La Francia dichiara “guerra” all’Italia: dal Pnrr all’energia, ora rischiamo grosso

Alessandro Cipolla

11/11/2022

11/11/2022 - 08:36

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La Francia accoglie la Ocean Viking e i suoi 234 migranti ma è furiosa con l’Italia, promettendo ritorsioni e invitando l’Ue a fare altrettanto: dal Pnrr all’energia, ora in Europa rischiamo l’isolamento.

La Francia dichiara “guerra” all’Italia: dal Pnrr all’energia, ora rischiamo grosso

La Francia accoglierà la nave Ocean Viking, battente bandiera norvegese ma in uso all’Ong transalpina SOS Méditerranée, con i migranti in gravi condizioni che sono già sbarcati a Bastia mentre i restanti 231, tra cui donne e 55 minori, verranno fatti scendere a Tolone.

L’epilogo della vicenda Ocean Viking però potrebbe costare molto caro all’Italia, visto che la Francia è furiosa con il Belpaese ed è pronta a lasciare sola Roma, ufficialmente sul tema immigrazione, invitando gli altri Paesi dell’Ue a fare altrettanto; nel frattempo, l’Eliseo ha schierato la gendarmeria mandando 500 agenti a sorvegliare il confine.

Con effetto immediato - ha dichiarato il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin - La Francia sospende tutti i trasferimenti di questi 3.500 rifugiati in Italia e chiede a tutti gli altri partecipanti al meccanismo europeo, in particolare alla Germania, di fare lo stesso”.

Per il governo d’Oltralpe l’Italia avrebbe dato prova di “mancanza di umanità e professionalità”, visto che le regole europee prevedono che la Ocean Vikings sarebbe dovuta approdare nel porto sicuro più vicino, ovvero uno italiano, con la Francia che poi si sarebbe fatta carico di un terzo dei migranti e la Germania di un altro terzo.

Questo meccanismo, concordato la scorsa estate con la Francia che al momento però ha accolto solo un centinaio di persone sulle 3.500 previste, potrebbe ora essere sospeso ma per l’Italia le conseguenze rischiano di essere ben peggiori.

Meloni pronta allo scontro con la Francia

Per il nostro governo la reazione della Francia sarebbe “sproporzionata”, con Giorgia Meloni che sarebbe pronta ad andare allo scontro frontale con Parigi sul tema dell’immigrazione.

Quelle di Parigi sono minacce ridicole - sarebbe stato il pensiero di Meloni stando al Corriere della Sera - Vogliono toglierci i soldi? Vorrà dire che non faremo attraccare più nessuno, le Ong andranno da qualche altra parte”.

L’incomprensione di fondo è nata in Egitto, più precisamente a Sharm el-Sheikh dove è in corso la Cop27, quando al termine di un colloquio tra Emmanuel Macron e Giorgia Meloni l’Italia ha fatto un comunicato dove si annunciava la disponibilità della Francia nel farsi carico della nave.

La notizia ha suscitato le proteste della destra francese e messo in difficoltà l’Eliseo, visto che ancora nulla di ufficiale era stato deciso tanto che la Ocean Vikings è rimasta nel limbo per un paio di giorni.

Poi è arrivata la decisione di Parigi di accogliere la nave, puntando tutto sul fattore umanitario per cercare di placare le polemiche interne, puntando il dito al tempo stesso contro l’Italia con i rapporti tra i due Paesi che di già sembrerebbero essersi deteriorati.

Le conseguenze per l’Italia

La rottura tra Francia e Italia potrebbe avere delle forti ripercussioni per il nostro Paese e non soltanto sul delicato tema dell’immigrazione, al momento nell’Ue regolamentato dalla Convenzione di Dublino adottata nel 2003 quando al governo da noi c’era Silvio Berlusconi; un accordo questo che sostanzialmente scarica buona parte della gestione dei migranti sui Paesi di prima accoglienza.

Il timore che serpeggia a Roma è che adesso i nostri cugini d’Oltralpe potrebbero allargare il terreno dello scontro, andando a coinvolgere anche tematiche molto delicate come il Pnrr e la questione energetica.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, in una intervista al Corriere ha dichiarato che se i francesi per quanto riguarda le ripercussioni ipotizzate si stessero riferendo ai soldi del Pnrr, allora “sarebbe molto grave”.

Ma c’è di più. Adesso l’Italia potrebbe ritrovarsi isolata a Bruxelles, perdendo in sede comunitaria un prezioso alleato come la Francia che spesso ci ha spalleggiato nelle varie “battaglie” con i Paesi frugali.

Ora che l’Ue deve prendere una decisione sul tetto al prezzo del gas, fortemente richiesto dall’Italia, appoggiato dalla Francia ma osteggiato dalla Germania, potremmo pagare subito la prima conseguenza del deterioramento dei rapporti sull’asse Roma-Parigi.

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