Modello 730/2023, la scadenza si avvicina: le 5 cose da sapere

Patrizia Del Pidio

06/09/2023

06/09/2023 - 15:10

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La scadenza dell’invio del modello 730/2023 ormai è a meno di un mese, dipendenti e pensionati devono, adesso, dare presto. Vediamo le 5 cosa da sapere assolutamente.

Modello 730/2023, la scadenza si avvicina: le 5 cose da sapere

La scadenza per l’invio del modello 730/2023 è ormai vicina, manca meno di un mese al termine ultimo. Proprio per questo è necessario, ora, fare presto e sfruttare queste pochissime settimane che mancano per presentare la dichiarazione dei redditi, che dovrà essere trasmessa entro il 2 ottobre 2023 all’Agenzia delle Entrate. Il termine ultimo era fissato per il 30 settembre che, però, cadendo di sabato fa slittare la scadenza al primo giorno lavorativo utile, ovvero il 2 ottobre.

Partita nel mese di maggio, si avvicina alla conclusione la stagione del modello 730/2023 e della dichiarazione precompilata.

Alla luce della scadenza del 730 ormai alle porte, per chi non ha ancora inviato la dichiarazione dei redditi sono due le vie percorribili: si può fare online o tramite CAF e intermediari.

Dai documenti necessari alle regole su detrazioni e imposte, facciamo il punto sulle 5 cose da sapere per evitare di incappare in errori.

Modello 730/2023, scadenza il 2 ottobre: le 5 cose da sapere

La scadenza per l’invio è la prima cosa importante da tenere a mente. Per fare il modello 730/2023 c’è tempo fino al 2 ottobre.

Per chi intende presentare il modello 730/2023 tramite CAF o tramite un commercialista è bene quindi muoversi per tempo e prenotare il proprio appuntamento.

Per chi “salta” la scadenza del 2 ottobre, un’ancora di salvezza è rappresentata dal modello Redditi, la dichiarazione presentata solitamente dai titolari di partita IVA e che può essere inviata entro la fine del mese di novembre.

A cambiare sono i tempi per i rimborsi IRPEF: per chi presenta il modello 730 arrivano in tempi più rapidi, e per chi ha un sostituto d’imposta sono erogati direttamente in busta paga. Chi presenta il modello Redditi riceverà la somma dall’Agenzia delle Entrate e l’attesa potrebbe durare anche più di un anno.

Modello 730/2023: l’invio è possibile online, ma attenzione ai dati

Complice l’imminente scadenza, prendere un appuntamento al CAF per fare il 730 potrebbe risultare complicato.

Per chi vuole fare la dichiarazione dei redditi in tempi celeri una chance è rappresentata dall’invio online, avvalendosi del modello precompilato messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Il modello 730/2023 online contiene al suo interno alcuni dati del dichiarante, dai redditi fino alle spese sanitarie detraibili. Per accedervi tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate è necessario essere muniti di credenziali SPID o, in alternativa, CNS, CIE, credenziali Fisconline o INPS.

Una volta effettuato l’accesso è possibile visualizzare i dati, modificare o confermare il modello 730 precompilato e procedere con l’invio online.

Si evidenzia tuttavia che è necessario prestare particolare attenzione ai dati inseriti dall’Agenzia delle Entrate, che non di rado presentano errori. Bisognerà quindi verificare la correttezza dei dati relativi ai redditi, ai familiari a carico, così come alle spese detraibili.

Modello 730/2023, tra i documenti da presentare al CAF la prova dei pagamenti tracciabili

Il modello 730 online non è certamente adatto a tutti, considerando le regole particolareggiate che governano il sistema fiscale italiano. Ed è proprio per questo che molti contribuenti scelgono di affidarsi a CAF o commercialisti per l’invio.

In tal caso, sarà necessario predisporre una serie di documenti, dai redditi fino a quelli relativi alle spese sostenute e che possono essere portate in detrazione.

In merito a quest’ultimo aspetto, ai fini della compilazione del modello 730/2023 sarà necessario consegnare al CAF anche la documentazione relativa al metodo di pagamento utilizzato. A partire dagli oneri relativi al 2020, infatti, la detrazione spetta esclusivamente in caso di pagamento con carte, bancomat, bollettino postale o bonifico bancario.

L’obbligo interessa tutte le spese indicate all’articolo 15 del TUIR, ad eccezione di farmaci, dispositivi medici e spese sanitarie sostenute presso strutture pubbliche o accreditate con il SSN.

Lo scontrino relativo alla spesa sostenuta dovrà quindi riportare che il pagamento è avvenuto con carte, bancomat o altri mezzi diversi dal contante.

Se non è contenuta tale indicazione, sarà necessario consegnare al CAF la copia dell’estratto conto bancario, il bollettino postale o in alternativa il MAV del pagamento effettuato con PagoPA.

Modello 730/2023, invio obbligatorio per chi ha percepito la cassa integrazione

Presentare il modello 730/2023 è obbligatorio per tutti i lavoratori che hanno ricevuto due o più certificazioni uniche, una casistica che riguarda i tanti lavoratori che nel corso del 2022 hanno percepito la cassa integrazione.

Presentando la dichiarazione dei redditi verrà effettuato il corretto calcolo dell’IRPEF dovuta in base ai redditi percepiti, sommando quelli erogati dall’INPS e quelli riconosciuti per i periodi di lavoro.

Potranno quindi emergere due diverse situazioni: la presenza di un rimborso IRPEF o, al contrario, di un debito d’imposta.

Modello 730/2023, sei slot temporali per i rimborsi fiscali

In caso di esito a credito del modello 730/2023, il contribuente ha diritto ad un rimborso IRPEF, sulla base della totalità dei redditi percepiti e delle detrazioni fiscali riconosciute.

Il pagamento è solitamente effettuato in busta paga o direttamente sulla pensione, secondo un termine mobile legato alla data di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Ci saranno sei slot temporali, legati ai nuovi termini entro i quali i CAF ed i professionisti dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate il risultato finale della dichiarazione dei redditi trasmessa:

  • entro il 15 giugno dovranno essere comunicati i risultati finali delle dichiarazioni presentate entro il 31 maggio;
  • il 29 giugno, per quelle presentate dal 1° al 20 giugno;
  • il 23 luglio, per quelle presentate dal 21 giugno al 15 luglio;
  • il 15 settembre, per quelle presentate dal 16 luglio al 31 agosto;
  • il 2 ottobre, per quelle presentate dal 1° settembre al 2 ottobre.

I rimborsi emersi dal modello 730 saranno erogati sul primo stipendio utile, a partire dal mese successivo a quello in cui il datore di lavoro ha ricevuto il prospetto di liquidazione. Le stesse regole si applicheranno anche nel caso di invio del modello 730 precompilato.

Potrà quindi capitare di ricevere il rimborso del 730 nel mese di ottobre o anche a novembre se si invia la dichiarazione dei redditi nel mese di settembre.

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