Indennità di accompagnamento 2024, nuovi importi e guida ai requisiti

Simone Micocci

12/02/2024

13/02/2024 - 09:07

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Accompagnamento (o accompagno), aumenta l’importo nel 2024. La guida con tutto quello che serve sapere sulla prestazione di sostegno per gli invalidi non autosufficienti.

Indennità di accompagnamento 2024, nuovi importi e guida ai requisiti

L’indennità di accompagnamento è la prestazione assistenziale che viene erogata dall’Inps alle persone, mutilate o totalmente invalide, per le quali è accertata l’impossibilità di deambulare senza aiuto. Lo stesso vale per gli invalidi civili totali che sono risultati incapaci di compiere gli atti quotidiani della vita.

Spetta su domanda della persona interessata, per un importo che quest’anno è aumentato per effetto della rivalutazione. Ricordiamo poi che a differenza degli altri sostegni riconosciuti agli invalidi civili, l’indennità di accompagnamento spetta indipendentemente dal reddito.

Possono esserci quindi invalidi civili che prendono solamente l’indennità di accompagnamento. Come pure potrebbe essere l’inverso: per avere diritto a quello che è anche conosciuto come accompagno, infatti, non basta avere una percentuale di invalidità del 100%. Nel verbale, infatti, deve essere chiaramente specificato che a causa della menomazione o dell’invalidità non si è nella condizione di poter svolgere le suddette funzioni.

Prima di approfondire come funziona oggi l’indennità di accompagnamento, nonché quali sono i requisiti e gli importi aggiornati al 2024, ricordiamo che dal prossimo anno si aggiungerà la nuova prestazione universale sperimentale. Come da decreto approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 25 gennaio, infatti, dal prossimo anno ci sarà un’integrazione che consente al sostegno di arrivare fino a 1.380 euro. Ad averne diritto, però, saranno solamente gli over 80 non autosufficienti con livello di bisogno assistenziale gravissimo e un Isee inferiore a 6.000 euro.

Il contesto di riferimento

L’accompagno, o anche indennità di accompagnamento, è una prestazione economica che viene erogata dall’Inps a favore degli invalidi civili, anche se minori di 18 anni, che hanno bisogno di continua assistenza.

Si tratta di una prestazione non reversibile, ed è regolata dalla legge 18/1980.

Come anticipato, tale beneficio è destinato a coloro a cui è stata riconosciuta un’invalidità al 100% e ai soggetti mutilati nel caso in cui non siano in grado di deambulare senza accompagnatore o non siano in grado di svolgere in autonomia le azioni di vita quotidiana.

Per ricevere la somma economica tuttavia è necessario soddisfare i requisiti stabiliti dall’Istituto previdenziale, pena il rifiuto della domanda. Vediamoli nel dettaglio.

Requisiti

L’indennità di accompagnamento spetta, unicamente al titolare della minorazione, indipendente dall’età e dalle condizioni reddituali proprie o del nucleo familiare convivente, in presenza di precisi requisiti stabiliti dalla legge e indicati dall’Inps:

  • totale inabilità (100%) per affezioni fisiche o psichiche;
  • impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita e necessità di un’assistenza continua;
  • cittadinanza italiana;
  • per i cittadini stranieri comunitari è necessaria l’iscrizione all’anagrafe del Comune di residenza;
  • per i cittadini stranieri extracomunitari serve il permesso di soggiorno di almeno un anno (si veda l’articolo 41 TU immigrazione);
  • residenza stabile e abituale sul territorio nazionale.

Per chi ha più di 65 anni (e quindi non è più valutabile sul piano dell’attività lavorativa) l’indennità di accompagnamento spetta a condizione che essi abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni dell’età.

Non ci sono limiti di reddito, in quanto l’accompagno spetta indistintamente dalla condizione economica dell’interessato. Potrebbe succedere, ad esempio, che un invalido civile al 100% con persistenti difficoltà a deambulare e un reddito mensile di 20.000€ non abbia diritto all’assegno mensile d’invalidità civile in quanto ha un reddito superiore alla soglia massima consentita, pari a 19.461,12 euro nel 2024, ma possa comunque godere dell’indennità di accompagnamento.

Chi è escluso

Sono esclusi dal diritto all’indennità di accompagnamento gli invalidi che:

  • sono ricoverati gratuitamente in istituto per un periodo superiore a 30 giorni;
  • percepiscono altra indennità analoga per invalidità contratta per causa di guerra, di lavoro o di servizio (salvo il diritto di opzione per il trattamento più favorevole).

Importo 2024

È la circolare Inps n. 1 del 2 gennaio 2024 a indicare l’importo dell’indennità di accompagnamento aggiornato.

Nel dettaglio, la cifra dell’assegno dal 1° gennaio 2024 è pari a 531,76 euro (rispetto ai 527,16 euro dello scorso anno). Spetta per 12 mensilità (senza tredicesima): quindi l’importo annuale è di 6.381,12 euro. Il beneficio è corrisposto in misura fissa indipendentemente dal reddito personale e familiare del disabile.

L’indennità di accompagnamento è cumulabile con altre prestazioni?

L’indennità di accompagnamento non è una prestazione cumulabile con altri trattamenti simili quali ad esempio invalidità contratte per causa di guerra, di lavoro o di servizio e con l’indennità di frequenza.

Invece è cumulabile con gli altri trattamenti assistenziali e previdenziali come ad esempio la pensione di inabilità civile, o le pensioni dirette e indirette.

Come fare domanda

Il primo passaggio da seguire per richiedere l’indennità di accompagnamento è recarsi presso il proprio medico di base e domandare il rilascio del certificato medico, necessario all’accertamento sanitario. All’interno del certificato vi è un codice identificativo indispensabile per perfezionare la domanda.

Per inoltrare la richiesta sono disponibili due canali:

  • direttamente dal sito Inps, se in possesso dello Spid, seguendo il percorso: Servizi on line>Servizi per il cittadino>Invalidità civile: invio domanda di riconoscimento dei requisiti sanitari;
  • tramite i patronati o le associazioni di categoria dei disabili (ANMIC, ENS, UIC, ANFASS), usufruendo dei servizi telematici offerti dai siti degli stessi.

Quando viene pagato

L’assegno di invalidità, e la relativa indennità di accompagnamento se riconosciuta, viene erogato dall’Inps dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda, il tempo necessario a prendere in carico la richiesta e verificare la sussistenza dei requisiti.

Una volta riconosciuto questo viene pagato nello stesso giorno di paga delle pensioni, quindi il primo giorno bancabile di ogni mese.

Indennità di accompagnamento per ciechi assoluti

La suddetta misura non va confusa con un’altra tipologia d’indennità di accompagnamento, ossia quella che l’Inps riconosce in favore dei ciechi totali, o assoluti, ossia coloro che hanno un residuo visivo pari a zero in entrambi gli occhi anche in caso di correzioni.

È l’articolo 1 della legge 406/1968 a riconoscere l’indennità di accompagnamento per ciechi assoluti, la quale - come l’accompagno per invalidi civili - non tiene conto né dell’età dell’invalido né della sua condizione reddituale. A differenza dell’accompagno, però, questa spetta per intero, e senza interruzioni, anche nel caso in cui il titolare della prestazione fosse ricoverato in istituto pubblico.

L’importo dell’indennità di accompagnamento per ciechi assoluti è stato anch’esso aggiornato al 1° gennaio 2024, salendo a 978,50 euro, cifra riconosciuta per dodici mensilità per un totale annuo di 11.742 euro.

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