Naspi, cosa fare quando si trova un lavoro e conseguenze per la disoccupazione

Simone Micocci

27 Marzo 2023 - 16:44

condividi

Cosa fare se mentre se mentre si prende la Naspi si trova lavoro (oppure si avvia un’attività come autonomo)? Guida alla procedura corretta.

Naspi, cosa fare quando si trova un lavoro e conseguenze per la disoccupazione

La Naspi è quel sussidio economico che spetta a coloro che improvvisamente - e per cause non dipendenti dalla loro volontà - si trovano senza lavoro. Solitamente la durata è pari alla metà delle settimane contributive maturate negli ultimi quattro anni, ma in alcuni casi - ad esempio quando si trova lavoro - c’è il rischio che la prestazione decada in anticipo.

Per questo motivo chi trova lavoro mentre prende la Naspi - anche detta indennità di disoccupazione - deve seguire alcuni passaggi, comunicando all’Inps - laddove richiesto - l’avvio dell’attività lavorativa (sia da autonomo che come dipendente) nonché il reddito che si presume di percepire.

Le conseguenze sulla Naspi in caso di avvio di una nuova attività di lavoro dipendono però da una serie di condizioni, come ad esempio dal tipo di rapporto (appunto se come autonomo o dipendente), dal reddito e dalla durata: può esserci, infatti, la decadenza immediata della prestazione, come pure la sola sospensione. E in alcuni casi è invece possibile cumulare i due redditi, con la Naspi però che si riduce notevolmente.

A seconda dei casi c’è una procedura differente da seguire con annessi obblighi: a tal proposito, per non farsi trovare impreparati e rischiare non solo che la Naspi venga tolta anche laddove sarebbe stato possibile cumularla con il reddito da lavoro ma anche di dover restituire una o più mensilità indebitamente percepite, facciamo chiarezza su cosa bisogna fare se mentre si prende la disoccupazione si trova un nuovo lavoro.

Nuovo lavoro come dipendente

Come anticipato, obblighi e conseguenze per il beneficiario della Naspi che trova lavoro variano a seconda delle circostanze, come ad esempio dalla tipologia del contratto. Non sempre, infatti, l’avvio di un’attività lavorativa comporta la perdita dello stato di disoccupazione (e di conseguenza della relativa indennità).

Ad esempio, lo stato di disoccupazione si mantiene quando il reddito percepito è inferiore alle seguenti soglie:

  • 8.174 euro per il lavoro dipendente
  • 5.500 euro per il lavoro autonomo.

Per determinare se il reddito da lavoro è entro la suddetta soglia si effettua un calcolo prospettico di quanto percepito dalla nuova attività. Ebbene, anche per determinare cosa fare nel caso in cui si inizia un nuovo lavoro durante il periodo di godimento della Naspi bisogna fare delle considerazioni sul reddito prospettico percepito e sulla durata del rapporto di lavoro.

Nel dettaglio, la Naspi si sospende in caso di rioccupazione con contratto di lavoro subordinato di durata non superiore ai 6 mesi. Questa viene sospesa d’ufficio, salvo il caso in cui:

  • il beneficiario della prestazione effettua la comunicazione - entro 30 giorni dall’avvio della stessa - del reddito annuo presunto ai fini del cumulo. Bisogna quindi moltiplicare la retribuzione mensile per 12 mensilità, indipendentemente dalla durata del rapporto di lavoro;
  • tale reddito deve essere inferiore alla soglia degli 8.174 euro annui.

Decade, invece, qualora il beneficiario della Naspi inizi un’attività di lavoro subordinato di durata superiore a 6 mesi, o a tempo indeterminato, senza comunicare all’Inps il reddito presunto entro il 30° giorno dall’inizio del rapporto di lavoro.

Cosa deve fare chi trova un nuovo lavoro mentre prende la Naspi

È sempre consigliato, dunque, inviare all’Inps una comunicazione di variazione utilizzando il cosiddetto modello Naspi-Com. Con tale comunicazione si va a segnalare all’Inps il reddito percepito da tale attività, e l’Istituto potrà quindi valutare se esistono i presupposti per:

  • ridurre l’importo della Naspi dell’80% del reddito previsto da tale attività, rapportato al periodo di tempo che intercorre tra la data d’inizio del contratto di lavoro subordinato e la data in cui termina il periodo di godimento dell’indennità, o - se antecedente - alla fine dell’anno;
  • sospensione della Naspi;
  • decadenza della prestazione.

Inoltre, attenzione a eventuali accrediti riferiti a periodi successivi a quelli in cui avete trovato lavoro. Potrebbe succedere, infatti, che non ne abbiate diritto e che dunque l’Inps vi chiederà la restituzione delle somme indebitamente percepite in un secondo momento. Accertatevi, quindi, prima di spendere una tale somma, qual è il periodo a cui questa fa riferimento.

Avvio di un’attività come lavoratore autonomo}

Gli stessi obblighi valgono per il percettore di Naspi che avvia un’attività di lavoro autonomo durante il godimento dell’indennità.

A tal proposito, le conseguenze sono le seguenti:

  • attività svolta in forma autonoma che genera un reddito annuo inferiore alla soglia dei 5.500: la Naspi si riduce dell’80% dei redditi previsti, rapportato al periodo di tempo intercorrente tra la data di inizio dell’attività e la data di fine dell’indennità o, se antecedente, la fine dell’anno;
  • attività svolta in forma autonoma con reddito annuo superiore alla soglia dei 5.500,00 euro: la Naspi decade.

La Naspi decade anche laddove entro un mese dall’avvio dell’attività come autonomo non viene informato l’Inps del reddito percepito.

Cosa deve fare chi avvia un’attività come autonomo mentre prende la Naspi

In tal caso vale sempre la stessa regola: comunicare all’Inps la variazione della condizione lavorativa utilizzando il suddetto modello Naspi-Com. Contrariamente, infatti, anche qualora il reddito presunto dovesse essere inferiore ai 5.500 euro e quindi si avrebbe diritto alla sospensione della Naspi, l’indennità di disoccupazione verrebbe comunque revocata.

Si ricorda poi che gli iscritti alla Gestione Separata, e coloro che svolgono attività autonoma, dovranno dichiarare il reddito annuale presunto ogni anno (entro il 31 gennaio), pena la sospensione dei pagamenti.

Nuova occupazione all’estero

Discorso differente per chi trova lavoro all’estero. In caso di nuova occupazione in un Paese Ue, o comunque in uno con cui l’Italia ha stipulato convenzioni bilaterali in tema di assicurazione contro la disoccupazione, la Naspi è solamente sospesa.

Ma attenzione a quando si va all’estero per la ricerca del lavoro, poiché in tal caso bisogna seguire delle regole differenti. Nel dettaglio:

  • Paesi UE, Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda: il diritto alla Naspi si conserva per un massimo di tre mesi senza alcuna condizionalità. Dopodiché sarà ancora possibile beneficiare del sostegno ma solo rispettando gli obblighi previsti dalla normativa;
  • nei Paesi extracomunitari, invece, fin da subito il diritto alla Naspi si mantiene ma solo rispettando gli obblighi imposti.

Iscriviti a Money.it