Le novità di questi giorni mettono in difficoltà le borse globali che scontano un improvviso abbassamento del livello dei tassi d’interesse, anche a causa del dato sul CPI. Cosa aspettarsi?
Il 2023 non smette di sorprendere il pubblico degli operatori borsistici, bombardati a livello quotidiano di novità di dimensioni epocali. Dopo il pacchetto di misure messe in atto per salvare i depositanti della Silicon Valley Bank e Signature Bank, in molti hanno iniziano a domandarsi quale potrebbe essere la reazione della Fed di fronte a questa nuova sfida.
I recenti innalzamenti nell’inflazione core avevano fatto aumentare l’aspettativa del mercato riguardo il picco dei Fed Fund, così come i rendimenti dei titoli di stato USA, ma a seguito dell’aggravamento del contesto bancario la situazione è cambiata e molti si domandano se effettivamente la Fed abbia o meno la situazione sotto controllo. La banca centrale statunitense dovrebbe cercare di limitare i danni al sistema bancario, minimizzando la convenienza legata all’azzardo morale delle stesse, e il mercato suggerisce che per farlo dovrà necessariamente aumentare i tassi d’interesse. Lo dimostra il modo in cui si è modificata questa settimana la funzione WIRP.
L’attenzione dell’interno panorama borsistico ricade sull’andamento dei tassi d’interesse statunitensi ma in realtà la Federal Reserve ha a disposizione anche altri strumenti di politica monetaria per cercare di fronteggiare la sfida direttamente legati ai problemi di liquidità. Secondo alcuni esperti, con il settore bancario che affronta dei problemi di liquidità una soluzione adottabile è quella dell’interruzione del QT piuttosto che la riduzione drastica dei tassi d’interesse. [...]
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