Imposta sulla donazione: cos’è e quando si paga

Patrizia Del Pidio

27 Gennaio 2023 - 14:03

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Non sempre l’imposta sulla donazione è dovuta, soprattutto se l’importo che si riceve è di modico valore. Ma anche la definizione di «modico» va valutata e varia di caso in caso.

Imposta sulla donazione: cos’è e quando si paga

Con la donazione una persona, liberamente, ne arricchisce un’altra disponendo a suo favore un suo bene mobile o immobile. Si tratta di un contratto irrevocabile che in alcuni casi richiede anche la presenza di un notaio e due testimoni. Proprio essendo un contratto, una volta concluso è irrevocabile ed i suoi elementi essenziali sono lo spirito di liberalità con cui viene effettuata e l’arricchimento della parte che la riceve.

Chi beneficia di una donazione, in alcuni casi è chiamato a pagare una imposta sulla donazione. Questo avviene quando la donazione stessa non proviene da familiari entro un certo grado di parentela. Ma l’imposta di donazione può essere dovuta anche qualora a donare sia un parente se l’importo della stessa non ha un modico valore, ed in questo caso serve anche un atto pubblico redatto da un notaio.

Le franchigie per il pagamento dell’imposta di donazione in caso che il donante sia un familiare variano in base al rapporto di parentela e saranno più alte più stretta sarà la parentela.

Andiamo, quindi, a vedere tutte quelle che sono le informazioni che servono per capire come e quando si applica l’imposta di donazione e a quanto ammonta nei diversi casi.

Quando una donazione è di modico valore?

La prima cosa da comprendere nelle donazioni è la definizione di “modico valore”. Una donazione di modico valore, non richiede la presenza di un notaio, ma bisogna capire quando si rientra in questa tipologia.

Perché ci si riferisce non solo ad un parametro oggettivo, ovvero al valore economico del bene ma anche ad un parametro soggettivo. Ed in questo caso ci si deve riferire alla consistenza del patrimonio del donante e quanto la donazione incida su di esso.

Una donazione di 10.000 euro, per esempio, può essere considerata di modico valore per chi ha un buon patrimonio. Ma per chi ha risparmio per 40.000 euro non lo sarà, visto che rappresenta un quarto del patrimonio.

Quando, quindi, ci si riferisce al modico valore della donazione non ci si deve basare solo sul valore economico della stessa ma anche su quanto incide sul patrimonio del donante.

Cos’è l’imposta sulle donazioni

Sulle donazioni di non modico valore, e quindi per le quali è necessaria la presenza di un notaio, l’atto pubblico, e due testimoni, il ricevente è tenuto a pagare un’imposta. Sarà il notaio stesso che si è occupato della redazione dell’atto, dopo aver registrato la donazione, a procedere con il versamento dell’imposta per conto del donatario.

Per quanto questa sia la regola generale, ci sono situazioni in cui l’imposta non è dovuta per nulla oppure a patto che non vengano superati determinati limiti, come nel caso di regali tra parenti. A seconda del diverso grado di parentela, in questo caso, ci si trova di fronte a franchigie diverse e percentuali differenti dovute per il pagamento dell’imposta in questione.

Franchigie previste per donazioni tra parenti

In alcuni casi particolari non è previsto il pagamento dell’imposta sulle donazioni. In queste situazioni rientrano anche quelle tra parenti, entro specifici limiti previsti dalla legge e condivisi anche dall’Agenzia delle Entrate.

Nello specifico le franchigie da non superare per non dover pagare l’imposta sono le seguenti:

  • in caso di donazione tra coniugi e parenti in linea diretta (quindi genitori, figli anche adottivi, nonni, e nipoti) la franchigia è di 1 milione di euro. Al suo superamento l’imposta sarà del valore del 4%. Il calcolo deve essere fatto sul valore eccedente il massimo previsto;
  • in caso di donazioni tra fratelli e sorelle, la franchigia è di 100mila euro per ciascun beneficiario, al superamento della quale si pagherà un’imposta pari al 6%. Anche in questo caso l’imposta sarà sul valore eccedente la franchigia;
  • per le donazioni tra altri parenti fino al quarto grado, affini in linea retta, oppure affini in linea collaterale fino al terzo grado, non è prevista una franchigia, ma si dovrà pagare l’imposta su ogni donazione, pari al 6% del valore totale;
  • in qualsiasi altra situazione, quindi per le donazioni tra amici o in generale tra persone senza legami di parentela, è prevista una tassazione pari all’8% sul valore totale.

Tuttavia, nel caso in cui il beneficiario fosse una persona portatrice di handicap grave, allora l’imposta verrà applicata sulla parte del valore della quota che supera 1.500.000 euro. Questo a prescindere dal grado di parentela tra le persone coinvolte.

Quando non si paga

Ci sono alcune situazioni in cui non è previsto il pagamento dell’imposta, neanche nel caso di donazioni tra persone senza gradi di parentela.

  • In caso di donazioni di modico valore non è necessario il pagamento dell’imposta o della presenza del notaio e dei testimoni;
  • per le donazioni in favore di regioni, province, comuni, o dello Stato;
  • nel caso di donazioni fatte in favore di onlus e fondazioni bancarie;
  • non si pagherà l’imposta neanche per le donazioni che avvengono in favore di enti pubblici, fondazioni o associazioni legalmente riconosciute che abbiano come scopo esclusivo assistenza, studio, ricerca scientifica, altre finalità di pubblica utilità;
  • non è prevista imposta per le spese di mantenimento ed educazione, o per quelle sostenute per malattia, quelle ordinarie per abbigliamento o per nozze;
  • per le donazioni di automobili o di altri veicoli iscritti alla Pra;
  • nel caso di trasferimenti di aziende o rami aziendali familiari a favore di discendenti o coniuge, nel rispetto di specifici requisiti;
  • nel caso di liberalità indiretta, quando vengono rispettate specifiche regole.

Donazioni indirette

In casi particolari le donazioni indirette non sono soggette al pagamento delle imposte. Per “donazione indiretta” bisogna prima di tutto precisare che si intende quella fatta con un preciso scopo, come per esempio per permettere l’acquisto di un’auto o una casa da parte del ricevente, che altrimenti non avrebbe avuto fondi sufficienti per farlo.

Questa non verrà tassata a patto che:

  • all’interno dell’atto di acquisto del bene, venga specificato da dove vengono i soldi utilizzati, indicando i dati del donante;
  • questa sia posta in essere da parte del donante al fine di dotare il ricevente delle risorse necessarie per la stipula di un atto soggetto a Iva o a imposta di registro proporzionale, come nel caso di un genitore che dona i soldi al figlio per poter acquistare la prima casa.

Come pagare l’imposta

A dover pagare l’imposta è il donatario, ovvero il ricevente della donazione, ma non è quest’ultimo a dover fare fisicamente l’azione. Infatti entro 30 giorni dalla redazione dell’atto di donazione da parte del notaio, questo deve occuparsi della sua registrazione all’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate e al pagamento dell’imposta di registro nella misura fissa 200 euro. Al contempo, il notaio si occuperà anche di versare l’imposta dovuta sulla donazione.

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