Cos’è la gain of function e cosa c’entra con il Covid-19

Emiliana Costa

22/12/2021

22/12/2021 - 16:11

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La gain of function è una tecnica utilizzata dai virologi per aumentare l’aggressività dei virus in maniera artificiale e poterne studiare le cure.

 Cos’è la gain of function e cosa c’entra con il Covid-19

Con la diffusione del Covid e lo scoppio della pandemia, termini tecnici mutuati dalla virologia sono entrati prepotentemente a far parte del nostro linguaggio quotidiano. Tra questi, la gain of function, ovvero il guadagno di funzione. Si tratta di una tecnica che consiste nel produrre su un patogeno delle modificazioni genetiche (mutazioni attivanti), in grado di attivare sul patogeno stesso una nuova funzione o il potenziamento di una funzione preesistente. Ma in cosa consiste nel concreto e cosa c’entra con il Covid? Entriamo nel dettaglio.

Cos’è la gain of function?

La gain of function o guadagno di funzione modifica il prodotto genico di un organismo in modo tale che il suo effetto diventi più forte o sia sostituito da una funzione diversa e anormale. In sostanza, gli scienziati aumentano l’aggressività del virus in modo artificiale, con l’obiettivo di scoprire come curarlo se davvero in futuro dovesse diventare così aggressivo.

La gain of function è una tecnica utilizzata dai virologi per comprendere sia la composizione genetica dei virus, che le caratteristiche dell’interazione virus-ospite. Sono esperimenti utilizzati per comprendere la biologia, l’ecologia e la patogenesi dei virus. Il termine è stato coniato nel 2012 in una riunione del National Institutes of Health (NIH).

Un esempio di guadagno di funzione è quello che riguarda l’utilizzo dell’insulina per il trattamento dei diabetici. L’esperimento fu svolto tra il 1978 e il 1979, quando venne modificato geneticamente un batterio affinché producesse insulina umana. L’esperimento andò a buon fine e dal 1982 si iniziò a utilizzare l’insulina umana per il trattamento dei pazienti diabetici.

Gain of function, cosa c’entra col Covid?

Nonostante la maggior parte degli scienziati ritenga che il Sars-Cov-2 sia di origine naturale, alcuni ricercatori portano avanti la tesi della creazione in laboratorio. Soprattutto dopo le indagini richieste dal presidente americano Joe Biden.

Secondo l’ipotesi della creazione in laboratorio, gli scienziati di Wuhan avrebbero condotto esperimenti di gain of function sul coronavirus, per aumentarne l’aggressività e poterne studiare la cura nel caso si fosse sviluppato. In seguito, ci sarebbe stato il salto di specie dai pipistrelli agli uomini. E l’inizio della diffusione del virus.

Gli esperimenti di guadagno di funzione avvengono generalmente in strutture con livello di biosicurezza (BSL-3+) o più alto. E il laboratorio di Wuhan sarebbe stato munito di un laboratorio BSL 4 di massima sicurezza.

Le polemiche sul guadagno di funzione

In passato, la tecnica del guadagno di funzione è stata contestata proprio per i possibili sviluppi negativi che ne potevano derivare, mettendo a rischio la salute umana. La ricerca sul guadagno di funzione venne sostanzialmente ostacolata negli Stati Uniti dall’amministrazione Obama.

Nel 2014 il governo americano decise, infatti, di sospendere i finanziamenti per questo tipo di esperimenti. Nel 2017 sono tornate le autorizzazioni, ma con regole e controlli stringenti.

La gain of function è una tecnica ancora utilizzata in virologia. Il dibattito tra gli scienziati sul rapporto rischi/benefici è aperto.

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