Maturità 2022, ecco le sette tracce: aggiornamenti in diretta sulla prima prova

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Esame di Maturità 2022, la diretta live: da Pascoli a Segre fino al fisico Parisi e a Ferrajoli, l’analisi delle sette tracce e tutte le news della prima prova.

Maturità 2022, ecco le sette tracce: aggiornamenti in diretta sulla prima prova

Maturità 2022: alle ore 08:30 di questa mattina si è alzato il sipario sugli esami di Stato, con le sette tracce scelte dal ministero dell’Istruzione che sono state al vaglio degli oltre 500.000 studenti impegnati in questa prima prova, l’unica uguale a livello nazionale per tutti gli istituti.

La prima traccia di analisi del testo ha riguardato Giovanni Pascoli con La via ferrata, una poesia del 1886 inserita nella seconda edizione di Myricae (qui l’analisi). Il secondo autore scelto invece è stato Giovanni Verga con un brano tratto dalla novella Nedda uscita nel 1874 sulla Rivista Italiana (qui l’analisi).

Per le tre tracce di testo argomentativo sono stati scelti un testo di Gherando Colombo e Liliana Segre tratto da La colpa di essere nati (qui l’analisi), poi lo scrittore inglese Oliver Sacks con il testo La Musica tratto da Musicofilia (qui l’analisi)e il fisico Giorgio Parisi nel suo discorso alle Camere (qui l’analisi).

Per la tipologia C ovvero quella riguardante l’attualità, la scelta è ricaduta su un testo tratto da Perchè una Costituzione della Terra di Luigi Ferrajoli che parla della pandemia e dei suoi effetti economici e sociali (qui l’analisi). Infine l’ultima traccia è stata su un testo che parla di iperconnessione di Vera Gheno e Bruno Mastroianni tratto da Tienilo acceso. Posta, commenta e condividi senza spegnere il cervello (qui l’analisi).

Queste sono le sette tracce che sono state scelte dal ministero dell’Istruzione per la prova scritta della Maturità 2022.

Tipologia A, due tracce di analisi del testo:

  • Giovanni Pascoli, La Via Ferrata
  • Giovanni Verga, brano tratto da Nedda

Tipologia B, tre tracce di testo argomentativo:

  • Gherardo Colombo e Liliana Segre, testo tratto da La colpa di essere nati
  • Oliver Sacks, testo da Musicofilia
  • Giorgio Parisi, discorso alle Camere dopo l’assegnazione del Premio Nobel

Tipologia C, due tracce di tema d’attualità:

  • Luigi Ferrajoli, testo tratto da Perchè una Costituzione della Terra
  • Vera Gheno e Bruno Mastroianni, tratto da Tienilo acceso. Posta, commenta e condividi senza spegnere il cervello

Qui di seguito la diretta live della prima prova dell’esame di Maturità 2022, con tutte le news aggiornate in tempo reale.

Maturità 2002: la diretta live

19:18

Le tracce scelte dagli studenti

Il 21,2% degli studenti ha scelto la traccia su potenzialità e rischi di un mondo iperconnesso. Il brano tratto dal libro “Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello”, di Vera Gheno e Bruno Mastroianni, risulta quindi il più scelto.

Segue la traccia su “La sola colpa di essere nati”, di Gherardo Colombo e Liliana Segre: questa, su temi importanti come olocausto e discriminazione, è stata scelta dal 18%.

E ancora, l’analisi del testo tratta da “Nedda. Bozzetto siciliano” di Giovanni Verga con il 16,5%, poi il tema a sfondo musicale, a partire da un brano tratto da “Musicofilia” di Oliver Sacks (15,8%). 11,6% per la traccia che partiva dal discorso fatto da Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica, alla Camera dei Deputati, e 14% per la Costituzione della Terra.

Delude il Pascoli: solamente il 2,9% degli studenti ha scelto di provare con l’analisi del testo della poesia “La via ferrata”.

16:25

Soddisfatti gli studenti

Finita la prima prova, i commenti dei maturandi sembrerebbero essere di soddisfazione per delle tracce che erano nelle aspettative. Tra i temi più gettonati Verga per quanto riguarda l’analisi del testo e il Covid per l’attualità.

16:17

Parisi contento per la scelta del testo

Non me lo aspettavo davvero - ha commentato Giorgio Parisi al Corriere della Sera - Sono davvero contento della scelta del testo, lo ritengo uno dei miei interventi più significativi”.

14:58

La sorpresa di Gherardo Colombo

In realtà non me lo aspettavo - ha dichiarato Colombo a Fanpage - Però bisogna dire che la senatrice è un personaggio così importante che, insomma, ce se lo poteva anche immaginare. Diciamo che più che me, hanno scelto lei”.

12:06

La reazione di Luigi Ferrajoli

Sono piacevolmente sorpreso, l’ho appena saputo da un amico. Prendiamo sul serio le promesse di affrontare le nuove sfide globali rifondando l’Onu. Credo che questa proposta debba entrare a far parte del dibattito pubblico in questo momento così critico e può farlo anche in questo modo

10:25

Tipologia C, la traccia di Vera Gheno e Bruno Mastroianni tratta da Tienilo acceso. Posta, commenta e condividi senza spegnere il cervello

«Vivere in un mondo iperconnesso comporta che ogni persona abbia, di fatto, una specie di identità aumentata: occorre imparare a gestirsi non solo nella vita reale, ma anche in quella virtuale, senza soluzione di continuità. In presenza di un’autopercezione non perfettamente delineata, o magari di un’autostima traballante, stare in rete può diventare un vero problema: le notizie negative, gli insulti e così via colpiranno ancora più nell’intimo, tanto più spaventosi quanto più percepiti (a ragione) come indelebili. Nonostante questo, la soluzione non è per forza stare fuori dai social network. […] Ognuno di noi ha la libertà di narrare di sé solo ciò che sceglie. Non occorre condividere tutto, e non occorre condividere troppo. […]

Quando postiamo su Facebook o su Instagram una foto mentre siamo al mare, in costume, pensandola per i nostri amici, quella stessa foto domani potrebbe finire in un contesto diverso, ad esempio un colloquio di lavoro formale, durante il quale il nostro selezionatore, oltre al curriculum da noi preparato per l’occasione, sta controllando sul web chi siamo davvero.

Con le parole l’effetto è ancora più potente. Se in famiglia e tra amici, a volte, usiamo espressioni forti come parolacce o termini gergali o dialettali, le stesse usate online potrebbero capitare sotto gli occhi di interlocutori per nulla familiari o intimi. Con l’aggravante che rimarranno scritte e saranno facilmente riproducibili e leggibili da moltitudini incontrollabili di persone.

In sintesi: tutti abbiamo bisogno di riconfigurare il nostro modo di presentare noi stessi in uno scenario fortemente iperconnesso e interconnesso, il che vuol dire che certe competenze di comunicazione, che un tempo spettavano soprattutto a certi addetti ai lavori, oggi devono diventare patrimonio del cittadino comune che vive tra offline e online.»

In questo stralcio del loro saggio Tienilo acceso, gli autori discutono dei rischi della rete, soprattutto in materia di web reputation. Nel tuo percorso di studi hai avuto modo di affrontare queste tematiche e di riflettere sulle potenzialità e sui rischi del mondo iperconnesso? Quali sono le tue riflessioni su questo tema così centrale nella società attuale e non solo per i giovani? Argomenta il tuo punto di vista anche in riferimento alla cittadinanza digitale, sulla base delle tue esperienze, delle tue abitudini comunicative e della tua sensibilità. Puoi articolare il tuo elaborato in paragrafi opportunamente titolati e presentarlo con un titolo complessivo che ne esprima sinteticamente il contenuto.

10:23

Tipologia C, la traccia di Luigi Ferrajoli tratta da Perchè una Costituzione della Terra

Ciò che ha fatto della pandemia un’emergenza globale, vissuta in maniera più drammatica di qualunque altra, sono quattro suoi caratteri specifici. Il primo è il fatto che essa ha colpito tutto il mondo, inclusi i paesi ricchi, paralizzando l’economia e sconvolgendo la vita quotidiana dell’intera umanità. Il secondo è la sua spettacolare visibilità: a causa del suo terribile bilancio quotidiano di contagiati e di morti in tutto il mondo, essa rende assai più evidente e intollerabile di qualunque altra emergenza la mancanza di adeguate istituzioni sovranazionali di garanzia, che pure avrebbero dovuto essere introdotte in attuazione del diritto alla salute stabilito in tante carte internazionali dei diritti umani. Il terzo carattere specifico, che fa di questa pandemia un campanello d’allarme che segnala tutte le altre emergenze globali, consiste nel fatto che essa si è rivelata un effetto collaterale delle tante catastrofi ecologiche – delle deforestazioni, dell’inquinamento dell’aria, del riscaldamento climatico, delle coltivazioni e degli allevamenti intensivi – ed ha perciò svelato i nessi che legano la salute delle persone alla salute del pianeta. Infine, il quarto aspetto globale dell’emergenza Covid-19 è l’altissimo grado di integrazione e di interdipendenza da essa rivelato: il contagio in paesi pur lontanissimi non può essere a nessuno indifferente data la sua capacità di diffondersi rapidamente in tutto il mondo.

Colpendo tutto il genere umano senza distinzioni di nazionalità e di ricchezze, mettendo in ginocchio l’economia, alterando la vita di tutti i popoli della Terra e mostrando l’interazione tra emergenza sanitaria ed emergenza ecologica e l’interdipendenza planetaria tra tutti gli esseri umani, questa pandemia sta forse generando la consapevolezza della nostra comune fragilità e del nostro comune destino. Essa costringe perciò a ripensare la politica e l’economia e a riflettere sul nostro passato e sul nostro futuro.»

Allo studente si chiede di riflettere sulle questioni poste nel brano e confrontarsi anche in maniera critica e facendo riferimento alle proprie conoscenze, esperienze personali e sensibilità, con la tesi espressa dall’autore, secondo il quale occorre ripensare la politica e l’economia a partire dalla consapevolezza, generata dalla pandemia, della nostra comune fragilità e del nostro comune destino. Si può articolare il tuo elaborato in paragrafi opportunamente titolati e presentarlo con un titolo complessivo che ne esprima sinteticamente il contenuto.

10:22

Tipologia B, la traccia di Oliver Sacks tratta da Musicofilia

È proprio strano vedere un’intera specie – miliardi di persone – ascoltare combinazioni di note prive di significato e giocare con esse: miliardi di persone che dedicano buona parte del loro tempo a quella che chiamano «musica», lasciando che essa occupi completamente i loro pensieri. Questo, se non altro, era un aspetto degli esseri umani che sconcertava i Superni, gli alieni dall’intelletto superiore descritti da Arthur C. Clarke nel romanzo Le guide del tramonto. Spinti dalla curiosità, essi scendono sulla Terra per assistere a un concerto, ascoltano educatamente e alla fine si congratulano con il compositore per la sua «grande creatività» – sebbene per loro l’intera faccenda rimanga incomprensibile. Questi alieni non riescono a concepire che cosa accada negli esseri umani quando fanno o ascoltano musica, perché in loro non accade proprio nulla: in quanto specie, sono creature senza musica.

Possiamo immaginare i Superni, risaliti sulle loro astronavi, ancora intenti a riflettere: dovrebbero ammettere che, in un modo o nell’altro, questa cosa chiamata «musica» ha una sua efficacia sugli esseri umani ed è fondamentale nella loro vita. Eppure la musica non ha concetti, non formula proposizioni; manca di immagini e di simboli, ossia della materia stessa del linguaggio. Non ha alcun potere di rappresentazione. Né ha alcuna relazione necessaria con il mondo reale. Esistono rari esseri umani che, come i Superni, forse mancano dell’apparato neurale per apprezzare suoni o melodie. D’altra parte, sulla quasi totalità di noi, la musica esercita un enorme potere, indipendentemente dal fatto che la cerchiamo o meno, o che riteniamo di essere particolarmente «musicali». Una tale inclinazione per la musica – questa «musicofilia» – traspare già nella prima infanzia, è palese e fondamentale in tutte le culture e probabilmente risale agli albori della nostra specie. Può essere sviluppata o plasmata dalla cultura in cui viviamo, dalle circostanze della vita o dai particolari talenti e punti deboli che ci caratterizzano come individui; ciò non di meno, è così profondamente radicata nella nostra natura che siamo tentati di considerarla innata […].»

Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che comprenda le risposte a tutte le domande proposte.

1. Riassumi il contenuto del brano e spiega il significato del termine “musicofilia”.

Qual è l’atteggiamento che, secondo l’autore, i Superni hanno nei confronti della specie umana e del rapporto che essa ha con la musica?

A tuo parere, cosa intende affermare Sacks quando scrive che l’inclinazione per la musica “può essere sviluppata o plasmata dalla cultura in cui viviamo, dalle circostanze della vita o dai particolari talenti e punti deboli che ci caratterizzano come individui”?

A tuo giudizio, perché l’autore afferma che la musica non “ha alcuna relazione con il mondo reale”?

Sulla base delle tue conoscenze, delle tue esperienze personali e della tua sensibilità, elabora un testo nel quale sviluppi il tuo ragionamento sul tema del potere che la musica esercita sugli esseri umani. Argomenta in modo tale che gli snodi del tuo ragionamento siano organizzati in un testo coerente e coeso.

10:08

Tipologia B, la traccia di Gherardo Colombo e Liliana Segre tratta da La sola colpa di essere nati

Quando, per effetto delle leggi razziali, fui espulsa dalla scuola statale di via Ruffini, i miei pensarono di iscrivermi a una scuola ebraica non sapendo più da che parte voltarsi. Alla fine decisero di mandarmi a una scuola cattolica, quella delle Marcelline di piazza Tommaseo, dove mi sono trovata molto bene, perché le suore erano premurose e accudenti. Una volta sfollati a Inverigo, invece, studiavo con una signora che veniva a darmi lezioni a casa.
L’espulsione la trovai innanzitutto una cosa assurda, oltre che di una gravità enorme! Immaginate un bambino che non ha fatto niente, uno studente qualunque, mediocre come me, nel senso che non ero né brava né incapace; ero semplicemente una bambina che andava a scuola molto volentieri perché mi piaceva stare in compagnia, proprio come mi piace adesso. E da un giorno all’altro ti dicono: «Sei stata espulsa!». È qualcosa che ti resta dentro per sempre. «Perché?» domandavo, e nessuno mi sapeva dare una risposta. Ai miei «Perché?» la famiglia scoppiava a piangere, chi si soffiava il naso, chi faceva finta di dover uscire dalla stanza. Insomma, non si affrontava l’argomento, lo si evitava. E io mi caricavo di sensi di colpa e di domande: «Ma cosa avrò fatto di male per non poter più andare a scuola? Qual è la mia colpa?». Non me ne capacitavo, non riuscivo a trovare una spiegazione, per quanto illogica, all’esclusione. Sta di fatto che a un tratto mi sono ritrovata in un mondo in cui non potevo andare a scuola, e in cui contemporaneamente succedeva che i poliziotti cominciassero a presentarsi e a entrare in casa mia con un atteggiamento per nulla gentile. E anche per questo non riuscivo a trovare una ragione.
Insieme all’espulsione da scuola, ricordo l’improvviso silenzio del telefono. Anche quello è da considerare molto grave. Io avevo una passione per il telefono, passione che non ho mai perduto. Non appena squillava correvo nel lungo corridoio dalla mia camera di allora per andare a rispondere. A un tratto ha smesso di suonare. E quando lo faceva, se non erano le rare voci di parenti o amici con cui conservavamo una certa intimità, ho addirittura incominciato a sentire che dall’altro capo del filo mi venivano indirizzate minacce: «Muori!», «Perché non muori?», «Vattene!» mi dicevano. Erano telefonate anonime, naturalmente. Dopo tre o quattro volte, ho riferito la cosa a mio papà: «Al telefono qualcuno mi ha detto “Muori!”». Da allora mi venne proibito di rispondere. Quelli che ci rimasero vicini furono davvero pochissimi. Da allora riservo sempre grande considerazione agli amici veri, a quelli che in disgrazia non ti abbandonano. Perché i veri amici sono quelli che ti restano accanto nelle difficoltà, non gli altri che magari ti hanno riempito di regali e di lodi, ma che in effetti hanno approfittato della tua ospitalità. C’erano quelli che prima delle leggi razziali mi dicevano: «Più bella di te non c’è nessuno!». Poi, dopo la guerra, li rincontravo e mi dicevano: «Ma dove sei finita? Che fine hai fatto? Perché non ti sei fatta più sentire?». Se uno è sulla cresta dell’onda, di amici ne ha quanti ne vuole. Quando invece le cose vanno male le persone non ti guardano più. Perché certo, fa male alzare la cornetta del telefono e sentirsi dire «Muori!» da un anonimo. Ma quanto è doloroso scoprire a mano a mano tutti quelli che, anche senza nascondersi, non ti vedono più. È proprio come in quel terribile gioco tra bambini, in cui si decide, senza dirglielo, che uno di loro è invisibile. L’ho sempre trovato uno dei giochi più crudeli. Di solito lo si fa con il bambino più piccolo: il gruppo decide che non lo vede più, e lui inizia a piangere gridando: «Ma io sono qui!». Ecco, è quello che è successo a noi, ciascuno di noi era il bambino invisibile».

Allo studente si chiede: puoi rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che comprenda le risposte a tutte le domande proposte. Riassumi il contenuto del brano senza ricorrere al discorso diretto. Perché Liliana Segre considera assurda e grave la sua espulsione dalla scuola? Liliana Segre paragona l’esperienza determinata dalle leggi razziali con il gioco infantile del “bambino invisibile”: per quale motivo utilizza tale similitudine? Nell’evocare i propri ricordi la senatrice allude anche ai sensi di colpa da lei provati rispetto alla situazione che stava vivendo: a tuo parere, qual era la loro origine?

10:03

Tipologia B, la traccia di Giorgio Parisi tratta dal suo discorso alle Camere

Dal discorso pronunciato da Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica 2021, il giorno 8 ottobre 2021 alla Camera dei Deputati in occasione del Pre-COP26 Parliamentary Meeting, la riunione dei parlamenti nazionali in vista della COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutasi a Glasgow (1-12 novembre 2021).

L’umanità deve fare delle scelte essenziali, deve contrastare con forza il cambiamento climatico. Sono decenni che la scienza ci ha avvertiti che i comportamenti umani stanno mettendo le basi per un aumento vertiginoso della temperatura del nostro pianeta. Sfortunatamente, le azioni intraprese dai governi non sono state all’altezza di questa sfida e i risultati finora sono stati assolutamente modesti. Negli ultimi anni gli effetti del cambiamenti climatico sono sotto gli occhi di tutti: le inondazioni, gli uragani, le ondate di calore e gli incendi devastanti, di cui siamo stati spettatori attoniti, sono un timidissimo assaggio di quello che avverrà nel futuro su una scala enormemente più grande. Adesso, comincia a esserci una reazione forse più risoluta ma abbiamo bisogno di misure decisamente più incisive. Dall’esperienza della COVID sappiamo che non è facile prendere misure efficaci in tempo. Spesso le misure di contenimento della pandemia sono state prese in ritardo, solo in un momento in cui non erano più rimandabili. Sappiamo tutti che «il medico pietoso fece la piaga purulenta». Voi avete il dovere di non essere medici pietosi. Il vostro compito storico è di aiutare l’umanità a passare per una strada piena di pericoli. È come guidare di notte. Le scienze sono i fari, ma poi la responsabilità di non andare fuori strada è del guidatore, che deve anche tenere conto che i fari hanno una portata limitata. Anche gli scienziati non sanno tutto, è un lavoro faticoso durante il quale le conoscenze si accumulano una dopo l’altra e le sacche di incertezza vengono pian piano eliminate. La scienza fa delle previsioni oneste sulle quali si forma pian piano gradualmente un consenso scientifico. Quando l’IPCC prevede che in uno scenario intermedio di riduzione delle emissioni di gas serra la temperatura potrebbe salire tra i 2 e i 3,5 gradi, questo intervallo è quello che possiamo stimare al meglio delle conoscenze attuali. Tuttavia deve essere chiaro a tutti che la correttezza dei modelli del clima è stata verificata confrontando le previsioni di questi modelli con il passato. Se la temperatura aumenta più di 2 gradi entriamo in una terra incognita in cui ci possono essere anche altri fenomeni che non abbiamo previsto, che possono peggiorare enormemente la situazione. Per esempio, incendi di foreste colossali come l’Amazzonia emetterebbero quantità catastrofiche di gas serra. Ma quando potrebbe accadere? L’aumento della temperatura non è controllato solo dalle emissioni dirette, ma è mitigato dai tantissimi meccanismi che potrebbero cessare di funzionare con l’aumento della temperatura. Mentre il limite inferiore dei 2 gradi è qualcosa sul quale possiamo essere abbastanza sicuri, è molto più difficile capire quale sia lo scenario più pessimistico. Potrebbe essere anche molto peggiore di quello che noi ci immaginiamo. Abbiamo di fronte un enorme problema che ha bisogno di interventi decisi - non solo per bloccare le emissioni di gas serra - ma anche di investimenti scientifici. Dobbiamo essere in grado di sviluppare nuove tecnologie per conservare l’energia, trasformandola anche in carburanti, tecnologie non inquinanti che si basano su risorse rinnovabili. Non solo dobbiamo salvarci dall’effetto serra, ma dobbiamo evitare di cadere nella trappola terribile dell’esaurimento delle risorse naturali. Il risparmio energetico è anche un capitolo da affrontare con decisione. Per esempio, finché la temperatura interna delle nostre case rimarrà quasi costante tra estate e inverno, sarà difficile fermare le emissioni.

Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che comprenda le risposte a tutte le domande proposte.

1. Riassumi il brano proposto nei suoi snodi tematici essenziali.
2. Spiega il significato della similitudine presente nel testo: che cosa rappresentano i fari e cosa il guidatore? E l’automobile?
3. Quali interventi fondamentali, a giudizio di Parisi, è necessario intraprendere per fornire possibili soluzioni ai problemi descritti nel discorso?
4. Nel suo discorso Parisi affronta anche il tema dei limiti delle previsioni scientifiche: quali sono questi limiti?

Parisi delinea possibili drammatici scenari legati ai temi del cambiamento climatico e dell’esaurimento delle risorse energetiche prospettando la necessità di urgenti interventi politici; condividi le considerazioni contenute nel brano? Esprimi le tue opinioni al riguardo, sulla base di quanto appreso nel tuo percorso di studi e delle tue conoscenze personali, elaborando un testo in cui tesi e argomenti siano organizzati in un discorso coerente e coeso.

10:00

Tipologia A, la traccia tratta da Nedda di Giovanni Verga

Era una ragazza bruna, vestita miseramente; aveva quell’attitudine timida e ruvida che danno la miseria e l’isolamento. Forse sarebbe stata bella, se gli stenti e la fatica non ne avessero alterato profondamente non solo le sembianze gentili della donna, ma direi anche la forma umana. I suoi capelli erano neri, folti, arruffati, appena annodati con dello spago; aveva denti bianchi come l’avorio, e una certa grossolana avvenenza di lineamenti che rendeva attraente il suo sorriso. Gli occhi erano neri, grandi, nuotanti in un fluido azzurrino, quali li avrebbe invidiati una regina a quella povera figliuola raggomitolata sull’ultimo gradino della scala umana, se non fossero stati offuscati dall’ombrosa timidezza della mi - seria, o non fossero sembrati stupidi per una triste e continua rassegnazione. Le sue membra schiacciate da pesi enormi, o sviluppate violentemente da sforzi penosi erano diventate grossolane, senza essere robuste. Ella faceva da manovale, quando non aveva da trasportare sassi nei terreni che si andavano dissodando, o portava dei carichi in città per conto altrui, o faceva di quegli altri lavori più duri che da quella parte stimansi inferiori al compito dell’uomo. La vendemmia, la messe, la raccolta delle olive, erano per lei delle feste, dei giorni di baldoria, un passatempo, anziché una fatica. È vero bensì che fruttavano appena la metà di una buona giornata estiva da manovale, la quale dava 13 bravi soldi! I cenci sovrapposti in forma di vesti rendevano grottesca quella che avrebbe dovuto essere la delicata bellezza muliebre. L’immaginazione più vivace non avrebbe potuto figurarsi che quelle mani costrette ad un’aspra fatica di tutti i giorni, a raspar fra il gelo, o la terra bruciante, o i rovi e i crepacci, che quei piedi abituati ad andar nudi sulla neve e sulle rocce infuocate dal sole, a lacerarsi sulle spine, o a indurirsi sui sassi, avrebbero potuto essere belli. Nessuno avrebbe potuto dire quanti anni avesse codesta creatura umana; la miseria l’aveva schiacciata da bambina con tutti gli stenti che deformano e induriscono il corpo, l’anima e l’intelligenza. – Così era stato di sua madre, così di sua nonna, così sarebbe stato di sua figlia. (…) Tre giorni dopo udì un gran cicaleccio per la strada. Si affacciò al muricciolo, e vide in mezzo ad un crocchio di contadini e di comari Janu disteso su una scala a piuoli, pallido come un cencio lavato, e colla testa fasciata da un fazzoletto tutto sporco di sangue. Lungo la via dolorosa che dovette farsi prima di giungere al casolare di lui, egli, tenendola per mano, le narrò come, trovandosi così debole per le febbri, era caduto da un’alta cima, e s’era concio a quel modo41. – Il cuore te lo diceva! mormorò egli con un triste sorriso. Ella l’ascoltava coi suoi grand’occhi spalancati, pallida come lui, e tenendolo per mano. L’indomani egli morì. (…) Adesso, quando cercava del lavoro, le ridevano in faccia, non per schernire la ragazza colpevole, ma perché la povera madre non poteva più lavorare come prima. Dopo i primi rifiuti e le prime risate ella non osò cercare più oltre, e si chiuse nella sua casupola, come un uccelletto ferito che va a rannicchiarsi nel suo nido. Quei pochi soldi raccolti in fondo alla calza se ne andarono l’un dopo l’altro, e dietro ai soldi la bella veste nuova, e il bel fazzoletto di seta. Lo zio Giovanni la soccorreva per quel poco che poteva, con quella carità indulgente e riparatrice senza la quale la morale del curato è ingiusta e sterile, e le impedì così di morire di fame. Ella diede alla luce una bambina rachitica e stenta: quando le dissero che non era un maschio pianse come avea pianto la sera in cui avea chiuso l’uscio del casolare e s’era trovata senza la mamma, ma non volle che la buttassero alla Ruota.

Il tema degli “ultimi” è ricorrente nella letteratura e nelle arti già nel XIX secolo. Si può affermare che Nedda sia la prima di quelle dolenti figure di “vinti” che Verga ritrarrà nei suoi romanzi: allo studente si chiede di collegare e confrontare questo personaggio e la sua drammatica storia con uno o più dei protagonisti del Ciclo dei vinti. In alternativa, di esporre le considerazioni sulla tematica citata facendo ricorso ad altri autori ed opere.

09:35

Tipologia A, la traccia tratta dalla poesia La via ferrata di Giovanni Pascoli

Tra gli argini su cui mucche tranquilla-
mente pascono, bruna si difila
la via ferrata che lontano brilla;
e nel cielo di perla dritti, uguali,
con loro trama delle aeree fila
digradano in fuggente ordine i pali.
Qual di gemiti e d’ululi rombando
cresce e dilegua femminil lamento?
I fili di metallo a quando a quando
squillano, immensa arpa sonora, al vento.

Myricae è la prima opera pubblicata di Giovanni Pascoli (1855-1912) che, tuttavia, vi lavorò ripetutamente tant’è che ne furono stampate ben nove edizioni. Nel titolo latino Myricae, ossia “tamerici” (piccoli arbusti comuni sulle spiagge), appaiono due componenti della poetica pascoliana: la conoscenza botanica e la sua profonda formazione classica. Dal titolo della raccolta, che riecheggia il secondo verso della quarta Bucolica (o Egloga) di Virgilio, si ricava l’idea di una poesia agreste, che tratta temi quotidiani, umile per argomento e stile.
Allo studente si chiede di commentare il testo della poesia proposta, elaborando una riflessione sull’espressione di sentimenti e stati d’animo attraverso rappresentazioni della natura; mettere questa lirica in relazione con altri componimenti di Pascoli e con aspetti significativi della sua poetica o far riferimento anche a testi di altri autori noti nell’ambito letterario e/o artistico.

09:13

Le due tracce della tipologia C

Per la tipologia C c’è un testo tratto da Perchè una Costituzione della Terra di Luigi Ferrajoli e, infine, un testo di Vera Gheno e Bruno Mastroianni tratto da Tienilo acceso. Posta, commenta e condividi senza spegnere il cervello.

08:52

Le tre tracce argomentative

Per le tre tracce di testo argomentativo sono stati scelti un testo di Gherando Colombo e Liliana Segre, poi Oliver Sacks e Giorgio Parisi.

08:41

Pascoli e Verga

La prima traccia di analisi del testo riguarda Giovanni Pascoli con La via ferrata, mentre il secondo autore scelto è Giovanni Verga con un brano tratto da Nedda.

08:37

Maturità ufficialmente partita

Alle 8.30 la chiave ministeriale per aprire il plico telematico della prima prova scritta è stata inviata alle scuole.

08:31

Attesa per le tracce

Gli studenti sono sui banchi, a breve saranno comunicate le sette tracce della prima prova.

08:22

Esame senza obbligo di mascherina

Sarà un sostanziale ritorno alla normalità per l’esame di Maturità, con anche l’obbligo di indossare la mascherina che è venuto meno: resta solo la raccomandazione all’utilizzo specie quando non è possibile mantenere la distanza di sicurezza di un metro.

08:03

Sette tracce di tre differenti tipologie

Tra meno di mezz’ora ai candidati saranno proposte sette tracce di tre diverse tipologie: analisi e interpretazione del testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo e riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.

07:55

I numeri della Maturità 2022

Nel dettaglio saranno 539.678 gli studenti e le studentesse che oggi saranno impegnati nella prima prova della Maturità, per 27.319 classi coinvolte. Sono stati ammessi agli esami il 96,2% dei ragazzi dell’ultimo anno, con la Sardegna che è la Regione che ha fatto registrare il maggior numero di non ammessi: uno su dodici non ce l’ha fatta.

07:45

Maturità 2022, gli auguri di Salvini e Renzi

Anche il mondo della politica ha voluto fare gli auguri ai ragazzi impegnati con la Maturità 2022. “Una notte e una giornata che ricorderete per tutta la vita - è stato il messaggio di Matteo Salvini - Godetevi questi momenti! Buona fortuna ragazze e ragazzi!”, mentre Matteo Renzi nel suo tweet di buona fortuna ha citato l’immancabile Antonello Venditti: “Un abbraccio speciale ai ragazzi del 2003. Questa notte è ancora vostra, questa vita è tutta vostra”.

07:32

Il ministro Bianchi sulla scelta delle tracce

Abbiamo cercato di dare ai ragazzi degli spunti di riflessione a partire da un argomento o da un autore - ha dichiarato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in una intervista al Corriere della Sera - Non è tanto importante che dimostrino di aver studiato, ma che sappiano argomentare il loro punto di vista con un uso appropriato e responsabile delle parole, perché ogni parola è un monumento. L’esame serve per valutare la maturazione di una persona, la sua capacità di rendersi responsabile di un pensiero anche critico”.

06:30

Quanto vale la prima prova della Maturità?

Ricordiamo che la valutazione finale resta in centesimi e che un 50% del voto viene attribuito grazie ai crediti scolastici, fino a un massimo di 50 punti. Per la prima prova d’italiano di oggi sono previsti 15 punti; seguono i 10 punti della seconda prova e i 25 del colloquio.

06:20

Il messaggio del ministro Bianchi

Sulle tracce di Maturità si è esposto anche il ministro Bianchi, dichiarando che “inducono al ragionamento” e per questo ha invitato “i ragazzi a pensare”. Rivolgendosi direttamente agli studenti, Bianchi ha ricordato che l’esame di Stato è un “importante momento di passaggio” e come tale “va vissuto con entusiasmo”.

06:00

Le tracce della Maturità 2022

Come anticipato, la prima prova scritta d’italiano è predisposta su base nazionale. Agli studenti e alle studentesse saranno proposte sette diverse tracce, di tre diverse tipologie:

  • analisi e interpretazione del testo letterario;
  • analisi e produzione di un testo argomentativo;
  • riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.

Per lo svolgimento della prima traccia gli studenti hanno a disposizione 6 ore di tempo, con il solo vocabolario a disposizione.

05:30

Esame di Maturità 2022: un po’ di dati

Sono oltre 500 mila gli studenti e le studentesse che oggi affronteranno l’esame di Maturità 2022. Secondo i primi dati elaborati dal ministero dell’Istruzione, infatti, il 96,2% del totale dei candidati e delle candidate ha ottenuto l’ammissione all’esame.

A brillare è il Veneto, dove appena il 2,8% della popolazione studentesca non è stato ammesso all’esame. Bene anche la Basilicata con il 2,9%, così come il Molise.

In fondo alla classifica invece, troviamo la Sardegna, con una percentuale di bocciati persino dell’8,3%. Non bene neppure la Liguria con il 5,5%, come Puglia e Sicilia con il 4,5%.

In totale le commissioni d’esame saranno 13.703, per un totale di 27.319 classi coinvolte.

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A che ora iniziano gli esami di Maturità?

Sarà stata una notte insonne per molti studenti di quinta superiore per i quali oggi ha inizio l’esame della Maturità 2022. Ricordiamo che l’inizio della prima prova avverrà in contemporanea in tutte le scuole d’Italia: alle ore 8:30, quando ci sarà l’apertura della busta contenente le tracce d’esame. Tracce che, ricordiamo, sono uguali per tutti.

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# Scuola

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