Mascherine al chiuso e green pass dal 1° maggio, arriva il passo indietro: «Mantenere tutte le restrizioni»

Emiliana Costa

27/04/2022

27/04/2022 - 15:57

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Addio mascherine al chiuso e green pass dal 1° maggio? Il consulente del ministro Speranza, Walter Ricciardi, non è d’accordo: «Ecco perché bisogna mantenere le restrizioni».

Mascherine al chiuso e green pass dal 1° maggio, arriva il passo indietro: «Mantenere tutte le restrizioni»

Addio mascherine al chiuso e green pass dal 1° maggio? Domani, giovedì 28 aprile, è previsto il Consiglio dei ministri nel corso del quale potrebbero essere fissate le nuove regole Covid a partire dal 1° maggio. E se l’abolizione dell’obbligo di certificato verde per l’accesso ai luoghi pubblici è quasi certa (fatta eccezione per gli ospedali o per le visite nelle Rsa), resta da sciogliere il nodo mascherine al chiuso.

L’indirizzo del governo sarebbe quello di prorogare l’obbligo dei dispositivi di protezione nei contesti più a rischio, come mezzi pubblici, scuola e forse cinema. Ma arriva lo stop da parte del consulente del ministro Speranza, Walter Ricciardi: «Le restrizioni vanno mantenute anche dopo il 1° maggio». Entriamo nel dettaglio.

Addio mascherine al chiuso e green pass? La posizione di Ricciardi

"Mascherine al chiuso? Vanno tenute ovunque". Lo ha affermato Walter Ricciardi, docente di Igiene Pubblica all’Università Cattolica, in un’intervista alla Stampa. Il consulente del ministro Speranza, dunque, mette un freno al possibile allentamento delle restrizioni. L’obbligo di mascherine al chiuso scadrà il 30 aprile, ma Ricciardi preme per una proroga. Stesso discorso per il green pass: «Anche in questo caso manterrei invariati gli obblighi che ci sono. In più a ottobre un richiamo con i vaccini aggiornati servirà per tutti».

Il consulente del ministro Speranza segue dunque la linea della prudenza. Ricciardi ritiene che non sia il momento di liberarsi delle restrizioni con oltre 140 morti al giorno. «Siamo in una fase da tenere attentamente sotto controllo. Sarebbe sbagliato pensare che sia tutto finito. Sarà così se staremo attenti, continuando a proteggerci, a monitorare i focolai epidemici oltre che a vaccinarci».

Il clima di rilassatezza, secondo l’esperto, potrebbe portare alla comparsa di nuove varianti. «Sappiamo che quando di virus ne circola molto, come ora, questo replicando muta. Anche creando chimere che fondono parti della più letale Delta con quelle della più contagiosa Omicron. È presto per dire se sia più contagiosa e al contempo clinicamente più severa. Ma anche se così non fosse, la convivenza non va confusa con il lasciare campo libero al virus. Perché anche così com’è rappresenta una minaccia per i fragili e per via del long Covid».

Tra le opzioni al vaglio della comunità scientifica, quella di mantenere le mascherine al chiuso solo per le persone fragili. Ma Ricciardi non è d’accordo: «Sento dire che l’importante è proteggere i fragili con la mascherina. Ma chi lo dice non ha capito come funziona una vera strategia di protezione. Per mettere in sicurezza i fragili, le mascherine dobbiamo indossarle anche noi, perché altrimenti finiremo per riportare il virus nelle loro case. E poi non possiamo pensare di farli vivere blindati nelle proprie dimore».

Sul green pass l’esperto aggiunge: «Si tratta di uno strumento che non ha ancora terminato la sua utilità e che in realtà ha ancora una duplice valenza. La prima, che può essersi attenuata un po’, è quella di incentivare la vaccinazione. Anche se restano ancora quasi sette milioni di italiani che non hanno fatto la terza dose. Ma l’altra funzione è proprio aiutare a proteggere i fragili nella loro vita sociale».

E sulle infezioni che colpiscono anche i vaccinati, Ricciardi conclude: «I nuovi e recenti studi dimostrano che i non vaccinati hanno 5 volte maggiori probabilità di trasmettere il contagio rispetto a chi è immunizzato».

La situazione epidemiologica in Italia

Nel bollettino di ieri, martedì 26 marzo, sono 29.575 i nuovi contagi da Covid registrati nelle 24 ore (sul dato influisce il week end lungo del 25 aprile). Le vittime sono 146, in aumento rispetto alle 93 del giorno precedente.

182.675 i tamponi molecolari e antigenici effettuati nelle 24 ore, il tasso di positività è al 16,2%, in calo rispetto al 17,9% del giorno precedente. Sono 409 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 7 in meno rispetto a lunedì. Gli ingressi giornalieri sono 23. Aumentano invece i ricoverati nei reparti ordinari: sono 10.328, 278 in più rispetto al giorno precedente.

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