La tredicesima si può pagare a gennaio?

Claudio Garau

15 Dicembre 2022 - 13:28

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Sono le settimane in cui i lavoratori dipendenti attendono il pagamento della tredicesima insieme allo stipendio di dicembre, ma vi sono casi in cui la mensilità extra può essere versata a gennaio?

La tredicesima si può pagare a gennaio?

Come ben sapranno i lavoratori alle dipendenze, questo è il periodo della tredicesima, ovvero sono le settimane che corrispondono con l’erogazione della mensilità extra rispetto alla normale retribuzione prevista per il mese di dicembre. Insomma, per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, si tratta di un momento molto importante in cui si ha il versamento di un importo aggiuntivo, che costituisce oggetto di un diritto fondamentale tutelato nei vari Ccnl di categoria.

Oggi a maggior ragione - visto il boom dell’inflazione e gli aumenti generalizzati dei prezzi - l’accredito della tredicesima rappresenta una boccata di ossigeno per molte famiglie, che debbono fare i conti con le spese legate ai consumi nel periodo delle festività, con le varie scadenze fiscali e quant’altro.

Ecco perché di seguito affronteremo il tema della tredicesima da questo specifico punto di vista: la tredicesima deve essere per forza versata dal datore di lavoro in corrispondenza del periodo delle festività natalizie, oppure può anche essere posticipata a gennaio? Per quanto riguarda i pensionati la tredicesima viene sempre erogata a dicembre? Ebbene, a queste domande daremo risposta nel corso di questo articolo e dunque, se vuoi avere le idee un po’ più chiare sulle regole in merito alle tempistiche di erogazione di questa mensilità supplementare, prosegui nella lettura.

Tredicesima: che cos’è in breve

Come accennato, faremo luce sulla ’finestra temporale’ entro cui erogare la tredicesima, ma in primis ricordiamo che questa somma di denaro venne versata alle origini su libera iniziativa del datore di lavoro, tradizionalmente però in corrispondenza delle feste di Natale.

Ecco perché “gratifica natalizia” è l’espressione considerata sinonimo di questa ulteriore mensilità, che divenne obbligatoria nel 1937 per i lavoratori del solo settore industriale. Alcuni decenni dopo, in pieno boom economico italiano, la tredicesima fu poi estesa nel 1960 a tutti i lavoratori subordinati.

Parlare delle tempistiche di erogazione della tredicesima è importante perché è molto ampio il bacino degli aventi diritto. Ci riferiamo infatti a tutti i lavoratori con contratto di lavoro dipendente, tra cui anche colf e badanti. La somma spetta ai lavoratori part time e a tempo pieno, e a quelli con contratto a tempo indeterminato e determinato.

Quanto incluso nella tredicesima è definito “retribuzione differita“, perché l’ammontare viene maturato mensilmente dal lavoratore subordinato, ma viene poi di fatto erogato dal datore di lavoro nel mese di dicembre - sotto forma di una mensilità aggiuntiva. Come vedremo tra poco, dicembre è il mese di riferimento per il versamento di questi soldi, pur con delle eccezioni.

Non dimentichiamo poi che la tredicesima spetta anche ai pensionati, al di là della tipologia dell’assegno previdenziale. Essa perciò è erogata anche ai titolari di assegno sociale o di pensione di invalidità.

Quando viene pagata la tredicesima? Distinzione dipendenti lavoro pubblico e privato

Dopo queste premesse che ci aiutano ad aver chiaro il contesto di riferimento, vediamo più da vicino ’quando’ deve essere pagata la tredicesima a dipendenti e pensionati. Ebbene, occorre distinguere tra lavoratori:

  • per chi lavora nel settore privato la legge di fatto non dà una scadenza specifica e valevole per tutti, entro cui la tredicesima mensilità deve essere versata al dipendente. Piuttosto, per i dettagli in merito all’erogazione occorre guardare a cosa dice il proprio contratto collettivo di riferimento. Solitamente i Ccnl prevedono la tredicesima e indicano che la mensilità in oggetto debba essere pagata prima del 24 dicembre.
  • per chi lavora nel settore pubblico, è la legge a dare indicazioni chiave per il versamento della tredicesima. Ci riferiamo al decreto legge n. 350 del 2001, il quale fissa che per gli statali la mensilità extra debba essere versata con lo stipendio di dicembre, con le date che cambiano sulla scorta del ruolo ricoperto. In termini pratici ciò significa che la tredicesima - unita allo stipendio - è versata sul conto corrente del dipendente pubblico tra il 13 e il 15 dicembre di ciascun anno. Insomma, detto decreto fissa alla prima metà del mese il lasso di tempo in cui è corrisposta la tredicesima mensilità per i dipendenti della PA. Lo stesso termine vale anche per l’emissione del cedolino NoiPA con lo stipendio del mese.

Pagamento tredicesima ai pensionati

Per quanto riguarda i pensionati, il versamento della tredicesima si compie contemporaneamente con l’accredito della pensione, pertanto la prestazione addizionale è versata con l’assegno del mese legato al periodo precedente. In sintesi, la regola vuole che la tredicesima ai pensionati giunga il primo dicembre (tranne nel caso il giorno coincida con una domenica).

In particolare, nel 2022 i pensionati hanno ricevuto la tredicesima nuovamente per primi, perché il versamento è giunto direttamente con la mensilità pensione di dicembre, versata lo scorso giovedì 1 sia a coloro che incassano gli assegni tramite Poste Italiane che per i pensionati che si affidano agli istituti di credito. Per queste persone, è ovviamente Inps ad erogarla e non i datori di lavoro. Nessuna possibilità di posticipare l’assegno a gennaio, dunque.

Possibilità di rateizzare la tredicesima nel caso del lavoro privato

Per quanto riguarda le tempistiche di versamento della tredicesima, abbiamo visto che dicembre è il mese chiave, entro cui il lavoratore si aspetta l’accredito della somma da parte del datore. Ma attenzione, in base a quanto previsto da ogni singolo Ccnl, la tredicesima può anche essere versata a rate, nello stesso mese nel quale è maturata dal lavoratore. Si tratta insomma di quei casi in cui la mensilità supplementare viene frazionata e ’agganciata’ ad ogni singolo stipendio mensile. D’altronde, come noto, la tredicesima mensilità matura in ratei mensili e, in questa situazione, il lavoratore vedrebbe liquidato il rateo di tredicesima mese per mese in busta paga.

Ecco allora che alla domanda iniziale è possibile rispondere che non sempre la tredicesima è erogata a dicembre. La situazione appena accennata è quella tipica delle imprese di piccole dimensioni, che preferiscono ammortizzare il versamento di una mensilità aggiuntiva nel corso di 12 mesi, invece che pagare tutto in una sola soluzione a fine anno.

Occhio però al dettaglio che segue: vi deve essere comunque un effettivo accordo in tal senso tra dipendente e datore di lavoro privato. Infatti, come accennato, se la legge ammette che le parti possano mettersi d’accordo sulla modalità di erogazione della tredicesima, è altrettanto vero che occorre verificare che nel testo del Ccnl di categoria non vi siano eventuali divieti in proposito. Se così non è, il dipendente o lo stesso datore di lavoro potranno chiedere che lo stipendio extra sia appunto suddiviso mese per mese, con un versamento che dunque viene distribuito nel corso dell’anno e pagato a rate ad ogni mensilità. Per questa via, i dipendenti del settore privato potranno dunque vedersi assegnata una frazione della tredicesima a gennaio.

Ulteriori precisazioni sulla rateizzazione della tredicesima

Sintetizzando, per risolvere il quesito iniziale, la regola generale vuole che ai pensionati la tredicesima vada corrisposta a dicembre, così come vale anche per i dipendenti pubblici. I lavoratori del settore privato, invece, si devono affidare a quanto previsto dal loro Ccnl di categoria, il quale solitamente prevede l’attribuzione della tredicesima.

Vi sono dipendenti che preferirebbero l’accredito frazionato della tredicesima, per avere più risorse economiche per far fronte alle varie spese mensili, e al contempo vi sono aziende che preferirebbero ’diluire’ l’erogazione di questa mensilità nel corso dell’anno.

Ebbene, ciò è possibile e dunque la tredicesima può essere pagata anche a gennaio, ovvero mese per mese, ma pur sempre su libero accordo delle parti. Ciò significa che lavoratore e datore possono trovare un compromesso sulle modalità di pagamento della mensilità aggiuntiva più convenienti per ognuno, ovviamente a patto che l’importo spettante al dipendente non sia ridotto rispetto a quello versato in una sola soluzione, e che non sussistano eventuali divieti in proposito nel Ccnl di categoria.

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