Videogiochi, la rivoluzione di Novis Games: «Rendere i giochi accessibili ai non vedenti». Intervista ad Arianna Ortelli

Marta De Vivo

01/09/2022

02/09/2022 - 11:00

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Suoni stereofonici e geolocalizzati e vibrazioni: ecco come Novis Games trasforma il cellulare in un controller per videogiocatori affetti da disabilità visive.

Arianna Ortelli, founder di Novis Games, rivela la nascita, le motivazioni e il funzionamento della prima piattaforma per il gaming accessibile alle persone affette da disabilità visive.

Non si tratta di una vera e propria console, ma di un’applicazione utilizzabile attraverso un qualunque smartphone o tablet. Lo staff di Novis Games infatti, ha ideato uno speciale controller che, collegandosi al device del giocatore, attraverso l’app consente anche a chi non può usufruire dell’interfaccia video di giocare.

«Con Marco Andriano (Cmo) e Moreno Gregori (Cto), stavamo pensando a un sistema di gioco che permettesse agli utenti di fare sport a distanza», racconta Arianna Ortelli, «In seguito abbiamo capito che, se davamo importanza alle vibrazioni e al suono, allora forse lo schermo non era necessario. A quel punto ci siamo guardati e ci siamo chiesti come facesse una persona non vedente a giocare a un videogioco o a fare sport. Da lì, abbiamo incontrato diverse associazioni del territorio e abbiamo capito che era una buona idea».

Ma Novis Games non è tutto qui. «Si tratta di un sistema di gioco basato sull’audio 3D spaziale e le vibrazioni», prosegue la founder, «Attraverso la nostra app è possibile giocare senza l’interfaccia video e quindi rendere i giochi accessibili: per la prima volta una persona non vedente può giocare insieme a una persona normo vedente senza utilizzare lo schermo. Sostanzialmente l’utente scarica l’app sul suo cellulare, indossa le cuffie e inizia a giocare grazie all’audio spaziale e alle vibrazioni».

Tra i tanti giochi sviluppati, quello che ha riscosso maggiore successo è il ping-pong virtuale. In questo gioco, grazie all’audio 3D, l’utente è in grado di comprendere come è fatto l’ambiente circostante, riuscendo così a individuare la pallina nello spazio virtuale e a rispondere all’avversario colpendola a destra o a sinistra con il telefono, come se fosse, appunto, una racchetta da ping-pong. Nel momento in cui la pallina viene colpita dalla racchetta, il controller riproduce una vibrazione sulla mano che simula l’impatto. L’intero sistema si basa su suoni stereofonici e geolocalizzati che danno la percezione dello spazio.

Utilizzando delle cuffie è possibile ascoltare il suono rispetto alla propria posizione, percependo la direzione e la distanza. L’esperienza tattile della vibrazione del controller inoltre, contribuisce a incrementare il fattore immersivo e generare una sensazione di gioco ancora più reale.

«Con il nostro sistema di sviluppo è possibile creare nuovi giochi accessibili o rendere accessibili i giochi per mobile già esistenti», conclude Arianna Ortelli.

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