Lavoratori dello spettacolo: in arrivo reddito di continuità e bonus contributivo

Simone Micocci

06/05/2021

06/05/2021 - 09:52

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In arrivo un ddl per la tutela dei lavoratori dello spettacolo: a questi sarà riconosciuto un reddito di continuità (anche finita la pandemia), come pure un bonus contributivo per 2020 e 2021.

Lavoratori dello spettacolo: in arrivo reddito di continuità e bonus contributivo

Per i lavoratori dello spettacolo sono in arrivo un reddito di continuità e un’altra serie di misure per la tutela dei lavoratori del settore. Le risorse per questo progetto sono state stanziate dall’ultima Legge di Bilancio: servirà però un disegno di legge - che dovrebbe essere pronto entro i prossimi 15 giorni - per definirne criteri e modalità di accesso.

I lavori dello spettacolo sono tra le categorie più colpite dalla crisi economica ed è per questo motivo che si sta lavorando per delle misure di sostegno per questa categoria di lavoratori.

Eppure al momento nella bozza del Decreto Sostegni bis non si legge di alcun sostegno economico per i lavoratori dello spettacolo (mentre viene rinnovato il bonus per gli stagionali e per i collaboratori sportivi); in attesa di capire se questa mancanza verrà colmata oppure se non ci sarà alcun bonus per questa categoria in quanto si punta al riconoscimento di una misura più ampia quale appunto il reddito di continuità, vediamo come potrebbe funzionare quest’ultima nonché quali sono le novità in arrivo con il disegno di legge per i lavoratori dello spettacolo.

Disegno di legge per i lavoratori dello spettacolo

Per i lavoratori dello spettacolo è dunque in arrivo un progetto di più ampio respiro, non legato solamente al periodo di emergenza. Una serie di misure, contenute in un disegno di legge, che andranno a disegnare un nuovo sistema di welfare per questo comparto.

Come anticipato dal Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, il testo del disegno di legge, finanziato con le risorse stanziate dalla Legge di Bilancio, dovrebbe essere pronto in una quindicina di giorni. Nel dettaglio, il disegno di legge dovrebbe riguardare le seguenti misure:

  • sostegno economico temporaneo da riconoscere nel periodo di emergenza;
  • adeguamento delle tutele in caso di maternità o malattia;
  • aumento della retribuzione giornaliera;
  • riduzione del numero di giornate necessarie per maturare il diritto alla pensione (al momento questo è fissato a 120);
  • bonus contributivo per gli anni 2020 e 2021, così da evitare che ci siano conseguenze sulle pensioni causa Covid.

Una serie di misure utili per risolvere quella precarietà del sistema messa a nudo dallo stop produttivo imposto per far fronte alla pandemia. Approfondiamone alcune.

Reddito di continuità per i lavoratori dello spettacolo

La prima misura, ossia il sostegno economico temporaneo, consiste in un reddito di continuità utile per supportare i lavoratori in quei periodi in cui si resta senza lavoro. D’altronde, una delle caratteristiche di questo settore è proprio la discontinuità lavorativa. Per evitare che ci possa essere il fenomeno dell’abbandono, che in questo settore è sempre più frequente, si punta quindi a riconoscere un sostegno per tutti quei periodi non lavorati, e non solo durante l’emergenza.

Nel dettaglio, secondo le intenzioni del legislatore il reddito di continuità per i lavoratori dello spettacolo dovrebbe partire il 1° gennaio 2022. Questo dovrebbe essere riconosciuto anche ai lavoratori subordinati - entro un limite di reddito che al momento non è stato ancora definito (secondo le associazioni dovrebbe essere di 50.000€) - e per un numero di giornate pari a quelle accreditate nel Fondo pensioni dei lavoratori dello spettacolo nei dodici mesi precedenti alla richiesta dell’indennità, per un massimo però di 312 giorni.

Bonus contributivo per i lavoratori dello spettacolo

Altra misura importante è quella che va a mitigare gli effetti dello stop forzato causa Covid lato pensioni. L’obiettivo è di riconoscere un bonus contributivo per gli anni 2020-2021. Ma in che modo? Semplicemente prevedendo una riduzione di due terzi dei contributi giornalieri richiesti “quale requisito dell’annualità di contribuzione ai fini del diritto alle prestazioni pensionistiche pari a 120 o 260 giorni, a seconda della prestazione”.

Inoltre, con il bonus verrebbe anche accreditato, in maniera figurativa quindi senza alcun onere per il lavoratore, un numero di giornate fino a concorrenza della media annua delle tre annualità relative alle giornate annue accreditate a qualsiasi titolo presso il FPLS nel triennio 2017-2019.

E attenzione: perché non si esclude che questa parte venga in realtà scorporata dal disegno di legge per i lavoratori dello spettacolo per essere inserita nel nuovo DL Sostegni bis.

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