Incontro Draghi-Conte: le nove richieste del M5s per restare al governo

Alessandro Cipolla

06/07/2022

06/07/2022 - 15:23

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Il Movimento 5 Stelle resta al governo ma Conte ha consegnato a Draghi un documento contenente nove richieste: dal reddito di cittadinanza al salario minimo passando per il cuneo fiscale e il Superbonus.

Incontro Draghi-Conte: le nove richieste del M5s per restare al governo

Tanto rumore per nulla. Al termine dell’atteso faccia a faccia tra Mario Draghi e Giuseppe Conte, il leader del Movimento 5 Stelle ha annunciato che i pentastellati resteranno al governo ma serve discontinuità”.

Ho consegnato un documento al premier Draghi espressione di un forte disagio politico - ha spiegato Conte una volta fuori da Palazzo Chigi - Non permettiamo più che il reddito di cittadinanza sia messo quotidianamente in discussione”.

Per Giuseppe Conte adesso la palla sarebbe nelle mani di Mario Draghi “che valuterà le nostre proposte, non mi aspettavo una risposta immediata, non sarebbe neanche stato serio”. Nel dettaglio le richieste sono contenute nel documento sono nove.

Ieri sono aumentati i prezzi di energia e gas e dobbiamo intervenire immediatamente con un intervento straordinario, 200 euro non bastano; dobbiamo approvare il salario minimo; dobbiamo offrire a tutti i contribuenti un piano di rateizzazione straordinaria delle cartelle fiscali - ha poi aggiunto l’ex presidente del Consiglio - Ovviamente non permettiamo più che il reddito di cittadinanza sia messo quotidianamente in discussione; vogliamo che sia sbloccato l’incaglio dei crediti del Superbonus. Su questo vogliamo risposte chiare”.

Incontro Draghi-Conte: le nove richieste del M5s

L’Ansa ha pubblicato le nove richieste presenti nel documento che è stato consegnato da Giuseppe Conte a Mario Draghi.

Reddito di cittadinanza

Non possiamo più accettare di stare in una maggioranza che, in molte sue componenti, rivolge attacchi pretestuosi e strumentali a questo minimale sistema di protezione sociale, scagliandosi vergognosamente contro le fasce più vulnerabili della popolazione. Abbiamo noi per primi suggerito e approvato, ancora di recente, significative modifiche per contrastare eventuali abusi e per incentivare i c.d. “occupabili” ad accettare le offerte di lavoro. Ma occorre un Suo chiarimento definitivo, che ponga fine alle continue polemiche, del tutto irricevibili. Soprattutto non siamo disponibili a considerare ulteriori restrizioni ancora più penalizzanti, preordinate a restringere la portata applicativa di questa riforma. Siamo invece disponibili a valutare soluzioni utili a migliorare il sistema delle politiche attive.

Salario minimo

L’esistenza di una platea di 4,5 milioni di lavoratori che hanno buste paga da fame, che ledono la loro stessa dignità, rende assolutamente urgente l’introduzione del c.d. salario minimo. E’ una misura molto diffusa anche in altri Paesi europei. Il nostro progetto di legge valorizza anche i contratti collettivi di riferimento e vale a espungere dal sistema i c.d. contratti pirata. Non riteniamo possibile che questo Esecutivo rimanga indifferente e non dia chiare indicazioni sulla priorità di questa riforma, che coinvolge anche giovani e donne, che continuano a ricevere buste paga indecorose.

Decreto Dignità

Non riteniamo più possibile rinviare, ancora una volta, l’applicazione di queste norme destinate a contrastare il precariato. Siamo disponibili a studiare insieme incentivi per favorire le assunzioni a tempo indeterminato, ma rimane fondamentale che i contratti a tempo determinato rimangano collegati a specifiche causali, per contrastare il precariato selvaggio.

Aiuti a famiglie e imprese

La crisi in atto richiede un intervento straordinario, ampio e organico, a favore di famiglie e imprese. Un bonus da 200 euro non vale a risolvere i gravi problemi che i nostri concittadini stanno affrontando.
Le abbiamo chiesto più volte uno scostamento di bilancio. Misure di sostegno significativo servono anche per imprese e lavoratori autonomi, che non potranno certo sostenere questa impennata del caro-bollette e questa spinta inflazionistica.
Un altro percorso per generare idonee risorse finanziarie è intervenire, con maggiore coraggio e determinazione, nel colpire le numerose speculazioni che in vari settori di attività (settore farmaceutico, assicurativo, oltreché del commercio del petrolio e del gas) si sono manifestate in questa fase emergenziale.
Inoltre, Riteniamo assolutamente necessario e urgente intervenire per operare un taglio del cuneo fiscale, utile a rendere le buste paga dei lavoratori più pesanti e a consentire unrecupero quantomeno parziale della perdita di potere d’acquisto salariale, che non ha pari in Europa.

Transizione ecologica

Questo Governo è nato sotto l’insegna della transizione ecologica e della tutela dell’ambiente (ora anche in Costituzione): la crisi energetica deve indurci ancor più a puntare con forza su massicci investimenti nelle fonti rinnovabili. Non siamo disponibili a favorire investimenti nelle infrastrutture a gas o ad “allargare le maglie” delle concessioni di sfruttamento dei nostri giacimenti fossili, operazioni queste che peraltro richiedono tempi medio-lunghi, costi elevati e ritorni incerti.

Superbonus 110%

Gli interventi governativi che si sono via via susseguiti e le Sue stesse dichiarazioni rilasciate in ambito europeo, hanno prodotto un clima di forte sfiducia nei cittadini e negli stessi operatori del settore, con il risultato che la circolazione dei crediti fiscali di fatto risulta bloccata, decine di migliaia di imprese sono sull’orlo del fallimento e molti cittadini si ritrovano con i lavori in casa sospesi.
Per noi è assolutamente imprescindibile che si introduca una soluzione davvero funzionale, in grado di sbloccare le cessioni e di consentire il completamento dei lavori.

Cashback

Abbiamo assistito allo smantellamento di misure fondamentali per accelerare il processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione e per contrastare l’economia sommersa, come il c.d. cashback. Un provvedimento che poteva senz’altro essere migliorato e affinato, ma che si è invece deciso di eliminare con un tratto di penna, senza neppure consultarci.
E’ per queste ragioni che riteniamo necessario anticipare l’applicazione del “cashback fiscale”, il cui principio è già stato opportunamente recepito, su iniziativa del Movimento 5 Stelle, all’interno del testo della delega fiscale attualmente all’esame del Parlamento.

Intervento su riscossione

E’ assolutamente urgente un intervento sulla riscossione che dia maggiore serenità ai contribuenti vista la recrudescenza della crisi economica. Occorre elaborare una efficace misura di definizione agevolata dei debiti iscritti a ruolo presso l’Agente per la Riscossione, con rateizzazione sino a 120 euro. Non vogliamo un condono, ma scontare sanzioni e interessi.

Clausola legge di delegazione

Per maggiore rispetto nei confronti del Parlamento, introdurre una clausola, per ogni legge di delegazione, che preveda che ogniqualvolta il Governo non si conformi al parere espresso dalle Commissioni parlamentari, il Governo stesso ritorni in Parlamento per motivare specificamente la sua scelta e solo dopo questo passaggio sarà possibile l’approvazione definitiva del decreto legislativo.

Il governo regge?

I primi segnali di tregua tra Mario Draghi e Giuseppe Conte sono emersi nel consiglio nazionale del Movimento 5 Stelle che ha preceduto l’incontro, dove è prevalsa la linea del restare all’interno della maggioranza di governo.

Come riportato dall’Ansa, alcune fonti del Movimento 5 Stelle però hanno precisato che “la permanenza al governo del M5s dipende dalle risposte concrete, nei fatti, che verranno date ai vari punti delle nostre richieste”.

Le richieste che Conte ha fatto a Draghi sono state diverse: dal facilitare le agevolazioni edilizie del Superbonus fino al passo indietro per quanto riguarda le novità in merito al reddito di cittadinanza (un percettore perderebbe l’assegno se rifiuta tre offerte di lavoro provenienti anche da privati).

Gli interventi governativi che si sono via via susseguiti e le Sue stesse dichiarazioni rilasciate in ambito europeo - si legge nel testo consegnato a Draghi in merito al Superbonus - Hanno prodotto un clima di forte sfiducia nei cittadini e negli stessi operatori del settore, con il risultato che la circolazione dei crediti fiscali di fatto risulta bloccata, decine di migliaia di imprese sono sull’orlo del fallimento e molti cittadini si ritrovano con i lavori in casa sospesi. Per noi è assolutamente imprescindibile che si introduca una soluzione davvero funzionale, in grado di sbloccare le cessioni e di consentire il completamento dei lavori”.

Sul Superbonus però mancherebbero ancora 3 miliardi di coperture e un accordo sarebbe lontano anche sul reddito di cittadinanza. La discussione sul salario minimo poi difficilmente potrà ripartire in questa legislatura. La strada di conseguenza non sembrerebbe essere in discesa.

Il tempo per le trattative però sta iniziando a scadere visto che il dl Aiuti approderà alla Camera nelle prossime ore: se il governo dovesse mettere la fiducia, senza una fumata bianca nell’incontro Draghi-Conte l’esecutivo tornerebbe a traballare.

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