Finanziamento o prestito personale: cos’è, tipologie, come funziona

Francesca Nunziati

21 Aprile 2022 - 16:37

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Non vi è un’apparente differenza tra prestito e finanziamento: entrambi trattano un capitale concesso dalla banca al cliente che rispetta determinate caratteristiche. Ma andiamo più nello specifico.

Finanziamento o prestito personale: cos’è, tipologie, come funziona

Prestito personale e finanziamento sono entrambi la concessione di una certa quantità di denaro da parte di un istituto di credito o di un ente bancario ad un richiedente che possiede determinati requisiti. Esistono, tuttavia, alcune differenze tra le due soluzioni e, per scegliere in sicurezza, è meglio conoscerle.

La differenza generale sta nella destinazione d’uso della cifra richiesta. Quando si richiede un prestito, infatti, il denaro potrà essere utilizzato sia per le spese di tutti i giorni, come per una spesa specifica. Il finanziamento, al contrario, viene sottoscritto per acquistare un determinato bene ed è vincolato al medesimo; di solito, l’accordo si stipula direttamente con il punto vendita.

Per intenderci un prestito personale è un finanziamento che, in caso di esito positivo della richiesta, viene liquidato direttamente al cliente e consente di ottenere denaro per qualsiasi necessità di acquisto. La somma ricevuta in prestito viene rimborsata con rate mensili in un lasso di tempo prestabilito. Sempre in ottica di chiarire come funziona il finanziamento, è bene sapere che il prestito personale è un finanziamento generalmente a tasso fisso e talvolta variabile non finalizzato.
Vale a dire che, per ottenerlo, non è necessario specificare come verrà impiegato il denaro.

Il finanziamento, invece, è un prestito di un certo capitale che viene effettuato attraverso degli intermediari finanziari e che verrà restituito con interessi definiti passivi perché hanno una percentuale massima per legge per evitare un’eventuale usura. Il rimborso dovrà avere date specifiche che sono state precedentemente concordate nel contratto stipulato tra il debitore e il creditore.

Ma vediamo insieme le varie tipologie e la procedura per ottenerli:

Tipi di finanziamento

Esistono diversi tipi di finanziamento pensati ognuno con l’obiettivo di rispondere alle particolari esigenze della clientela. Oltre al prestito personale descritto nell’introduzione, le principali tipologie sono:

  • Cessione del quinto: prestito per dipendente privato e pubblico e ai pensionati che permette di ottenere liquidità rimborsabile con rate mensili che vengono detratte direttamente dallo stipendio o dalla pensione e che non possono essere di importo superiore a un quinto dello stipendio o della pensione netti;
  • Prestito delega di pagamento: è simile alla cessione del quinto ed è concesso ai dipendenti pubblici e privati ma non ai pensionati. Il debito viene rimborsato pagando rate mensili che vengono detratte dallo stipendio e che non possono essere maggiori dei due quinti dello stipendio netto stesso;
  • Prestito finalizzato: è erogato dalla banca o da una società finanziaria ma viene richiesto a chi vende un bene o un servizio che si intende acquistare pagando a rate;
  • Prestito fiduciario: si richiede quando si ha bisogno urgente di contanti. Può essere erogato ai lavoratori dipendenti, ai pensionati, ai lavoratori autonomi e, spesso, anche agli studenti. È un finanziamento non finalizzato e viene concesso a chi dimostra di avere una capacità economica sufficiente a rimborsare il debito, ma non nei prestiti per cattivi pagatori o protestati;
  • Prestito vitalizio ipotecario: è destinato ai proprietari di case che hanno più di 60 anni. Il finanziamento viene concesso previa iscrizione di un’ipoteca sull’immobile. Il debito non va rimborsato sino alla morte del richiedente. È comunque prevista la possibilità, per chi vuole, di rimborsare il prestito a rate.

Come chiedere un prestito

Il prestito viene erogato di norma a tutte le persone di età compresa tra i 18 e i 70 anni. I requisiti per ricevere un finanziamento possono variare da istituto a istituto ma sempre nell’ambito di alcune norme fissate dalla Banca d’Italia.

Per ottenerlo i lavoratori dipendenti devono esibire la busta paga, gli autonomi la dichiarazione dei redditi e i pensionati il cedolino della pensione. Insomma bisogna dimostrare che si è in grado di rimborsare il finanziamento, tenendo conto di tutte le spese mensili sostenute (ad esempio bollette, affitto o altre rate).

Il diritto di recesso

Per effetto della legge 229/2003 che prevede la facoltà di ripensamento del consumatore, è possibile recedere dal contratto di finanziamento entro 14 giorni dalla sua firma inviando una comunicazione alla banca o alla finanziaria che ha erogato il prestito. L’interruzione del contratto non necessita del consenso dell’ente erogante e non ha costi.

Assicurazione sul prestito

L’assicurazione sul prestito è una forma di tutela che mette al riparo il richiedente dai rischi di insolvenza legati al verificarsi di eventi come: morte, malattia grave, invalidità totale permanente, inabilità totale temporanea, ricoveri ospedalieri e perdita del lavoro. Il costo della polizza assicurativa deve essere inserito nel Taeg.

Le polizze assicurative sui prestiti personali sono facoltative anche se in alcuni casi (ad esempio una situazione reddituale non sufficientemente solida), la banca può condizionare l’erogazione alla stipula della polizza. La legge prevede per l’ente finanziatore l’obbligo di sottoporre al cliente almeno due diversi preventivi di compagnie assicurative non riconducibili all’ente stesso. Il consumatore ha inoltre 10 giorni di tempo per valutare altre offerte disponibili sul mercato.

Mancato pagamento di una rata: cosa si rischia

Se ci si trova in difficoltà nel pagamento di una rata è bene rivolgersi tempestivamente alla propria banca per trovare l’adeguata soluzione al problema. In caso contrario, il mancato pagamento di una o più rate comporta, non solo l’applicazione di una mora, ma anche la segnalazione del titolare del prestito alle centrali rischi, compromettendo la reputazione creditizia del titolare del finanziamento. Una cattiva reputazione creditizia può successivamente precludere la possibilità di accedere a strumenti come, appunto, prestiti personali, mutui, prestiti finalizzati, etc.

Estinzione anticipata del prestito

È sempre possibile estinguere il prestito anticipatamente rispetto alla scadenza prestabilita versando alla banca o alla finanziaria l’ammontare del debito residuo e quant’altro dovuto, e pagando una penale prevista per legge pari, al massimo, all’1% del capitale ancora da rimborsare. Estinguere un prestito anticipatamente, non sempre è vantaggioso. Per effetto del piano di ammortamento alla francese, non conviene estinguere un prestito contratto da molto tempo perché gli interessi sono già stati versati del tutto o in larga parte.

In linea di massima dunque si può affermare che la differenza tra un prestito e un finanziamento, consiste nel fatto che il primo viene richiesto per varie motivazioni che possono andare dalla mancanza di denaro per affrontare le spese di ogni giorno fino all’acquisto di un qualsiasi bene, mentre il finanziamento, di solito, viene richiesto solo per pagare dei beni e viene concordato con il negozio o l’esercizio commerciale, non con la banca.

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