Migranti, nuova ondata in Sicilia: cosa succede, tra sbarchi e fughe

Riccardo Lozzi

27/07/2020

03/12/2021 - 16:48

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La situazione dei migranti è sempre più critica in Sicilia. Nella notte sono arrivate 137 persone, mentre sono stati ritrovati nelle ultime ore 125 sui 184 migranti fuggiti in provincia di Caltanissetta.

Migranti, nuova ondata in Sicilia: cosa succede, tra sbarchi e fughe

La crisi dei migranti in Sicilia si sta facendo sempre più complicata, portando la Regione nel caos con nuovi sbarchi e fughe che si susseguono nelle ultime ore. Gli amministratori locali, con Lampedusa in testa, denunciano la mancanza di supporto da parte dello Stato centrale che li ha costretti a dover ospitare e gestire molte più persone rispetto a quanto la propria capacità di accoglienza permetterebbe.

Sbarchi e fughe, in Sicilia è caos migranti

Infatti, nella giornata di ieri, 184 migranti sono fuggiti dal Cara di Pian del Lago in provincia di Caltanissetta, con la polizia che è riuscita a rintracciarne 125 e riportarli nella struttura di accoglienza.

Nella notte tra il 26 e il 27 luglio, invece, la Guardia costiera è accorsa in aiuto di 114 persone che si trovavano su due barconi a largo di Lampedusa, mentre la Guardia di finanza ha bloccato al molo Madonnina 23 tunisini.

Oltre alla popolazione locale scesa in piazza per protestare contro l’arrivo dei migranti, anche le istituzioni stanno facendo sentire la propria voce nei confronti del governo, reo di lasciare l’isola senza aiuti e in una situazione che non permette delle condizioni accettabili di accoglienza.

Musumeci attacca: “Da Roma nessun aiuto”

Il presidente della Regione Nello Musumeci ha espresso la sua opinione sulla propria pagina Facebook, accendendo i riflettori sui “cento migranti scappati a Caltanissetta, che si aggiungono ai tunisini scappati a Pantelleria e a quelli evasi dall’Hotspot di Pozzallo, i quali, a loro volta, si sommano a tutti gli altri”.

Musumeci precisa però che “la responsabilità non è delle forze dell’ordine: fanno tutto quello che possono e siamo loro grati”, ma bensì “è semplicemente sbagliato che si faccia finta di nulla da parte del governo di Roma e che si dica che tutto va bene”.

Infine, il governatore chiede “rispetto per la Sicilia, non può essere trattata come una colonia. Abbiamo dato disponibilità e chiediamo reciprocità, ma vediamo che nella gestione del fenomeno migratorio c’è troppa improvvisazione e superficialità”.

Sindaco di Lampedusa: “Salvini pericoloso giullare di piazza”

Una posizione simile a quella mostrata nei giorni scorsi dal sindaco di Lampedusa Totò Martello, il quale era arrivato a promettere: “È una situazione ormai ingestibile. Se il governo non proclamerà lo stato di emergenza per Lampedusa lo farò io”.

Il primo cittadino dell’isola siciliana aveva inoltre attaccato Matteo Salvini, unitosi alle manifestazioni di protesta, sostenendo: “Quando Salvini era ministro gli sbarchi a Lampedusa sono sempre proseguiti, basterebbe leggere i report del ministero dell’Interno per verificare quello che sto affermando. Se fosse venuto a Lampedusa in quel periodo avrebbe visto con i suoi occhi le imbarcazioni dei migranti entrare in porto” ma, continua Martello “è venuto adesso per pura propaganda politica, comportandosi come un pericoloso ‘giullare di piazza’ che fomenta odio e rabbia”.

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