paratotali, si incrociano i dati contenuti nel database della Superanagrafe con quelli dell’Anagrafe Tributaria: il risultato sarà una lista di possibili evasori.

Questa lista verrà trasmessa agli uffici provinciali, che procederanno con gli accertamenti.

In questa prima fase il contribuente potrà “difendersi” giustificando le anomalie riscontrate se in possesso di tutta la documentazione necessaria.

In caso contrario, partirà l’accertamento vero e proprio da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Risparmiometro evolve in Vera: ecco come il Fisco scova gli evasori

I progressi della tecnologia informatica sono a vantaggio di tanti campi e a trarne i benefici c’è anche il Fisco.

Gli strumenti in mano all’Amministrazione Finanziaria, Vera (ex Risparmiometro) e Superanagrafe, sono infatti capolavori di algoritmi e database.

Vera ha sostituito il Risparmiometro, conosciuto anche come Evasometro: un super algoritmo che verifica se i risparmi accumulati in un anno sono coerenti con i redditi dichiarati allo Stato, analizzando i dati presenti nell’Archivio dei rapporti finanziari. In pratica fornisce un’analisi del rischio di evasione.

Nel caso in cui dovesse emergere uno scostamento superiore al 20% tra entrate e uscite, il sistema manda un avviso a cui seguono i controlli.

In pratica, se un contribuente dichiara un certo reddito annuo, ma allo stesso tempo risulta titolare di risparmi in banca ritenuti superiori alle proprie possibilità, allora scatta il controllo dell’Agenzia delle Entrate per sapere quali fonti di reddito sono state utilizzate per sostenere le spese ordinarie: una vera e propria guerra ai contanti.

Come già accadeva per il Risparmiometro, Vera prende in considerazione non solo l’anno fiscale corrente, ma anche quelli precedenti.

Come anticipato, Vera consulta questa enorme mole di dati dalla cosiddetta Superanagrafe, ovvero un database costituito dai dati sia dell’Agenzia delle Entrate che dalla Guardia di Finanza.

Per questo motivo sarà possibile incrociare i dati dei conti correnti con le risultanze sui redditi, dichiarati o meno.

Se ne parla molto in questo periodo, ma in realtà l’iter del Risparmiometro era iniziato già col decreto Salva Italia del 2011, quindi risalente al Governo Monti (ma è stato vittima della leggendaria lentezza della burocrazia italiana).

Risparmiometro e Superanagrafe: privacy a rischio?

La strada per far approvare due strumenti del genere è stata lunga, anche a causa dell’enorme controversia relativa alla protezione dei dati personali.

Il Garante della Privacy si è pronunciato più volte verificando in primis la sicurezza dei mezzi con cui i dati vengono trasmessi tra banche e intermediari finanziari e successivamente l’uso di questi stessi dati.

Il super algoritmo permette di verificare i dati riportati nelle dichiarazioni fiscali con un meccanismo che individua gli evasori, ma impedisce l’identificazione diretta dei soggetti in regola con il Fisco. Questo significa che gli Uffici competenti stabiliranno caso per caso quale segnalazione meriti di essere approfondita.

A tutela della privacy, solo il personale autorizzato può accedere ai risultati e prenderne visione e in ogni caso gli accessi vengono tracciati.

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