Morte George Floyd: “Ginocchio su collo non necessario”

Marco Ciotola

03/04/2021

22/06/2021 - 15:37

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Lo testimonia il responsabile della sezione omicidi di Minneapolis: “Il ginocchio sul collo una procedura assolutamente non necessaria"

Morte George Floyd: “Ginocchio su collo non necessario”

“Il ginocchio sul collo è stata una procedura assolutamente non necessaria. Parole queste riferite alle circostanze che hanno portato alla morte di George Floyd, nel corso di un fermo della polizia a Minneapolis.

Parole che fanno particolarmente rumore perché pronunciate dal responsabile della sezione omicidi di Minneapolis, Richard Zimmerman, nel corso della sua testimonianza al processo per l’uccisione dell’uomo, risalente allo scorso 25 maggio.

Si aggrava quindi la posizione del poliziotto che ha tenuto il suo ginocchio sul collo di Floyd per ben 8 minuti, Dereck Chauvin.

“Se premi un ginocchio sul collo di qualcuno devi sapere che puoi ucciderlo”,

ha dichiarato Richard Zimmerman in aula.

Morte George Floyd: “Ginocchio su collo non necessario”

Era il giugno dello scorso anno quando si diffuse a macchia d’olio tra web e televisione il video di circa 15 minuti che mostrava il fermo di George Floyd da parte della Polizia del Minneapolis.

Dai contenuti agghiaccianti, mostra Floyd ammanettato e steso a terra con il ginocchio del poliziotto premuto sul collo per oltre 8 minuti, con le parole pronunciate dall’uomo, “I can’t breathe”, diventate lo slogan delle proteste dei giorni e mesi successivi.

David Chauvin è l’agente che ha provocato la morte di Floyd, accusato di omicidio di secondo grado.

Accuse che potrebbero significare fino a 40 anni di carcere, in una posizione che si aggrava sempre di più proprio sulla scia delle parole pronunciate nel corso del processo dal capo della sezione omicidi di Minneapolis, Richard Zimmerman.

Zimmerman ha infatti esplicitamente definito il ginocchio sul collo come “una procedura assolutamente non necessaria”, chiarendo i tratti di forte responsabilità di Chauvin:

“Una volta che una persona è ammanettata il suo livello di minaccia cala in maniera drastica, e tenere una persona sdraiata a terra a pancia in giù e col ginocchio sul collo è un ostacolo forte alla respirazione. Quello che deve fare un agente è solo mettere il fermato a sedere, per cercare di calmarlo e aiutarlo in modo che non sia minaccioso come poteva essere all’inizio”.

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