Molecola killer blocca il coronavirus: l’Italia scopre possibile cura

Martino Grassi

12 Maggio 2020 - 12:42

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Un team di ricercatori italiani ha scoperto una soluzione al coronavirus: si tratta di una particolare molecola in grado di bloccare la replicazione del virus nell’organismo.

Molecola killer blocca il coronavirus: l’Italia scopre possibile cura

La soluzione al coronavirus potrebbe celarsi in una particolare molecola killer in grado di bloccare la replicazione del virus. Nonostante in centinaia di laboratori sparsi in tutto il mondo stiano impazzando le ricerche per la scoperta di un vaccino in grado di debellare il virus responsabile della pandemia, dall’Italia arriva una possibile terapia per curarlo.

Questa nuova scoperta nasce da un team di ricerca consolidato negli anni composta da Giuseppe Novelli, un genetista dell’Università Tor Vergata di Roma e Pier Paolo Pandolfi, dell’Harvard Medical School di Boston.

La sperimentazione del vaccino richiede delle tempistiche molto lunghe (diversi mesi se non anni), mentre per validare queste speciali molecole i tempi potrebbero essere decisamente inferiori.

Molecola killer per il coronavirus: la scoperta made in Italy

Le speciali molecole individuate dal team di ricerca italo-americano sono degli anticorpi in grado di impedire al virus di entrare all’interno delle cellule e infettarle. Nello specifico sono state individuate due molecole, selezionate da una banca genetica di Toronto, “un’enorme libreria biologica contente che contiene molte molecole ognuna delle quali disegnata al computer”, che riescono a svolgere questo compito.

Novelli spiega che le due molecole sono in grado di riconoscere una particolare porzione della proteina Spike del coronavirus, con cui infetta le cellule, e la rendono inutilizzabile facendo diventare innocuo il patogeno.

L’obiettivo della ricerca è quello di somministrare ai pazienti infetti questa particolare molecola in grado di bloccare la moltiplicazione del virus all’interno dell’organismo e sfrattare definitivamente l’agente patogeno dall’uomo.

La sperimentazione sull’uomo

La sperimentazione sull’uomo potrebbe iniziare in tempi molto brevi, si pensa addirittura alla fine di giugno, o al più agli inizi di luglio. Diversamente dal vaccino, che viene iniettato nelle persone sane, questa nuova terapia sarà sperimentata direttamente sulle persone infette e si “potranno avere risposte sull’efficacia in tempi eccezionalmente brevi” fa sapere il genetista.

Novelli aggiunge che circa altri cinquanta gruppi di ricerca stanno studiando le stesse molecole efficaci contro il coronavirus definendoli come “una forma di concorrenza che però fa bene alla causa”.

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