Riforma fiscale, arrivano le deduzioni per il reddito da lavoro dipendente. Ecco quali saranno le spese che faranno aumentare lo stipendio (riducendo le imposte).
Con l’approvazione definitiva della legge delega sulla riforma fiscale si avvicina il momento in cui verranno apportate anche modifiche al sistema di tassazione delle buste paga. L’obiettivo è di intervenire sulle tasse che si pagano sugli stipendi in modo da ridurre ancora il cuneo fiscale (come già fatto con lo sgravio contributivo introdotto nel 2023) e aumentare così l’importo netto a parità di lordo.
Tra le novità che incideranno sulle buste paga degli italiani c’è la riforma dell’Irpef - con passaggio da quattro a tre aliquote fiscali - come pure la detassazione di tredicesima e straordinari.
Ma ce n’è una terza che rappresenta una vera e propria svolta epocale: come si legge nel testo del provvedimento che delega il governo ad apportare modifiche - attraverso uno o più decreti legislativi - al sistema fiscale italiano, c’è anche quella che apre alla possibilità di introdurre delle deduzioni in busta paga, utili così ad abbassare l’imponibile sul quale si applicano i tributi.
Cosa sono le deduzioni fiscali?
Da non confondere con le detrazioni, le deduzioni fiscali sono delle agevolazioni che concorrono a determinare il reddito imponibile, ossia la base di calcolo per le imposte dovute. Le spese deducibili vanno infatti ad abbassare il reddito e di conseguenza ci saranno meno imposte da pagare.
Oggi ci sono diverse spese deducibili ma il lavoratore dipendente ne può usufruire solamente in sede di dichiarazione dei redditi.
Cosa può cambiare con la riforma fiscale
Con la riforma fiscale dovrebbe essere effettuata una doppia operazione: da una parte verrà stilato un elenco di nuove spese deducibili, dall’altra ci dovrebbe essere la possibilità di beneficiarne direttamente in busta paga.
In questo modo, ogni mese il dipendente avrà la possibilità di ridurre l’imponibile, beneficiando così del risparmio che ne consegue. Bisognerà capire in quale fase verrebbero applicate le deduzioni, se su tutto l’imponibile oppure su quello al netto dei contributi (ipotesi più probabile). A seconda dei casi potrebbe esserci un risparmio differente in busta paga, visto che nel primo caso si risparmierà tanto sui contributi quanto sull’Irpef, mentre nel secondo solamente sull’imposta.
Quali spese diventeranno deducibili per il lavoratore dipendente?
La legge delega fissa a grandi linee i dettami della riforma fiscale, non scendendo nel dettaglio delle varie misure. Quindi, così come non sappiamo quale sarà la soluzione scelta per il passaggio da quattro a tre scaglioni per il calcolo dell’Irpef (qui alcune simulazioni con tanto di tabelle con gli importi), non è ancora chiaro quali saranno le spese deducibili in busta paga.
Tuttavia, nel testo del provvedimento ci viene data un’indicazione utile per fare alcune previsioni: qui, infatti, si legge di una “deduzione dal reddito di lavoro dipendente e assimilato delle spese sostenute per la produzione dello stesso”.
Quindi, ad essere deducibili saranno quelle spese sostenute direttamente dal dipendente necessarie per lo svolgimento dell’attività lavorativa. Viene subito da pensare a quelle sostenute per recarsi al lavoro, dalla benzina - per chi viaggia con mezzo proprio - al costo di biglietti e abbonamenti per i trasporti pubblici.
Ma non solo: pensiamo ad esempio a chi lavora in smart working, ai quali potrebbe essere riconosciuta la deduzione perlomeno del costo sostenuto per l’abbonamento a Internet, come pure di qualsiasi altro materiale necessario per lo svolgimento dell’attività.
E ancora, corsi di formazione e aggiornamento professionale, mentre sarà da valutare se dare anche la possibilità ai genitori lavoratori di portare in deduzione le spese sostenute per baby sitter e asilo nido (almeno quelle non rimborsate con il bonus).
Sarà comunque un decreto attuativo a definire l’elenco di tutte le spese deducibili per i lavoratori dipendenti, con la novità che dovrebbe essere introdotta già nel 2024.
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