FTX: quale futuro per l’exchange?

Tommaso Scarpellini

21 Novembre 2022 - 15:39

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Le parole del nuovo CEO di FTX preoccupano gli utenti mentre crescono le incertezze riguardo la possibilità di recuperare i fondi perduti.

FTX: quale futuro per l’exchange?

FTX: i nuovi aggiornamenti non sembrano affatto tranquillizzare i poveri reduci dal fallimento dell’exchange. Il 15 novembre emergono pessime notizie dal tribunale: FTX “vanta” un milione di creditori con un crack supposto di oltre 8 miliardi di dollari. Nel frattempo, le dichiarazioni del nuovo CEO di FTX, John Jay Ray - “Non ho mai visto niente di simile” -, preoccupano non poco il settore.

Preoccupano le parole del nuovo CEO di FTX

John Jay Ray è un avvocato rinomato per aver gestito con destrezza molti grandi fallimenti aziendali. Attualmente ricopre la posizione di amministrato delegato di FTX e nelle sue prime dichiarazioni in tribunale non ha esitato nel mostrarsi molto turbato dalla precedente gestione dell’exchange: “In quaranta anni di attività non ho mai visto una cosa del genere”, ha dichiarato.

L’avvocato ha riscontrato una disorganizzazione aziendale fuori dal comune, evidenziando come la stessa gestione delle risorse umane non sia riuscita a stillare neanche un elenco dei dipendenti.

Secondo Ray, questa situazione non ha precedenti non solo perché ha rilevato un enorme crack finanziario nei bilanci societari ma anche perché la struttura di FTX, per l’importanza che aveva nel settore, non era assolutamente adeguata: lo stesso controllo societario è stato definito dall’avvocato “misero e inesperto”.

Il futuro di FTX secondo Ray

Il nuovo CEO ha dichiarato di aver avviato un’attenta revisione delle risorse di FTX nell’ambito della procedura di protezione fallimentare prevista dal Chapter 11. Questa attività potrebbe portare alla vendita o riorganizzazione delle risorse di FTX e delle società affiliate.

Nonostante Ray si sia mostrato esterrefatto dalla precedente gestione dell’exchange si presenta anche molto propositivo riguardo la solvibilità di molte filiali regolamentate o autorizzate di FTX interne ed esterne agli Stati Uniti. L’amministrazione controllata di FTX ha infatti ingaggiato Perelle Weinberg Partners (PWP) per redigere un inventario delle attività del gruppo che ha riportato l’esistenza di 101 realtà collegate.

Sotto la direzione di Ray l’azienda si pone un nuovo obiettivo: “preservare il valore delle attività”.

Quali novità sul recupero dei fondi degli utenti di FTX?

In Italia si stima ci siano circa 100.000 creditori insoddisfatti e dallo studio dei bilanci messo in atto dalla società di ricerca Messari vi sono disponibilità esistenti per rimborsare solo meno del 50% degli utenti nel mondo, istituzionali e no. Inoltre non è ancora per niente chiaro come verranno spartite le attività fra utenti US e quelli EU, vista la struttura societaria binaria assunta da FTX. L’argomento è estremamente dibattuto e in continuo aggiornamento senza alcun punto fisso o comunicazione proveniente dalle autorità competenti.

Secondo il Chapter 11 la priorità viene rivolta nei confronti dei creditori garantiti. In questa circostanza, gli utenti FTX potrebbero addirittura passare in secondo piano, anche se, come precisato, non esiste ancora nessuna comunicazione ufficiale che confermi quanto detto.

Novità dalla CySEC?

Secondo quanto riportato dal comitato di FTX Bank Run il fondo di garanzia potrebbe non rispondere per i depositi in cryptovalute. I legali stanno approfondendo gli aspetti circa la regolamentazione dell’e-money rispetto alla responsabilità del fondo. Il prossimo step è quindi quello di comprendere se le valute fiat siano coperte o meno dai ristori.

Ogni update verrà prontamente condiviso dalla redazione di Money.it.

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