Non solo Covid, in autunno ondata di virus respiratori: perché non è una buona notizia

Luna Luciano

13 Luglio 2022 - 20:34

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In autunno sono previste ondate di virus respiratori, oltre al Covid. Si preannuncia essere una stagione influenzale pesante. Ecco cosa hanno detto gli esperti.

Non solo Covid, in autunno ondata di virus respiratori: perché non è una buona notizia

Non solo Covid. Questo autunno altri virus respiratori andranno a competere con il Sars-Cov-2. Una notizia che non sembra avere nulla di buono. È questo ciò che emerge dalle parole di alcuni esperti come Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano.

Il virologo ha infatti spiegato che ciò sta già avvenendo nell’altro emisfero del mondo. In Sudafrica, dove sono state rilevate per la prima volta le subvarianti Omicron 4 e Omicron 5, e in Australia è già in corso una stagione influenzale pesante che “non promette niente di buono per il prossimo futuro”. Il rischio quindi è quello che si dovrà fare i conti non solo con il Covid ma con altri virus che vanno a toccare le vie aeree.

Virus stagionali per i quali non bisogna abbassare la guardia, come ha spiegato Pier Luigi Bartoletti, segretario provinciale della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) Roma infatti questi virus respiratori tornano a circolare ogni anno con il sopraggiungere dell’autunno e dell’inverno, specialmente con la riapertura delle scuole.

Così ancora una volta ci si trova quindi a domandarsi a come far fronte alle future ondate del Covid e dei virus respiratori. Ecco cosa fare secondo gli esperti.

Non solo Covid ma anche virus respiratori: non è una buona notizia

Non è di certo una buona notizia quella di future ondate di Covid ma non solo. Rispetto agli ultimi due anni torneranno i virus stagionali respiratori. Un fenomeno atteso come ogni anno ma che negli ultimi due, era stato totalmente o quasi assente, non solo a causa della presenza del Sars-Cov-2 ma anche per il massiccio uso di mascherine. Con l’allentamento delle restrizione gli esperti sono quindi in attesa di una nuova ondata di virus respiratori che potrebbero andare a competere con il Covid. Il rischio è quindi quello di aver un aumento dei contagi.

Nonostante questo il virologo Pregliasco ha aggiunto che, salvo il caso in cui insorga una variante particolarmente patogena, ci si dovrebbe trovare in una fase endemica del Covid:

Dobbiamo immaginare - ha spiegato - non tanto un andamento endemico costante quanto ciò che stiamo vedendo ora, ossia delle onde di salita e di discesa che proseguiranno nei prossimi anni con la tendenza però, come le onde di un sasso di uno stagno, a ridursi nel tempo. Ora si sta diffondendo ampiamente la variante Omicron 5, contagiosissima, che riesce a schivare la protezione dei soggetti guariti dalla malattia e anche dalla vaccinazione.

Con l’inverno e gli sbalzi termini ci si dovrà quindi aspettare una risalita naturale di casi, trainati in particolar modo dalla subvariante Omicron 5, che potrebbe creare problemi in futuro. Sembrerebbe quindi che si preannunci essere un autunno complicato secondo gli esperti, soprattutto se si guarda all’attuale situazione in cui si trovano i paesi del Sud del mondo come Sudafrica e Australia dove è in corso una stagione influenzale pesante ed è probabile accada lo stesso in Italia e nel resto dei paesi dell’emisfero nord.

Non solo Covid ma virus respiratori: cosa fare per proteggersi

Davanti a una simile situazione dove i cittadini dovranno proteggersi dal Covid e dai virus respiratori è importante che il Governo preveda una pianificazione con le dovute restrizioni a seconda dell’aggravarsi o meno della situazione.

Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco non ci sono dubbi sulla necessità di rilanciare l’uso delle mascherine e la vaccinazione. Le mascherine sono indispensabile per diminuire i contagi non solo del Covid ma anche dei virus stagionali, come mostrato negli ultimi due anni. “Le mascherine andrebbero usate come gli occhiali da sole”. È questa la massima del virologo che ha poi precisato l’importanza di indicare l’uso delle mascherine Ffp2 per le persone fragili e per i loro caregiver.

Anche i vaccini continuano a essere la soluzione. “Credo che la scelta di Ema di rilanciare in questo momento la quarta dose dai sessant’anni in su sia un approccio sicuramente utile, perché questa malattia miete ancora vittime”. Una quarta dose, ma anche una vaccinazione periodica potrebbero rivelarsi fondamentali per contrastare i contagi. Ed è proprio sui vaccini che si sofferma Pregliasco spiegando quanto sia importante agire sulla narrazione del vaccino. Pericoloso oltre che scientificamente sbagliato è è definire un vaccino “vecchio e quindi inefficace” tant’è vero, ha spiegato il virologo, che molti medici di famiglia hanno dissuaso gli anziani ultra ottantenni e i fragili a vaccinarsi, dicendo loro di aspettare un nuovo vaccino.

In realtà la quarta dose funziona e rinforza le difese immunitarie, sollecita le cellule T della memoria e garantisce una maggiore protezione dai casi più gravi. Casi gravi che continueranno a esserci e per tale motivo è fondamentale agire proteggendosi dal Covid e dai futuri virus respiratori.

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