La Cina rassicura i mercati, ma i big tech allarmano Wall Street

Violetta Silvestri

26 Ottobre 2022 - 08:38

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Nei mercati di oggi spicca il rialzo dell’Asia, con la Cina che resta osservata speciale dagli investitori. Intanto, gli scambi statunitensi sono stati scossi da risultati non buoni dai colossi tech.

La Cina rassicura i mercati, ma i big tech allarmano Wall Street

I mercati viaggiano ancora su strade incerte: le azioni asiatiche sono in rialzo, mentre gli investitori sperano che il ritmo degli aumenti dei tassi statunitensi e globali inizi a rallentare, anche se i futures Usa sono in ribasso dopo i risultati deludenti dei giganti tecnologici Alphabet e Microsoft.

Nello specifico, Alphabet ha pubblicato ricavi dalla pubblicità più deboli del previsto e Microsoft ha mancato le previsioni di entrate sul cloud, lanciando i possibili primi segnali di rallentamento dell’economia statunitense.

In Asia, invece, i mercati stanno avanzando, grazie alle aspettative su una Fed meno aggressiva nei prossimi mesi e ai commenti della China Securities Regulatory Commission sulla creazione di un “mercato regolamentato, trasparente, aperto, vivace e resiliente.” In ripresa lo yuan dal crollo degli scambi di ieri.

Cina, Fed e big tech guidano i mercati: cosa succede?

In primo piano nelle Borse mondiali oggi c’è innanzitutto la Cina, che sta chiudendo la seduta provando il rimbalzo dopo la profonda vendita di asset cinesi di ieri da parte degli investitori globali preoccupati per la direzione politica di Pechino. Gli indici Shanghai e Shenzhen hanno recuperato, con rialzi che al momento segnano rispettivamente un +0,54% e un +1,51%.

I segnali positivi per l’Asia sono giunti anche dalla banca centrale cinese e dall’autorità di regolamentazione dei cambi, che hanno indicato l’impegno a mantenere il sano sviluppo dei mercati azionari e obbligazionari, ribadendo che lo yuan si sarebbe tenuto “sostanzialmente stabile”. Stando alle fonti Reuters, le principali banche statali cinesi hanno venduto dollari Usa nei mercati onshore e offshore martedì per sostenere l’indebolimento della valuta.

Tale mossa arriva quando lo yuan sta affrontando una crescente pressione al ribasso, con la valuta onshore che ha raggiunto il livello più debole da dicembre 2007 e il valore dello yuan rispetto alle valute dei suoi principali partner commerciali al minimo di cinque mesi.

L’indicatore tecnologico di Hong Kong ha ottenuto forti guadagni per il secondo giorno, ma non ha ancora recuperato il calo vicino al 10% di lunedì.

Intanto, i riflettori restano accesi sulle banche centrali. Sebbene i dati statunitensi non abbiano modificato le aspettative che la Federal Reserve aumenterà i tassi di interesse di 75 punti base il mese prossimo, ci sono segnali che il prossimo anno potrebbe arrivare alla fine dell’inasprimento aggressivo, alleviando la pressione sui mercati globali.

Gli analisti stanno anche osservando l’Europa, con un enorme aumento di 75 punti base previsto dalla Banca centrale europea giovedì. L’intervento dovrebbe essere deciso anche se molti economisti ora ritengono che sia iniziata una recessione nella regione dell’euro.

“Il sentimento è ancora incredibilmente fragile. Ci aspettiamo un’ulteriore volatilità del mercato, ha dichiarato a Bloomberg Radio Catherine Yeung, direttore degli investimenti di Fidelity International. “Tutti gli occhi sono ancora puntati sul ciclo dei tassi a livello globale e su dove va l’inflazione. Penso che verso la fine dell’anno, ancora una volta, sarà volatile”.

Infine, la giornata di scambi è segnata dalle trimestrali del settore tech Usa. I crolli post-mercato ddi Alphabet e Microsoft hanno rovinato un rally di tre giorni a Wall Street.

Microsoft è scesa di circa il 3% dopo che il gigante della tecnologia ha riportato entrate cloud inferiori alle attese nei suoi ultimi risultati trimestrali. Google ha mancato le aspettative su tutte le linee.

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