Meloni sola contro tutti in Ue: a rimetterci sarà l’Italia? Cosa rischia il governo su fondo sovrano e aiuti di Stato

Stefano Rizzuti

11 Febbraio 2023 - 10:28

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Il governo Meloni rischia di rimanere isolato in Ue sulle principali partite economiche, dal fondo sovrano al patto di stabilità: cosa rischia nello scontro con Francia e Germania?

Meloni sola contro tutti in Ue: a rimetterci sarà l’Italia? Cosa rischia il governo su fondo sovrano e aiuti di Stato

Giorgia Meloni sola contro tutti in Ue. Lo scontro, cercato e trovato, con Francia e Germania non paga. La linea del governo italiano sulle principali questioni economiche, a partire dagli aiuti di Stato e dal fondo sovrano, e sulla questione migranti rischia di isolare Roma.

Come racconta la Repubblica, l’atteggiamento dei partner europei nei confronti del governo Meloni sta cambiando. Se, prima, si accoglieva con favore la linea moderata di Meloni in Ue, ora le cose sembrano cambiate e il rischio che l’Italia resti sola contro tutti inizia a diventare concreto per alcuni governi.

Secondo un diplomatico che rappresenta un Paese nordico a Bruxelles andare contro Francia e Germania non porta nessun risultato positivo, ma solamente “irrilevanza e isolamento”. E qui si gioca tutta la partita europea di Meloni, che deve decidere da che parte stare: accodarsi ai grandi, come Berlino e Parigi, o giocatore su un altro tavolo, con il rischio di un ruolo che sa tanto di propaganda ma che difficilmente porterà a risultati concreti.

Perché Meloni non può andare contro Francia e Germania

La presidente del Consiglio sa che in questo momento in Ue ci sono in bilico diverse questioni molto delicate: il fondo sovrano contro l’inflazione, la direttiva sulle case green e anche le modifiche del Pnrr. E servirebbero quindi alleati, non nemici, a Bruxelles.

Le perplessità sull’Italia, al di là di Meloni, ci sono da tempo e derivano da diverse condizioni, a partire dall’alto debito pubblico. E questo mette il governo, qualsiasi governo italiano, in una posizione in cui ogni trattativa è più complicata, soprattutto sul fronte economico.

L’Italia isolata in Ue?

Di certo Meloni parte da una situazione difficile, derivante dal fatto che il suo partito politico in Ue, l’Ecr (i Conservatori), è ben lontano da chi a Bruxelles e Strasburgo conta davvero e prende decisioni. D’altronde anche la presidente del Consiglio non ha negato che i suoi alleati ora sono principalmente i capi di governo che appartengono a questo gruppo, come nel caso di polacchi e cechi.

In sostanza il governo italiano è più vicino al gruppo Visegrad che a quello che traina l’Ue. E questo porta Roma nel gruppo di chi difficilmente può avere un grosso peso sulle decisioni comunitarie. Meloni potrebbe guidare il gruppo di questi Paesi, allontanandosi però da Francia e Germania, che continuano a dettare la linea a Bruxelles. Mentre, suggerisce qualcuno, Meloni dovrebbe provare ad avvicinarsi al gruppo dei Popolari.

Cosa rischia di perdere Meloni in Ue su fondo sovrano e aiuti di Stato

L’isolamento italiano in questo momento rischia di avere conseguenze su alcune fondamentali decisioni economiche che spettano all’Ue in questi giorni. Da una parte il governo italiano continua a mettere sul piatto le modifiche al Pnrr, su cui però la Commissione non sembra disposta a grandi aperture.

E poi ci sono due importanti temi su cui trovare un accordo da sottoscrivere. Il nodo principale riguarda gli aiuti alle imprese come risposta al piano anti-inflazione statunitense: su questo punto bisogna decidere sugli aiuti di Stato più flessibili e sul fondo sovrano.

L’estensione del ricorso agli aiuti di Stato sembra ormai certo e già questa è una chiara sconfitta per Meloni, che sottolinea come si favoriscano Francia e Germania, a scapito di chi (come l’Italia) ha meno margine di spesa pubblica. Sul fondo sovrano, invece, sembra esserci una sorta di stallo, con promesse poco concrete e che non sembrano potersi concretizzare, almeno per ora, in un vero nuovo Recovery.

In più c’è un’altra partita, quella della riforma del patto di stabilità: allearsi con Berlino e Parigi sarebbe fondamentale per provare a portare a casa qualche risultato concreto. In questo momento uno scontro come quello in corso con la Francia sembra non fare bene a Roma e il rischio è che anche i mercati reagiscano male, se la situazione non dovesse cambiare.

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