L’importanza del tasso di interesse reale

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Cos’è il tasso di interesse reale e perché è molto più importante del tasso nominale? Cosa succede se il tasso reale diventa negativo? Vediamo le conseguenze sui mercati.

L’importanza del tasso di interesse reale

Quando parliamo di tassi di interesse, ci riferiamo quasi sempre all’interesse nominale: se investo 100 euro in un bond e dopo un anno mi viene restituito il capitale di 100 oltre a 5 di interesse, allora si può dire che il tasso di interesse è del 5%. Questo è esattamente il tasso di interesse nominale.

Esiste però un’altra concezione di tasso di interesse, che in termini di effetti sui mercati è persino molto più importante del tasso nominale: il tasso di interesse reale.

Cos’è il tasso di interesse reale e perché è importante

Per tasso di interesse reale si intende la differenza tra il tasso nominale e il tasso di inflazione. Se, ad esempio, l’inflazione in un dato momento è del 6%, allora il bond dell’esempio precedente che aveva un tasso nominale del 5% avrà un tasso di interesse reale negativo dell’1%.

Questa misura dell’interesse è molto importante, perché è quella che influisce veramente sul processo decisionale degli investitori.

Infatti, se l’interesse reale è negativo, cioè l’inflazione è più alta dell’interesse nominale, allora quell’investimento è da evitare perchè non protegge il potere d’acquisto del capitale.

In una situazione normale, il tasso reale è sempre positivo. Questo perché chi presta denaro vuole innanzitutto proteggere il capitale dalla perdita di valore (inflazione), quindi ricevere un compenso per il consumo differito in luogo del consumo attuale.

Tuttavia, le situazioni non sempre sono normali. Può capitare che l’inflazione in un certo momento sia maggiore dei tassi nominali. Oggi, siamo proprio in questa situazione.

I rendimenti reali oggi e la tendenza

Pressoché in tutti i Paesi abbiamo una situazione in cui la crescita dei prezzi è maggiore dei rendimenti nominali. Il tasso reale, quindi, è negativo.

Dopo anni in cui le Banche Centrali hanno mantenuto bassi i tassi di interesse per ragioni «politiche» ed «economiche», il 2022 ha visto un cambio di rotta che ha portato ad un repentino aumento del costo del denaro. Insufficiente tuttavia per stare al passo con l’impennata dell’inflazione provocata dalle strozzature nella catena di approvvigionamento connesse alle limitazioni introdotte negli ultimi due anni per contenere la pandemia.

La politica monetaria sta diventando più restrittiva ela tendenza in atto è verso un aumento dei tassi reali.

Infatti, se guardiamo agli USA, vediamo che su 10 anni il «real yield» era del -0,97% a inizio anno e per poi diventare +0,37% oggi (e con un massimo raggiunto il 14 giugno a +0,89%). Un aumento abbastanza importante e in poco tempo.

Tassi interesse reali Treasury 10yr Tassi interesse reali Treasury 10yr Fonte: Federal Reserve Economic Data

Una nota, i valori sopra indicati non sono la semplice differenza tra tassi nominali e reali del momento. Sono in realtà la componente «reale» del rendimento dei titoli inflation-linked. Si tratta di un valore più adatto della semplice differenza a comprendere le tendenze, perché tale valore si muove non solo in base alla differenza attuale, ma soprattutto in base alle aspettative su tassi e sull’inflazione.

Dopo questa nota torniamo ai valori. Come mai questa crescita in poco tempo e quali sono le conseguenze sui mercati?

Perché i tassi reali stanno salendo

Il motivo della salita è duplice. Da un lato, gli ultimi orientamenti della Fed confermano più di un rialzo nel corso del 2022 e del 2023. I tassi, quindi, continueranno a salire.

C’è poi una fiducia condivisa nella capacità dei tassi in crescita di combattere l’inflazione, che dai picchi raggiunti a giugno quindi dovrebbe scendere.

L’aumento dei tassi reali ha fatto diverse vittime. I titoli tecnologici, soprattutto quelli più speculativi, hanno subito ribassi abbastanza corposi e comunque di molto superiori rispetto alla media di mercato. Tra gli asset più rischiosi e volatili, le criptovalute hanno avuto un vero e proprio tracollo, facendo saltare in alcuni casi i meccanismi della DeFi.
Tassi reali più elevati colpiscono infatti la speculazione e chi fa operazioni con leve eccessive o con troppi capitali presi a prestito.

Per noi investitori cosa significa questa situazione?

Gli effetti dell’aumento dei tassi reali sugli investimenti

Dopo quanto detto, è chiaro che questo non è il momento di essere troppo aggressivi o investire su cose eccessivamente speculative.

Questo non vuol dire rinunciare del tutto all’azionario. Al contrario, va molto bene tenere azioni in portafoglio. L’importante, però, è che l’asset allocation sia adeguata alla propria tolleranza al rischio, anche con riferimento al mercato obbligazionario.

Secondo gli analisti di Charles Schwab, esiste infatti un legame tra azioni, obbligazioni e tassi di interesse. Il ribasso dei mercati visto all’inizio del 2022 ha dimostrato che i bond non sempre offrono protezione durante le fasi di ribasso del mercato azionario, sebbene è consuetudine pensare che sia così.
Gli esperti di Charles Schwab ritengono infatti che il funzionamento di protezione delle obbligazioni venga compromesso nel caso in cui il rendimento del titolo di Stato superi una certa soglia, che fissano al 5%.

Prima di investire occorre dunque considerare tutte le variabili, tra tutti l’aumento dei tassi reali.

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