Il green pass è obbligatorio in Autogrill?

Chiara Esposito

7 Agosto 2021 - 15:14

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Come comportarsi in Autogrill ora che il green pass è diventato obbligatorio. Dove e quando esibirlo.

Il green pass è obbligatorio in Autogrill?

Le vacanze estive portano numerosi italiani a spostarsi lungo le autostrade nazionali e, nel corso della tratta, può essere necessaria una pausa. La scelta ricade sugli Autogrill ma ora che il green pass è richiesto all’ingresso di molte attività commerciali (e non solo), come ci si deve comportare durante la sosta?

Le norme recentemente varate dal governo ed entrate in vigore il 6 agosto 2021 circa l’obbligatorietà di esibire il certificato verde in alcuni luoghi presentano alcune zone grigie. L’Autogrill è tra queste poiché per tanti non è chiaro se questa tipologia di servizio segua regole diverse da altri locali adibiti alla consumazione quali bar e ristoranti.

La risposta è presto detta: le stazioni di servizio che offrono ristoro sono un ibrido. Vediamo quindi in che modo comportarsi durante la sosta.

Da dove nasce il dubbio

Durante la prima fase delle riaperture post lockdown si era parlato a lungo della difficoltà di adottare determinate misure di sicurezza all’interno dei ristoranti e anche i bar avevano limitazioni simili circa i tavoli messi a disposizione dei clienti.

L’impossibilità di reperire posti all’aperto, a causa degli angusti spazi cittadini, aveva infiammato il settore del food costretto a tagliare il numero di coperti e a veder scendere di conseguenza l’importo degli introiti.

In quel frangente però gli Autogrill erano zona franca perché anche quando mangiare all’interno di un locale urbano non era possibile, i viaggiatori della autostrade continuavano a ricevere i loro pasti al chiuso.

Questa manovra li differenziava nettamente dalle trattorie, pizzerie e locali in cui quella stessa consumazione era vietata e ciò non poté non suscitare delle rimostranze da parte dei lavoratori che invece si adattavano faticosamente alla legge.

La situazione ora però sembra differente; che siano state le lamentele dei mesi scorsi a determinare l’applicazione di regolamenti analoghi anche per i famigerati Autogrill?

Autogrill: cosa non puoi fare senza green pass

Il nuovo decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27 luglio scorso all’articolo 3 e all’articolo 4 parla di ciò che succede in zona bianca a servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per il consumo al tavolo, al chiuso. Le disposizioni ovviamente si applicano anche nelle zone gialla, arancione e rossa, ma solo laddove i servizi e le attività stesse siano normalmente consentite.

In tutti questi casi si parla perciò di accessi programmati e autorizzati tramite il controllo da parte di un addetto, oppure del gestore, del QR code presente sul documento cartaceo o digitale in possesso del cittadino che desidera usufruire del servizio. Prima di entrare insomma mano al green pass.

L’area ristoro dell’Autogrill, quella provvista di tavoli e sedie per consumare il pasto della tavola calda di turno, è quindi ora considerata alla pari di qualsiasi altro ristorante e sarà sottoposta alle stesse procedure.

Si può ipotizzare quindi che a controllare i codici saranno gli addetti di quest’area del locale e non un operatore all’ingresso dall’intera struttura dell’Autogrill.

Autogrill: cosa puoi fare senza il green pass

L’attività non regolamentata dal pass invece è quella della consumazione in piedi. In questo caso ci si comporta come se si fosse all’interno di un qualsiasi bar in cui si sceglie di bere qualcosa al banco per poi uscire in breve tempo dal locale.

In questo, infatti, l’Autogrill viene equiparato a tutti quei luoghi in cui, essendo di passaggio, il cittadino non sosta a lungo creando assembramento in assenza di mascherina.

Ricordiamo però che il green pass, come riportato all’articolo 3, non è comunque mai richiesto nel caso in cui si parli di soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale come anche nel caso di soggetti esenti sulla base d’idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti dal Ministero della Salute.

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