La Russia che verrà: cosa aspettarsi nel 2022?

Violetta Silvestri

30 Dicembre 2021 - 13:02

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La Russia nel 2022 sarà ancora un mercato emergente attraente? La risposta non è scontata e molto dipenderà dalle mosse di Putin su gas e confine ucraino. Cosa aspettarsi per l’economia di Mosca?

La Russia che verrà: cosa aspettarsi nel 2022?

La performance della Russia nell’ultimo anno l’ha resa uno dei mercati emergenti più interessanti.

Tuttavia, con l’avvicinarsi del 2022, le decine di migliaia di soldati russi radunati vicino al confine ucraino stanno facendo riflettere i sostenitori di Mosca.

Gli investitori attratti dalla performance russa del 2021, tutt’altro che negativa per rublo e azioni, aspettano di capire se davvero esploderà un conflitto in Ucraina. E, soprattutto, se la minaccia di USA ed Europa di pesanti sanzioni contro Mosca diventerà realtà. Il colpo sarebbe impattante per la Russia e le sue potenzialità di mercato emergente.

Cosa aspettarsi nel 2022 per la nazione guidata da Putin? Un’analisi.

Le previsioni 2022 sulla Russia: cosa osservare

Si osserva con particolare interesse la Russia, non solo per le mosse geopolitiche, ma anche per le conseguenze che esse potrebbero innescare sulla fiducia degli investitori.

In focus, ovviamente, c’è la tensione sull’Ucraina.

Le sanzioni statunitensi ed europee senza precedenti - promesse in caso di escalation violenta contro Kiev - lascerebbero la Russia off-limits per molti investitori, rendendo i benefici dell’aumento dei prezzi delle materie prime, delle riserve internazionali record e della svolta da falco della banca centrale del tutto irrilevanti.

In un’analisi di Alex Sazonov e Anya Andrianova su Bloomberg, si osserva che mentre la maggior parte delle valute dei mercati emergenti si è indebolita contro un dollaro in ripresa nel 2021, il rublo è rimasto resiliente, attualmente poco cambiato rispetto a un anno fa.

Una storia simile si è palesata per le obbligazioni in valuta locale e in dollari, che hanno registrato perdite ma hanno comunque battuto la performance media tra i coetanei russi. Nel frattempo, l’indice di riferimento MOEX delle azioni è aumentato del 14% in termini di rubli.

Inoltre, gli investitori possono anche trarre conforto dalle riserve che il Paese si è costruito dal 2014. Putin ha assicurato che la banca centrale ha aumentato le sue riserve internazionali fino alla cifra record di 626 miliardi di dollari, mantenendo il controllo sul debito estero.

Da ricordare, inoltre, che la nazione gode dello status di uno dei maggiori esportatori di energia al mondo.

Infine, la Banca di Russia è stata una delle più aggressive nei mercati emergenti quest’anno. I responsabili politici guidati dal governatore Elvira Nabiullina hanno alzato il tasso di riferimento del Paese di 425 punti base all’8,5% e hanno segnalato che potrebbero seguire ulteriori aumenti per limitare il balzo dei prezzi al consumo.

L’inflazione è intorno all’8%, il doppio dell’obiettivo della banca. Le autorità dovrebbero iniziare a ridurre gli aumenti nel 2022.

In questa cornice, quindi, l’ipotesi di guerra con l’Ucraina e misure di ritorsione da parte di USA e UE fanno traballare l’economia russa.

Guerra in Ucraina: cosa aspettarsi e quale impatto su Mosca?

“Se invadesse l’Ucraina, la Russia scomparirebbe come asset class”: questo il giudizio di Elena Loven, gestore di fondi presso Swedbank Robur Fonder AB di Stoccolma, che sovrintende più di 1 miliardo di euro di attività, con la maggior parte investita in Russia.

L’analisi poggia sull’idea che a un certo punto, la Russia diventerebbe “non investibile” con sanzioni in corso.

Mentre il Cremlino insiste che non ha intenzione di invadere l’Ucraina, le tensioni con gli Stati Uniti e l’Europa non sono state così tese dallo stallo in Crimea nel 2014.

Gli analisti dicono che le sanzioni imposte allora impallidiscono rispetto a quelle attualmente minacciate a Washington e Bruxelles che includono limiti più severi per le banche russe e l’esclusione dalle principali reti di transazioni internazionali come SWIFT.

Nonostante il clamore, la maggior parte degli investitori non pensa che si arriverà a questo, e qualsiasi segno di distensione duratura e significativa sarebbe motivo di rialzo. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha in programma di parlare al telefono con il leader russo Vladimir Putin proprio a fine anno.

Le previsioni degli analisti

Sul prossimo futuro della Russia come attrazione degli investitori, Bloomberg ha interrogato alcuni analisti.

Tatha Ghose, analista presso Commerzbank AG a Londra ha commentato:

“Quando tutte le valute dei mercati emergenti si indeboliranno durante la prima metà del prossimo anno, ci aspettiamo solo una modesta debolezza del rublo. La nostra previsione per il 2022 di un rublo più debole si basa sulla nostra visione globale secondo cui le valute dei mercati emergenti si indeboliranno su tutta la linea a causa di una posizione più rigida presso la Fed e la BCE”

Per Brendan McKenna, stratega valutario presso Wells Fargo, prezzi del petrolio più elevati, una banca centrale aggressiva, solidi fondamentali sottostanti e riserve di asset possono sostenere il rublo e difenderlo da un aumento delle vendite.

Secondo Mark Mobius, socio fondatore di Mobius Capital Partners LLP a Londra, che ha investito 350 milioni di dollari nei mercati emergenti:

“Se c’è un’invasione, l’impatto sarà molto negativo non solo per il mercato russo, ma anche per quelli in Europa e forse anche per gli Stati Uniti, in base a come risponderà Washington.”

Renat Nadykov, un money manager di NN Investment Partners a Londra, che ha investito 160 milioni di dollari in azioni russe ritiene che ci sia un’alta probabilità che la banca centrale riesca a ridurre l’inflazione nel 2022, assumendo una minore volatilità geopolitica. Non si prevedono un impatto grave della variante Omicron sull’economia globale e nazionale e nessun cambiamento ad hoc alla politica fiscale russa.

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