Flat tax, quanto si risparmia davvero nel 2023: la simulazione e i calcoli

Giacomo Andreoli

27/12/2022

27/12/2022 - 12:40

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Con l’allargamento della flat tax nella legge di Bilancio varata dalla maggioranza il prossimo anno gli autonomi potranno risparmiare migliaia di euro rispetto al 2022: ecco chi ci guadagna di più.

Flat tax, quanto si risparmia davvero nel 2023: la simulazione e i calcoli

La nuova flat tax fino a 85mila euro farà risparmiare migliaia di euro ai lavoratori autonomi il prossimo anno. La riforma è oramai in via di approvazione definitiva, con la legge di Bilancio che sta per essere votata con la fiducia anche dal Senato, dopo l’ok alla Camera. La tassa piatta al 15% sarà quindi un notevole vantaggio per diverse partite Iva finora escluse dal regime forfettario.

L’obiettivo del governo, ora, è lavorare per estendere la tassazione agevolata. Innanzitutto si potrebbe alzare la soglia per lo sconto fiscale fino a 100mila euro. Poi la Lega vorrebbe introdurre forme di sperimentazione anche per dipendenti e pensionati, ma in tal senso per ora Fratelli d’Italia e la presidente Giorgia Meloni frenano. L’operazione costerebbe diversi miliardi di euro e trovare le coperture non è facile, come si è visto per questa finanziaria.

Vediamo però nel dettaglio quanto si risparmierà in tasse il prossimo anno con la nuova flat tax, anche a seconda della categoria di partita Iva, con una simulazione.

Flat tax, la simulazione per il 2023

Con la manovra la soglia massima di fatturato per accedere al regime forfettario, con tassazione Irpef fissa al 15%, è stata alzata da 65mila a 85mila euro. La simulazione, realizzata dall’Osservatorio conti pubblici italiani dell’università Cattolica, prende in esame a titolo esemplificativo le figure di un elettricista e di un consulente informatico, con un fatturato annuo di 75mila euro.

Quindi paragona l’attuale tassazione con quella a cui saranno sottoposti il prossimo anno e infine mette a confronto la loro situazione fiscale con quella di un lavoratore dipendente.

Quanto si guadagnerà con il regime agevolato? I calcoli

Con il regime forfettario un elettricista con quel fatturato passerà dal pagare 32.190 euro di tasse all’anno (regime ordinario) a 24.056 euro (regime agevolato). Il risparmio, quindi, è di oltre 8mila euro ogni dodici mesi. Il consulente informatico, invece, passerà da 24.089 euro a 18.741. Il risparmio è di quasi 6mila euro.

Prendendo in esame invece un elettricista dipendente che costa a un’azienda 64.500 euro, il conto totale delle tasse è 33.709 euro. Questo lavoratore pagherà quasi 9mila euro in più di un suo collega autonomo con fatturato a 75mila euro. Un consulente informatico dipendente che costa 50mila euro a un’azienda pagherà 24.256 euro di tasse, quasi 6mila in più del collega con 75mila euro di fatturato.

Partita Iva, il vantaggio rispetto al lavoro dipendente

Evidentemente, quindi, se si riesce ad avere un fatturato ingente, dal punto di vista fiscale per alcuni tipi di lavori nel 2023 è molto più conveniente aprire una partita Iva rispetto che essere un lavoratore subordinato. Ovviamente, però, nel computo non si considerano ferie, permessi e malattie.

Secondo l’Osservatorio, quindi, “la convenienza ad accedere al regime forfettario è crescente nel fatturato, è dunque vantaggioso per i lavoratori autonomi più ricchi: per livelli di fatturato inferiori a circa 16.300 euro il regime ordinario è più conveniente”.

L’Ente fa poi fa notare che una componente non indifferente dei risparmi fiscali deriva dal fatto che i forfettari non sono sottoposti alle addizionali regionali e comunali sul loro reddito. Quest’ultime in vari contesti territoriali non sono affatto insignificanti.

Università cattolica: flat tax iniqua e rischio finte partite Iva

Secondo l’Osservatorio, quindi, la misura ha degli evidenti problemi di equità sociale, sottraendo gran parte dei redditi alla progressività Irpef. Il rischio, poi, è dare una nuova spinta “al fenomeno delle finte partite Iva”, cioè autonomi che in realtà sono dipendenti, ma risultano tali e hanno collaborazioni con aziende, per pagare meno tasse.

Altro rischio è l’evasione fiscale per i guadagni oltre gli 85mila euro di fatturato, come si è già visto negli ultimi anni per i profitti extra sopra la soglia dei 65mila euro. Non facendo risultare il fatturato extra si può infatti pagare il 15% invece di aliquote progressive fino al 43%.

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