Limite ai contanti a 10.000 euro: la proposta della Commissione Europea

Anna Maria D’Andrea

6 Agosto 2021 - 17:02

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Limite ai contanti a 10.000 euro in tutta l’Europa: a proporlo è la Commissione UE, nel pacchetto di misure presentate per il contrasto a riciclaggio e terrorismo. Cosa succederà in Italia?

Limite ai contanti a 10.000 euro: la proposta della Commissione Europea

Limite ai contanti pari a 10.000 euro in tutta Europa: a proporlo è la stessa Commissione, nel pacchetto di misure presentate il 20 luglio 2021 e che puntano a contrastare riciclaggio e terrorismo.

Ci vorrà tempo per definire le nuove misure in materia di antiriciclaggio che, secondo le intenzioni della Commissione Europea, consentiranno di monitorare in maniera capillare i rischi legati all’elevata circolazione di denaro contante.

Le proposte avanzate da Bruxelles dovranno ottenere il via libera da parte di tutti gli Stati membri prima di dirsi ufficiali, ma sul limite ai pagamenti in contanti è interessante fare un confronto tra la proposta dell’Europa e quanto previsto in Italia.

A partire dal 1° gennaio 2022 nel Bel Paese la soglia per l’uso del contante scenderà ulteriormente, e sarà pari ad un decimo di quanto previsto nella proposta della Commissione Europea.

Se ad oggi si può pagare in contanti fino ad un massimo di 2.000 euro, dal prossimo gennaio si scenderà a 1.000 euro.

Limite ai contanti a 10.000 euro: la proposta della Commissione Europea

Dal confronto tra la proposta della Commissione e le regole previste in Italia, la linea dell’Europa appare particolarmente morbida.

In Italia è dal 2010 che la soglia per i pagamenti in contanti si è progressivamente ridotta, fino ad arrivare al nuovo limite di 1.000 euro che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2022. Si ricorda che la soglia massima è invece pari a 15.000 euro per i non residenti in relazione all’acquisto di specifici beni e previo rispetto di determinati adempimenti.

Bisogna però evidenziare che la situazione in Europa è tutt’altro che omogenea, seppur in costante mutamento. Attualmente sono 19 i Paesi che hanno introdotto o stanno introducendo limiti all’uso dei contanti. Il valore più basso è stato fissato dalla Grecia, dove l’uso del cash è ammesso fino a 500 euro.

In 8 Paesi europei non sono previste soglie per l’uso del contante, e tra questi c’è anche la Germania.

A fare il punto della situazione è il grafico disponibile nel documento UE che, in arancione, evidenzia quali sono gli Stati in cui non è prevista alcuna limitazione all’uso del cash.

limite contanti in europa

L’obiettivo della proposta dell’Europa è quindi di armonizzare un quadro eccessivamente frastagliato, fissando un tetto unico di 10.000 euro.

Se la proposta di Bruxelles dovesse passare, sopra tale importo non sarebbe possibile pagare in contanti beni e servizi in nessuno degli Stati membri. Ma cosa succederebbe nei Paesi, come l’Italia, in cui il limite ai contanti è decisamente più basso?

Limite contanti a 10.000 euro anche in Italia? Non è previsto alcun obbligo

L’intento di armonizzare le norme comunitarie finalizzate al contrasto del riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo non contrasta con le scelte intraprese dai singoli Paesi.

Come evidenziato nelle proposte presentate il 20 luglio 2021, l’eventuale approvazione della soglia unica di 10.000 euro non imporrebbe agli Stati membri dell’UE di adeguare le proprie regole e, anzi, è specificato che le diverse limitazioni all’uso del contante potranno permanere.

Ovviamente, sarebbe destinato a calare esclusivamente il limite per l’utilizzo del denaro liquido in quei Paesi in cui è superiore a 10.000 euro.

Insomma, non si profila all’orizzonte un incremento delle soglie attualmente previste.

Fino al 31 dicembre 2021 in Italia si potrà pagare in contanti fino ad un massimo di 1.999,99 euro, dal 1° gennaio 2022 fino a 999,99 euro. Per le somme di importo superiore, bisognà obbligatoriamente utilizzare mezzi di pagamento tracciabili.

Il contrasto alla circolazione di denaro contante diventa in ogni caso centrale non più solo in Italia, ma in tutta Europa. L’obiettivo è monitorare le movimentazioni di denaro, per evitare che un’eccessiva liberalizzazione finisca con l’agevolare la criminalità e favorire atti illeciti.

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