Imu: esclusa esenzione prima casa per i soci proprietari di immobili

Nadia Pascale

05/07/2022

05/07/2022 - 12:54

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Monito della Cassazione: l’esenzione Imu non spetta se il titolare del diritto di proprietà è una società, né conta l’uso come abitazione principale del socio

Imu: esclusa esenzione prima casa per i soci proprietari di immobili

L’Imu (Imposta Municipale Unica) è una delle imposte meno amate dai cittadini. È stata introdotta dal 2011 con il Governo Monti, in sostituzione della vecchia Ici, e nel tempo ha subito diverse modifiche.

In linea generale, l’imposta è dovuta per:

  • fabbricati diversi dall’abitazione principale;
  • abitazione principale di tipo signorile e cioè appartenente alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9;
  • aree fabbricabili;
  • terreni agricoli.

L’Imu viene versata in due rate, di cui la prima è scaduta il 16 giugno e la seconda il 16 dicembre, ma ci sono casi in cui si è esenti dal pagamento dell’imposta, come nel caso in cui si tratti di prima casa.

Tuttavia, la disciplina dell’esenzione Imu per l’abitazione principale non viene applicata nel caso il soggetto passivo sia una persona giuridica e non una persona fisica. La Corte di Cassazione ha sottolineato di recente questo principio con l’Ordinanza 18554/2022.

Disciplina esenzione Imu per abitazione principale

L’esenzione dell’abitazione principale dal pagamento dell’Imu è disciplinata dal decreto legge 27 maggio 2008 n.93, che stabilisce la non applicabilità dell’Imposta Municipale Unica sull’abitazione principale (prima casa) quando il soggetto passivo risulta essere una persona fisica e non una persona giuridica. Questo principio è stato recentemente sottolineato dalla Ordinanza della Corte di Cassazione 18554/2022. Nel caso in oggetto, proprietaria dell’immobile risulta essere una società semplice composta da due soci, uno dei quali ha adibito l’immobile ad abitazione principale. Proprio in virtù di ciò, ha ritenuto di dover essere esente dal versamento Imu, ma la stessa società ha però presentato la denuncia Ici, confermandosi come titolare del diritto reale di proprietà.

Di conseguenza la società, dopo aver ricevuto due avvisi di accertamento relativi al pagamento Imu per gli anni 2012 e 2013, ha presentato ricorso risultando però soccombente davanti alla Commissione Tributaria Provinciale e Regionale. Impugna quindi la sentenza della Ctr davanti alla Corte di Cassazione che rigetta il ricorso.

Perché l’immobile adibito ad abitazione principale del socio non è esente dall’Imu?

A chiarire i motivi per i quali non si può applicare l’esenzione Imu all’immobile intestato a una società è proprio la Corte di Cassazione che non solo riprende la normativa in forza della quale non si applica l’Imu all’abitazione principale, ma applica anche l’articolo 14 delle disposizioni sulla legge in generale.

Si tratta di principi base del nostro ordinamento giuridico che consentono di dirimere molti dubbi interpretativi che possono nascere sulle varie disposizioni legislative. In questo caso, l’articolo 14 stabilisce che è esclusa l’applicazione analogica per le leggi penali e per le leggi che fanno eccezione a regole generali o ad altre leggi.

Ordinanza Corte di Cassazione 18554/2022
Ordinanza Corte di Cassazione 18554/2022

Chiarisce la Corte di Cassazione che in materia tributaria, come nel caso dell’Imu, sono da considerare eccezionali le norme di favore come esenzioni, agevolazioni e condoni, quindi non possono essere applicate per analogia a fattispecie simili.

Ribadisce la Corte che la società, sebbene semplice, rappresenta un soggetto autonomo diverso dalle persone fisiche che la costituiscono. È del tutto irrilevante il fatto che l’immobile sia utilizzato come abitazione principale da uno dei soci.

Naturalmente questa sentenza è destinata a fare scuola e di conseguenza si può dedurre come principio generale che, quando un immobile risulta intestato a una società, l’Imu è sempre dovuta e non si può applicare l’esenzione neanche nel caso in cui l’immobile sia adibito ad abitazione principale.

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