Legge di Bilancio, le coperture sono un mistero: rischiamo lo scontro con l’Ue?

Alessandro Cipolla

23 Novembre 2022 - 10:24

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Il governo Meloni ha presentato la legge di Bilancio 2023 ma ancora mancano testo e coperture: senza entrate credibili e reali, si rischia uno scontro con l’Ue come nel 2018.

Legge di Bilancio, le coperture sono un mistero: rischiamo lo scontro con l’Ue?

La legge di Bilancio 2023 è stata approvata dal Consiglio dei ministri nella notte di lunedì 21 novembre ma del testo, al momento, ancora nessuna traccia con fonti vicine a Palazzo Chigi che hanno spiegato come per l’elaborato si dovrà aspettare ancora un po’.

Il tempo a disposizione per le ultime limature però non è molto, visto che nei prossimi giorni il governo dovrà inviare la legge di Bilancio a Bruxelles, in ritardo rispetto al passato in virtù delle elezioni che si sono tenute lo scorso settembre.

Se nella conferenza stampa Giorgia Meloni e i ministri presenti hanno elencato le principali novità, soffermandosi soprattutto sulle varie voci di spesa, per quanto riguarda le coperture invece c’è molta meno chiarezza.

Nel comunicato ufficiale del Mef che ha accompagnato il licenziamento della legge di Bilancio da parte del Cdm, alla voce “Entrate” sono dedicate appena quattro righe molto vaghe: senza delle coperture reali e tangibili, l’Ue potrebbe chiedere delle correzioni al nostro governo.

Uno scenario questo assai rischioso per l’Italia visto che in Parlamento già ci sarà una autentica corsa contro il tempo per approvare la manovra entro la fine dell’anno, pena l’esercizio provvisorio; in un momento molto delicato a livello comunitario, vedi braccio di ferro sul tetto al prezzo del gas, ulteriori tensioni con l’Ue dopo la questione migranti potrebbero mettere in difficoltà il Belpaese.

In più nelle scorse ore da Bruxelles è arrivato un nuovo monito rivolto al nostro Paese, con la Commissione europea che ha fatto sapere come “in Italia rimangono invariati i timori legati all’elevato rapporto debito pubblico/Pil”, con le debolezze del mercato del lavoro che potrebbero nuovamente aumentare e “nonostante i miglioramenti nel settore bancario, il rischio di cicli di retroazione è in aumento a causa del contesto macroeconomico e richiede un attento monitoraggio”.

Legge di Bilancio 2023: dove sono le coperture?

Come dichiarato da Giorgia Meloni e confermato poi dal Mef, la legge di Bilancio 2023 targata centrodestra avrà un peso complessivo di 35 miliardi; una cifra questa maggiore rispetto alle previsioni ma comunque in linea con il diktat della prudenza ribadito più volte nelle ultime settimane da Palazzo Chigi.

Quasi due terzi delle voci di spesa previste della manovra, ovvero 21 miliardi, saranno coperte dal deficit che per il 2023 è stato fissato al 4,5%. I restanti 14 miliardi però dovranno essere coperti da entrate certe se si vuole ottenere il disco verde da parte dell’Unione europea.

Stando al Mef, nella legge di Bilancio 2023 è previsto “un aumento della tassazione sugli extraprofitti delle società energetiche fino al 31 luglio 2023”; dall’attuale aliquota del 25% si passerà così al 35%, mentre cambierà anche la base imponibile che verrà calcolata non più sul fatturato ma sugli utili.

In più sono previsti “maggiori introiti dal versante delle sigarette (138 milioni di euro) e dalle rivalutazioni di beni e partecipazioni aziende (circa un miliardo)”. Contando che dagli extraprofitti il governo conta di mettere in cassa 2,5 miliardi, si arriverebbe a un totale inferiore ai 4 miliardi.

Come riporta Askanews ci sarebbero poi “ 4,1 miliardi accantonati per il 2023 dal decreto Aiuti quater”, mentre 1,6 miliardi dovrebbero arrivare dalle pensioni e dai tagli alla spesa dei ministeri.

Mancherebbero così all’appello circa 5 miliardi, non pochi, che potrebbero essere coperti dalla revisione del reddito di cittadinanza in attesa della cancellazione, al massimo 1 miliardo, e soprattutto dalla tregua fiscale che però non rappresenta una voce certa di entrata.

Per avere maggiormente chiara la situazione si dovrà aspettare il testo della legge di Bilancio, che dovrà contenere coperture credibili e reali per poter ottenere il via libera da parte di Bruxelles e non dover rivivere le tensioni del 2018.

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