Elezioni Germania: le conseguenze per l’Italia e Unione Europea

Andrea Pastore

26 Settembre 2021 - 00:18

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Domenica 26 settembre i cittadini tedeschi si recheranno alle urne per eleggere il nuovo Parlamento. Cosa interessa all’Italia?

Elezioni Germania: le conseguenze per l’Italia e Unione Europea

Domani, 26 settembre 2021, i cittadini della Repubblica Federale di Germania si recheranno alle urne per eleggere il Bundestag, la camera bassa del Parlamento della Repubblica, ossia l’organo vitale della democrazia tedesca.

L’elezione del Bundestag, essendo la Germania una Repubblica federale di tipo parlamentare, è fondamentale per il futuro del Paese. Infatti, l’elezione del Cancelliere, l’omologo del nostro Presidente del Consiglio, è di competenza di quest’ultimo. L’elezione della camera risulta essere di cruciale importanza anche per un altro motivo: l’addio di Angela Merkel - con una ricca pensione - alla politica tedesca. Dopo 16 anni, la Cancelliera ha deciso di abbandonare le redini del Paese.

Elezioni Germania 2021: i principali aspiranti cancellieri

I competitors principali sono tre:

  • il primo è Armin Laschet, ossia il Presidente dell’Unione Cristiano Democratica (CDU/CSU), che tutti considerano il dopo Merkel;
  • il secondo è Olaf Scholz, membro del Partito Socialista (SPD), attuale ministro delle Finanze nonché Vicecancelliere della Germania;
  • la terza è Annalena Baerbock, la Presidente del partito dei Verdi tedesco, tutt’ora deputata del Bundestag.

I sondaggi confermano la Spd come primo partito, stabile attorno al 25%, mentre la Cdu oscilla tra il 19 e il 21%. Nell’ultimo confronto televisivo Olaf Scholz ha ottenuto il più alto indice di gradimento. Laschet e Baerbock non convincono. C’è da dire che la quota d’indecisi è ancora alta, sopra il 30%, e ciò può scompigliare le carte.

Considerando l’agone politico della Germania e tenendo presente il fatto che la Germania è una Repubblica di tipo parlamentare, le maggioranze che potrebbero formarsi sono perlopiù di tre tipi:

  • una maggioranza composta da Liberali, Verdi e Socialdemocratici (SPD);
  • una maggioranza fatta da CDU/CSU, Liberali e Verdi;
  • una coalizione tra CDU/CSU, Socialdemocratici e Liberali, la c.d. Grosse Koalition.

Nel primo e nel terzo caso, il favorito alla Cancelleria sarebbe Olaf Scholz. Nel secondo caso Laschet potrebbe sostituire Angela Merkel alla guida del Paese. La Baerbock sembra non poter aspirare alla Cancelleria, ma, nel caso si configurasse un appoggio alla maggioranza da parte dei Verdi, è plausibile che la Baerbock otterrebbe alcuni ministeri chiavi o la Vice-Cancelleria.

Le elezioni tedesche, oltre a essere importanti per la vita della Germania, avranno un impatto non indifferente sull’Europa e, per quanto ci riguarda, sui rapporti tra Italia e Germania.

L’Europa e le elezioni tedesche

Il risultato elettorale di domani condizionerà sia la governance europea sia i rapporti che la Germania ha con i Paesi dell’eurozona.

Comprendere il primo aspetto non è complicato: l’attuale Presidente della Commissione Europea è Ursula Von Der Leyen, ex-ministro della Difesa tedesca sotto la presidenza Merkel e membro della CDU, il partito della Cancelliera tedesca. Inoltre, la costruzione europea, specie dopo Maastricht, è sempre stata a trazione governativa variabile e, spesso e volentieri, questa trazione è stata portata avanti dall’asse Parigi-Berlino, con la preponderanza di quest’ultima.

Nel caso di Laschet con una coalizione tra CDU/CSU, Verdi e Liberali, la linea sarebbe pressoché simile: la Germania rimarrebbe l’alfiere dell’Austerity in Europa e il pareggio misto al Fiscal Compact non verrebbe modificato in alcun modo.

Nel caso di vittoria del SPD i problemi sono molteplici. Dato che la Grosse Koalition (CDU/CSU e SPD) risulta complicata da formare, la maggioranza sarebbe con i Verdi ed i Liberali; per via dei risicati numeri di Linke nei sondaggi. Con una Cancelleria Scholz sostenuta da Verdi e Liberali, il «falco» rigorista Christian Lindner potrebbe reclamare il ministero delle Finanze.

Così Scholz, l’uomo che da responsabile dei conti pubblici si è guadagnato la nomea di grande mediatore in Europa - anche con i frugali - che è stato determinante nella definizione del Recovery Fund e che ha riempito il ministero di sottosegretari e funzionari keynesiani, potrebbe essere un cancelliere frenato quando si tratterà di negoziare sul Patto di stabilità o sul futuro degli eurobond.

L’Italia e le elezioni tedesche

Per quanto riguarda l’importanza delle consultazioni per il nostro Paese bisogna considerare i rapporti economici che la Germania ha con noi. Infatti, l’Italia è uno dei principali partner commerciali della Repubblica Federale.

Come abbiamo appena detto, Germania è il primo partner commerciale per il nostro Paese, sia come mercato di sbocco dell’export italiano, sia come Paese di provenienza delle importazioni dell’Italia.

L’Osservatorio Economico del Governo italiano, nella sezione InfoMercatiEsteri, propone la seguente analisi sui dati forniti dall’Istituto Nazionale di statistica tedesco:

Il volume dell’interscambio bilaterale nel 2020 è stato pari a circa 114,5 miliardi di euro. Nel 2020 l’export tedesco ha raggiunto un ammontare di circa 60,5 miliardi di euro e un import di 54 miliardi di euro. Tali dati confermano un saldo negativo per il nostro Paese della bilancia commerciale bilaterale di quasi 6,5 miliardi. I rapporti di subfornitura esistenti tra i due Paesi sono talmente consolidati da poter essere qualificati quali relazioni di mutua dipendenza.

È facilmente comprensibile come un cambio di governo, dopo 16 anni di Merkel, potrebbe modificare qualcosa tra i rapporti commerciali tra i nostri due Paesi.

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