Migranti, con il governo Meloni sbarchi da record: Ong ferme, barchini indisturbati

Alessandro Cipolla

4 Novembre 2022 - 10:14

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Immigrazione: da quando il governo Meloni ha giurato in Italia sono sbarcate 6.270 persone, più del quadruplo rispetto allo stesso periodo del 2021.

Migranti, con il governo Meloni sbarchi da record: Ong ferme, barchini indisturbati

Il governo Meloni è in carica da poco più di una settimana e già può vantare un piccolo record: quello degli sbarchi di migranti sulle nostre coste. Una sorta di paradosso per una maggioranza che in campagna elettorale ha fatto della difesa dei confini uno dei suoi cavalli di battaglia.

Tra la propaganda e il governare però mai come in questo caso c’è di mezzo il mare: se da una parte Matteo Salvini sta rivendicando con orgoglio il pugno duro nei confronti delle tre navi di altrettante Ong in attesa di un porto, probabilmente spaventato dalla pericolosità dei 104 minori a bordo, dall’altra gli sbarchi si stanno susseguendo in maniera costante.

Il governo Meloni ha ottenuto la fiducia anche da parte del Senato lo scorso 26 ottobre; stando ai dati del Ministero dell’Interno, nel periodo che va dal 27 ottobre al 3 novembre in Italia sono sbarcati 6.270 migranti.

Sbarchi migranti in Italia periodo 27 ottobre - 3 novembre Sbarchi migranti in Italia periodo 27 ottobre - 3 novembre Fonte ministero dell'Interno

Come si può vedere dal grafico elaborato dal Viminale, il confronto con il 2021 è impietoso: un anno fa nello stesso periodo sono sbarcate in Italia 1.429 persone, più di quattro volte in meno rispetto a oggi.

Inoltre ci sono quasi 1.000 naufraghi a bordo di tre navi (Humanity 1, Ocean Viking e Geo Barents) gestite da Ong. Per loro il governo Meloni ha intrapreso un braccio di ferro con i rispettivi Paesi di appartenenza, ma soltanto nei primi tre giorni di novembre sono 1.688 i migranti arrivati sulle nostre coste a bordo di barchini e pescherecci.

Il governo Meloni e gli sbarchi di migranti

A Bruxelles abbiamo parlato di un cambio del punto di vista della posizione dell’Italia sui flussi migratori per cui la priorità diventa quella già prevista nelle normative europee, che è la difesa dei confini esterni”.

Così nelle scorse ore Giorgia Meloni ha riferito in merito alla serie di colloqui che ha avuto nella giornata di ieri a Bruxelles; parole che sono arrivate mentre è in corso una sorta di caso diplomatico con la Germania.

Berlino infatti ha chiesto al governo italiano “di prestare velocemente soccorso ai migranti naufraghi soccorsi dalla nave Humanity 1”, in quanto ci sarebbero diversi minori a bordo.

Una richiesta che è piaciuta poco al governo Meloni, tanto che Matteo Salvini ha commentato stizzito che “sui migranti non prendiamo lezioni dalla Germania”. Di recente poi Giorgia Meloni ha parlato di “navi pirata” riferendosi alle imbarcazioni delle Ong che stazionano nel Mediterraneo.

Se fai la spola tra le coste africane e l’Italia per traghettare migranti – ha dichiarato la presidente del Consiglio – violi apertamente il diritto del mare e la legislazione internazionale. Se poi una nave Ong batte bandiera, poniamo, tedesca, i casi sono due: o la Germania la riconosce e se ne fa carico o quella diventa una nave pirata”.

La fine della propaganda

Mentre il governo Meloni ha puntato il dito contro le Ong, a migliaia però sono sbarcati sulle nostre coste: un peschereccio con 500 persone a bordo approdato a Crotone è salpato dalla Cirenaica, la zona della Libia controllata da Khalīfa Haftar. Per diversi analisti si tratterebbe di una sorta di messaggio da parte del generale recapitato al nuovo governo.

La questione immigrazione del resto si può migliorare soltanto con la diplomazia, stringendo accordi con i Paesi da dove partono gli sbarchi, con quelli di provenienza dei migranti e con i partner europei per una ripartizione delle persone che arrivano sulle nostre coste.

Durante la campagna elettorale Giorgia Meloni ha parlato di blocco navale e centri per migranti in Africa; ora che è a capo del governo il tempo della propaganda è finito, nella speranza che la leader si ricordi che a bordo di quelle imbarcazioni ci sono persone e non solo numeri.

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