Lamborghini V12: dalla Countach alla LM 002, la storia del dodici cilindri

Marco Lasala

28 Luglio 2022 - 10:38

condividi

Cosa hanno in comune la Lamborghini Countach e la LM 002? Il motore, un potente dodici cilindri a V ad aspirazione naturale.

Lamborghini celebra nel 2022 la straordinaria storia del suo V12. Un dodici cilindri, un motore che per quasi 60 anni ha equipaggiato i modelli più belli e rappresentativi del marchio di Sant’Agata Bolognese e che uscirà di scena a fine 2022, andando a equipaggiare l’esclusiva Aventador Ultimae.

Dalla Countach del 1971 alla LM 002, quest’ultima passata alla storia come il primo fuoristrada ad altissime prestazioni, prodotto in soli 300 esemplari, tra il 1986 e il 1993.

Un motore che nella sua lunga e costante evoluzione è sempre rimasto fedele al suo DNA, un propulsore naturale dal sound inebriante e capace, evoluzione dopo evoluzione, di raggiungere un livello di potenza straordinario per un motore aspirato.

Il V12 della Lamborghini Countach

Lamborghini Countach

Una supercar che ha fatto storia, presentata in occasione del Salone di Ginevra del Marzo 1971, la LP 500 aveva un look avveniristico e prestazioni inavvicinabili dalla concorrenza. Il nome “Countach” fu di fatto utilizzato per esprimere la straordinarietà di un progetto senza eguali, tutto nasce quando un operatore della Carrozzeria Bertone vede il prototipo in fase di lavorare e non riesce a trattenere la sua emozione.

Presentata come “idea car” al fine di capire come il pubblico avrebbe accolto una sportiva dall’aspetto così estremo e futuristico, era equipaggiata con un motore V12 a 60 gradi montato in posizione longitudinale posteriore, aveva una cubatura di 4.971 cc e una potenza di 440 cavalli. Il successo di questa dream car fu tale che, ancora prima che il Salone terminasse, Ferruccio Lamborghini decise di dare il via alla sua commercializzazione.

La LP 500 è un esemplare unico, modificato più volte dal suo collaudatore, Bob Wallece nei successivi tre anni che seguirono il progetto, distrutta in un crash test il 21 Marzo del 1974, al fine di ottenere l’omologazione.

La prima Countach prodotta fu la LP 400 dotata di una potenza di 375 cavalli a 8.000 giri al minuto, supercar bolognese entrata in produzione sul finere del 1973, dotata di un motore da 4 litri. Era la versione battezzata “Periscopio”, nick che nasce dalla presenza di una piccola scalfitura sul tetto per consentire al pilota, tramite lo specchio retrovisore interno, di avere una migliore visibilità posteriore.

Furono 152 gli esemplari prodotti di LP 400, modello che fu poi trasformato in LP 400 S e che resterà sul mercato per i successivi 12 anni. Rispetto alla precedente generazione la “S” monta pneumatici dalla spalla ribassata, dei Pirelli P7, freni e pneumatici maggiorati, spoiler frontale e un’ala posteriore.

Lamborghini LP 5000 S: la Countach con motore a 5 litri

Lamborghini Countach

Arriva nel 1982 la LP 5000 S, il suo motore, il mitico V12 ha una potenza di 375 cavalli a 7.000 giri al minuto ed una cilindrata di 4,8 litri, dopo 323 esemplari prodotti, verrà sostituita nel 1984 dalla Quattrovalvole, da molti considerata la migliore Countach di sempre, propulsore da 5,1 litri, potenza massima di 455 cavalli a 7.000 giri al minuto.

La Quattrovalvole fu realizzata in 631 esemplari grazie anche all’importazione negli Stati Uniti, fu sostituita nel 1988 dalla Countach 25 Anniversario, realizzata in 658 unità.

L’ultima Countach uscita dalla linea di montaggio il 4 luglio 1990 con carrozzeria grigio metallizzato e interni grigi, entra direttamente al MUDETC, il museo del marchio di Sant’Agata Bolognese.

Lamborghini LM002: il super fuoristrada

Lamborghini LM 002

Nessuna come lei, ancora oggi a distanza di anni, la LM 002 è ricercatissima, il suo potente motore da 5,2 litri con potenza ridotta di 20 cavalli, è tra i suoi punti di forza. Prende in prestito dalla Countach il telaio tubolare, ha una trasmissione a quattro ruote motrici, con blocco del differenziale centrale e marce ridotte.

Una versione ulteriormente potenziata, da 700 cavalli, fu realizzata sotto la guida di Sandro Munari, ex campione del mondo di Rally, per disputare le gare di durata nel deserto.

Argomenti

© RIPRODUZIONE RISERVATA