Cosa ha detto Draghi in conferenza stampa dopo il G20 sull’Afghanistan

Stefano Rizzuti

12/10/2021

12/10/2021 - 17:22

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Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è intervenuto in conferenza stampa dopo la riunione del G20 sull’Afghanistan che è stato organizzato proprio dalla presidenza italiana.

Cosa ha detto Draghi in conferenza stampa dopo il G20 sull’Afghanistan

Dopo una riunione tra i capi di Stato e di Governo durata circa tre ore il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha parlato in conferenza stampa di quanto emerso nel corso della discussione del G20 sull’Afghanistan. La sessione straordinaria è stata convocata nell’ambito della presidenza italiana per discutere della situazione a Kabul dopo la presa del potere da parte dei talebani.

Draghi annuncia coordinamento Onu su Afghanistan

Per Draghi c’è consapevolezza condivisa dell’emergenza umanitaria in Afghanistan a cui si deve rispondere in maniera unitaria e agendo al più presto. In quest’ottica è stato dato mandato alle Nazioni Unite per il coordinamento per un’azione diretta. Tra le tematiche sollevate da tutti i leader, spiega Draghi, ci sono quelle relative alla condizione delle donne e al contrasto del terrorismo.

Dall’Ue 1 miliardo per l’Afghanistan

Tutti gli attori - i Paesi, l’Ue e le istituzioni finanziarie - lavoreranno sotto questo ombrello dell’Onu. L’Ue ha già annunciato uno stanziamento da un miliardo di dollari, come ricorda il presidente del Consiglio. Altro stanziamento arriverà dagli Stati Uniti per una cifra che si dovrebbe aggirare intorno ai 300 milioni di dollari. Per Draghi l’obiettivo è “impedire il collasso economico del Paese” e salvare anche ciò che è rimasto del sistema bancario.

C’è poi la necessità di continuare nella lotta al Covid-19 anche se questa non viene ritenuta una priorità immediata. Mentre tra le questioni urgenti c’è quella relativa ai programmi di aiuto per i migranti oltre alla necessità di coinvolgere i Paesi limitrofi all’Afghanistan. Secondo Draghi questo meeting è stato un «successo» in quanto si è trattato della prima risposta multilaterale sulla crisi afghana.

L’assenza di Cina e Russia al G20

Draghi spiega che l’assenza di Vladimir Putin e Xi Jinping non era dovuta a motivi politici e che questo meeting è stato importante e andasse svolto anche in loro assenza per dare una prima risposta multilaterale sulla crisi afghana. Draghi sottolinea che le due assenze erano state comunicate in anticipo e il coinvolgimento è stato garantito anche prima della riunione con Russia e Cina.

Afghanistan, Biden garantisce assistenza a cittadini

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, sottolinea che i leader del G20 hanno preso l’impegno di garantire l’assistenza umanitaria direttamente ai cittadini afghani e di promuovere i diritti umani per donne, bambini e minoranze.

Per gli Stati Uniti e per tutti i leader resta comunque fondamentale tenere alta l’attenzione sugli sforzi contro il terrorismo a partire dalle “minacce provenienti dall’Isis-K“. In una nota la Casa Bianca sottolinea anche l’impegno ad assicurare un trasferimento sicuro agli stranieri e ai collaboratori afghani.

Per Merkel G20 non riconosce governo talebano

La cancelliera tedesca Angela Merkel si sofferma sul fatto che il G20 ritiene non inclusivo il governo dei talebani in Afghanistan e per questo motivo il suo riconoscimento “non è all’ordine del giorno“. Resta comunque la necessità di portare avanti i colloqui con il governo di Kabul.

Il premier spagnolo Pedro Sanchez si sofferma invece sulla possibilità di lavorare nella direzione di non perdere i progressi finora fatti a livello internazionale. Il punto fermo per il governo spagnolo resta l’assistenza dei cittadini: “La Spagna è stata e sarà sempre al fianco degli afghani“.

La Cina chiede di rispettare la sovranità dell’Afghanistan

Diversa la posizione della Cina secondo cui il G20 dovrebbe agire rispettando la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Afghanistan. Per il ministro degli Esteri cinesi, Wang Yi, non si deve “imporre la propria ideologia agli altri“ né interferire nelle dinamiche interne di altri Paesi. Servirebbero, invece, aiuti contro la crisi umanitaria, un percorso di sviluppo inclusivo e tolleranza zero sul terrorismo.

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