Inflazione Regno Unito: mai così alta in 40 anni

Violetta Silvestri

18/05/2022

18/05/2022 - 10:23

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L’inflazione nel Regno Unito è salita al livello più alto da quando Margaret Thatcher era primo ministro 40 anni fa. Cresce la pressione per un’azione da parte della banca centrale. Sterlina in calo.

Inflazione Regno Unito: mai così alta in 40 anni

Balza ancora l’inflazione in Regno Unito, segno tangibile della tendenza generale che vede i prezzi, soprattutto energetici e del cibo, schizzare a livelli storici.

I prezzi al consumo sono aumentati del 9% su base annua ad aprile, il tasso più veloce dal marzo 1982, ha dichiarato mercoledì l’Office for National Statistics in un rapporto che ha segnato un momento cupo per le famiglie inglesi. Gli economisti si aspettavano una lettura del 9,1%.

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La spirale dei prezzi soffoca il Regno Unito: balzo del 9%

I dati sul Regno Unito del 18 maggio hanno mostrato che i prezzi al consumo sono aumentati del 2,5% su base mensile, leggermente al di sotto delle aspettative di un +2,6% in un sondaggio Reuters degli economisti, che aveva anche previsto un rialzo annuo del 9,1%.

Il balzo del 9% dell’inflazione è il più alto da quando esistono le rilevazioni, dal 1989, superando l’aumento annuo dell′8,4% registrato nel marzo 1992 e ben oltre quello del 7% mostrato nel marzo di quest’anno.

L’aumento è più del doppio del ritmo della crescita dei salari di base, pressando il potere di spesa dei consumatori alla velocità maggiore mai registrata. Il problema è destinato a intensificarsi, con la Banca d’Inghilterra che prevede un’inflazione a due cifre entro ottobre, quando le bollette energetiche saranno quasi sicuramente aumentate di nuovo.

Da segnalare, inoltre, che anche i prezzi di fabbrica sono cresciuti del 13% ad aprile, dall’11,8% di marzo, raggiungendo il livello più alto dal 2008.

Le materie prime sono aumentate al tasso più alto dall’inizio delle segnalazioni, con un +18,6%. I prezzi alla produzione sono un indicatore chiave dell’inflazione generale, in quanto rivelano i costi più elevati che le aziende devono affrontare e che probabilmente si trasferiscono sui consumatori.

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Pressione su Governo e Bank of England

La crisi del costo della vita ha già amplificato il dibattito politico su come gestire una serie di shock che hanno colpito il Regno Unito.

Il Governo conservatore del primo ministro Boris Johnson ha preso di mira i sostegni a coloro che hanno un lavoro, mentre l’opposizione laburista chiede un bilancio di emergenza per aiutare i pensionati e le persone che beneficiano di sussidi.

Sotto tiro c’è anche la banca centrale. Entrambe le parti politiche e alcuni economisti hanno incolpato il governatore della BoE Andrew Bailey per aver descritto l’inflazione al di sopra dell’obiettivo del 2% come temporanea per troppo tempo.

Uno dei predecessori di Bailey, Mervyn King, che ha guidato la banca centrale attraverso la crisi nel 2008, ha affermato che la dose di stimolo dell’anno scorso è stata un errore.

La Banca d’Inghilterra ha aumentato i tassi di interesse in quattro riunioni consecutive, portando il costo del prestito dal minimo storico dello 0,1% dell’era della pandemia a un massimo dell′1% in 13 anni, mentre cerca di frenare l’inflazione incontrollata senza danneggiare la crescita.

Un recente sondaggio ha mostrato che un quarto dei britannici ha addirittura saltato i pasti, mentre le pressioni inflazionistiche e la crisi alimentare si intrecciano in quella che il governatore Bailey ha definito una prospettiva “apocalittica” per i consumatori.

Intanto, Suren Thiru, della Camera di Commercio, ha allertato:

“La scala in cui l’inflazione sta danneggiando i fattori chiave della produzione del Regno Unito, inclusi la spesa dei consumatori e gli investimenti delle imprese, non ha precedenti e significa che c’è una reale possibilità che il Regno Unito entri in recessione entro il terzo trimestre dell’anno”

La situazione economica inglese resta sotto osservazione. Lo shock che sta colpendo il Regno Unito è uno dei peggiori e probabilmente si rivelerà più duraturo che in altre economie avanzate. I prezzi aumenteranno in media di un ulteriore 5,3% il prossimo anno, il più alto balzo nel Gruppo dei Sette, secondo il Fondo monetario internazionale. Andy Haldane, un ex capo economista della BoE, ha affermato che l’inflazione elevata potrebbe persistere nel 2024.

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