Imprese ed enti locali, contributi fino a 10 milioni dal MISE: come partecipare al bando

Rosaria Imparato

04/08/2021

15/09/2021 - 12:54

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Contributi MiSE fino a 10 milioni di euro per PMI ed enti locali: vediamo i requisiti e come partecipare al bando.

Imprese ed enti locali, contributi fino a 10 milioni dal MISE: come partecipare al bando

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il bando dedicato a imprese (PMI) ed enti locali: sono stati stanziati 100 milioni di euro, e ogni progetto potrà avere contributi fino a 10 milioni.

Il MiSE intende finanziare i progetti d’investimento e innovazione relativi a iniziative che promuovono interventi finalizzati allo sviluppo delle aree interessate, la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile, transizione ecologica, autoimprenditorialità e riqualificazione delle aree urbane e delle aree interne, e anche alla realizzazione e ammodernamento di infrastrutture pubbliche.

Sono ammissibili i seguenti progetti:

  • di investimento;
  • di avviamento;
  • di innovazione;
  • di investimento nel settore della produzione agricola primaria;
  • di investimento nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli;
  • di investimento nel settore della pesca e dell’acquacoltura.

I progetti pilota verranno valutati da una commissione tecnica di 5 componenti. Vediamo a chi si rivolge e come partecipare al bando.

Imprese ed enti locali, chi può fare domanda per i contributi del MISE

Tutte le informazioni relative ai contributi in arrivo si trovano sul sito del MiSE.

Come anticipato, i 100 milioni stanziati andranno ripartiti tra PMI ed enti locali. Per quanto riguarda le PMI, i requisiti da possedere al momento di presentazione della domanda sono i seguenti:

  • essere regolarmente costituite e iscritte come attive nel Registro delle imprese;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione coatta o volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo (ad eccezione del concordato preventivo con continuità aziendale) o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente e sono in regola in relazione agli obblighi contributivi;
  • non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • non essere destinatarie di una sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e successive modificazioni e integrazioni;
  • i legali rappresentanti o amministratori non sono stati condannati per i reati che costituiscono motivo di esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a una procedura di appalto o concessione ai sensi della normativa in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture;
  • non essere in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà;
  • nel caso di agevolazioni concesse ai sensi dell’articolo 14 del Regolamento GBER, non hanno effettuato, nei 2 anni precedenti la presentazione della domanda di agevolazione, una delocalizzazione verso lo stabilimento oggetto dell’investimento in relazione al quale vengono richieste le agevolazioni e si impegnano a non farlo nei due anni successivi al completamento dell’investimento iniziale oggetto della domanda di agevolazione.

I requisiti per gli enti locali invece prevedono:

  • la sede legale nell’area nella quale sono realizzati gli interventi previsti dal progetto pilota;
  • nel caso di agevolazioni concesse ai sensi dell’articolo 56 del Regolamento GBER, non rientrano tra coloro che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea e non sono in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà, così come individuata all’articolo 2, punto 18, del Regolamento GBER.

Imprese ed enti locali, contributi in arrivo dal MISE: come partecipare al bando

La domanda di assegnazione dei contributi è presentata dai soggetti responsabili di Patti territoriali ancora operativi, di cui al punto 2.5 della delibera CIPE n. 29 del 21 marzo 1997.

Ciascun soggetto responsabile può presentare una sola domanda di assegnazione dei contributi relativa a un solo progetto pilota. Per ogni progetto pilota l’importo massimo del contributo spettante è di 10 milioni di euro.

Le domande vanno presentate esclusivamente tramite PEC all’indirizzo progetti.pilota@legalmail.it, dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione in GURI al 15/02/2022.

L’assegnazione dei contributi ai soggetti responsabili avverrà sulla base di una procedura valutativa a graduatoria secondo criteri prestabiliti nel allegato 3 del bando.

Le attività istruttorie, si chiuderanno entro 120 giorni dalla data di chiusura della finestra di presentazione dei progetti pilota. A quel punto la Commissione redigerà una graduatoria sulla base dei criteri di cui all’art. 4 del decreto 30 novembre 2020 e dei relativi punteggi assegnabili specificati nell’Allegato 3 del Bando.

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